Cap 20

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Nicolay

Era passato esattamente un mese.

Un mese dalla scomparsa della mia ragione di vita.

Erano riusciti a portarmela via da sotto al naso, ero svenuto come un pivello, sotto il gas soporifero, così da fare irruzione e portarmela via.

I miei "fratelli" mi avevano trovato svenuto per terra.

Quando mi ero risvegliato, il mio primo pensiero era andato verso di lei, incolpandomi ogni minimo secondo, che erano riuscita a prendermela, senza che io potessi fare nulla.

Mi odio per questo.

E stavo impazzendo.

Da un mese, mi sentivo completamente perso, stavo diventando pazzo, immaginando le cose orribili che le stavano facendo, perché quei bastardi, chiunque essi siano, non risparmiano nemmeno le donne.

Non riuscivamo a trovarla in nessun modo.

Nessuno aveva dato segni di vita, sapevo che era qualche sorta di vendetta nei nostri confronti, ma il problema è che avevamo tanti nemici io e miei fratelli, e non potevano fare un assalto a caso scatenando un'altra guerra.

E quindi, mi sentivo ancora più furioso, non sapendo chi l'aveva presa.

Si stavano divertendo a farmi impazzire quei fottuti bastardi!

E nel mentre cercavamo indizi di dove si trovasse la mia bellissima donna, io ero andato completamente andato fuori di testa.

Ero in preda a un ira incontrollabile, a un odio incolmabile, che quando li avrei presi, avrebbero subito le pene dell'inferno.

Il solo pensiero, la sola idea di qualcuno che le stesse facendo del male mi faceva impazzire di una furia ceca, straziandomi l'anima.

Il solo pensiero, la sola idea di qualcuno che le stesse facendo del male mi faceva impazzire di una furia ceca, straziandomi l'anima

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Celeste

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Celeste

Era un mese che mi trovavo chiusa in una casa.

Una casa isolata, chiusa a chiave in una stanza, una donna si prendeva cura di me di tanto in tanto.

Le Mogli Dei Re Della FratellanzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora