Penso a Jake.
Ma dove si sarà cacciato?
Troppe domande mi frullano in testa,respiro tentando in qualche modo di calmare il mio respiro.
"Seguitemi è da questa parte"-sento Victor dire da fuori la mia stanza
Aguzzo le orecchie sperando che porti nuove e buone notizie su Jake e Katie.
"Eccola"-esordisce quando è arrivato davanti alla mia stanza
Sospiro di sollievo quando vedo che è con due accompagnatori,anzi quattro.
Davanti a me la figura imponente di Jake con la sua bellissima divisa che faccia perfettamente il suo corpo muscoloso.
Accanto a lui,due mentri più in là c'è Katie,sembra scossa,ha gli occhi sgranati ed ha un tremolio abbastanza conoscente ai miei occhi.
E poi c'è un bambino,treccine scure,scuro di pelle...un bellissimo bambino che viene subito portato via da due Dottori.
E poi c'è Quentin,suo figlio.
"Stai bene?"-corruccio la fronte quando vedo Katie che sembra svenire da un momento all'altro
"Tu probabilmente hai contratto il virus e chiedi a me se sto bene?"-mi risponde sarcasticamente
"Io sto bene!"-esclamo avvicinandomi allo specchio
"Comunque sì,sto bene,sono solo un pò scossa"-dice mentre si allontana con suo figlio
"Che cosa ti è saltato in mente?"-mi rimprovera Jake quando anche il dottore sé né andato
"Ho preso il ragazzo Siriano, cioè il paziente zero!"-esclamo tranquilla sedendomi sul letto
"Potevi aspettarmi"-continua lui togliendosi la visiera e dandomi una piena visuale del suo viso
"Ci hai messo troppo tempo"-gli rispondo di rimando
"Senti,ma cosa aveva Katie poco fa?"-chiedo capendo che è successo qualcosa
"Eravamo in auto quando un gruppo di teppisti in motocicletta ci hanno attaccato con le loro stupide moto,in seguito abbiamo trovato un alunno di Katie che stava aiutando un uomo che aveva contratto il virus,ma il bambino non ha riscontrato alcun tipo di sintomi e si pensa che potrebbe essere immune"-dice tutto ad un fiato
Annuisco.
Immune.
Vuol dire che ci potrebbe essere una piccola traccia nel trovare una cura."E comunque me la sono cavata!"-esclamo io volendo sciogliere la tensione riferendomi alla missione
"Non te la sei cavata.
Se te la saresti cavata non saresti qui dentro!
E adesso chi lo dice a Lex!?"-esclama irritato" A Lex?
Senti una volta per tutte cos'è che sai tu?"-gli domando volendo sapere il perché di tutto questo interesse da parte di Lex,il mio capo.Un'idea me la sono fatta!
Ma è pur sempre il mio capo e non può nutrire un sentimento verso di me,giusto?"Lex ci tiene molto a te,solo questo.
Ed anche io ci tengo,quindi vedi non morire"-mi dice lui vago cambiando subito discorso"Lo sa?"-domando
"No,dovremmo chiamarlo ma hanno interrotto le comunicazioni.
Ora stiamo cercando un modo per comunicare anche senza telefono o walkie talkie"-mi risponde sospirando"Un container!"-esclamo avendo un'idea
"E?"-mi dice lui non capendo
"Un container è quello che ci serve per comunicare.
All'inizio del cordone ci sono dei container che potremmo utilizzare per informarci di quello che succede là fuori!
Nel senso porrebbero fare un'apertura per far si che quando qualcuno deve parlare con Lex possa entrare li dentro lontano da occhi e sguardi indiscreti"-spiego meglio visto la sua faccia ancora confusa"Hai ragione!"-esclama subito
"Come sempre!"-dico distendendomi nel letto a causa del forte mal di testa
"Vedi di non morire"-mi raccomanda li
"Cosa! L'inferno mi aspetta bello"-gli rispondo di rimando
"Notte Clooney"
"Notte a te Riley"
La mattina seguente va tutto liscio come l'olio.
Victor ha detto che se entro oggi non mostro sintomi vuol dire che non ho contratto il virus e mi ha detto anche "domani sera preparati per l'appuntamento!"-ha esclamato,parole sue!
Jake mi è venuto a trovare stamattina dandomi il buongiorno e dicendomi che è riuscito in qualche modo a contattare Lex ed ha mettere in atto la mia idea sui container.
Katie non si è fatta viva ma lo vista girovagare per i corridoi insieme dal suo bellissimo bambino che mi ha gentilmente salutato, ovviamente ho ricambiato.
Tutto in questa cella di contenimento sembra andare a rilento.
Sta notte non sono riuscita a dormire a causa delle lamentele e gridi da parte dei 'detenuti' malati.
Le persone sembrano morire da un momento all'altro e quello che ho visto mi ha fatto rivoltare le viscere.
Ho visto morire un sacco di persone in vita mia ma mai con una morte così lenta e dolorosa.
Ho visto dottori che venivano infettati cercando di aiutare i loro pazienti mentre i malati non facevano altri che sputare sangue per fino dagli occhi.
"Bene, Giorgia non hai contratto il virus,sono felice per te"-mi dice Victor dopo 24 ore passate in quel buco di cella
"Non ti dimenticare l'appuntamento di sta sera!"-ma non gli ho neanche detto di Sì!
Annuisco mostrando un piccolo sorriso tirato.
"Jake?"-domando subito
"Con Katie"-mi risponde e subito di incupisce
"E loro due sono...."-dico volendo sapere di più
"Lo scoprirai da sola"-mi dice lui non volendo entrare nei dettagli
Jake con Katie.
Chissà dove ed a fare chissà che cosa.Decido di andare nella stanza che ci hanno dato,mi guardo intorno ma di loro nessuna traccia.
Guardo alla hall,niente.
Alla fine decido di andare al bagno,se così si può chiamare quale buco con 4 docce.
E così li vedo.
Li vedo farsi la doccia insieme con soltanto la tenda bianca che li separa l'uno dall'altro.
Le sue mani navigano lungo il corpo della donna soavemente,quasi avesse paura di farle del male.
Le mani di lei seguono i movimenti di lui.
Basta,non voglio sapere più niente!
Corro verso la mia stanza dove so che nessuno mi potrà mai disturbare.
I miei occhi sono colmi di lacrime,non so il perché del motivo io stia reagendo così
Infondo io e Jake non siamo neanche amici!
Come potremmo mai essere fidanzati!
Ma più cosa pensavo...che saremmo stati insieme per tutta la vita ed avremmo superato l'epidemia insieme?
Ora basta,sono stufa di soffrire per dei ragazzi che non me vogliono sapere niente di me.
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Mr. Policeman || Jake Riley
FanfictionUn solo nome Chris Wood. In questa FF il protagonista,come si può intendere, sarà Jake Riley as Chris Wood. Spero vi piaccia! Iniziata: 31/07/21 Finita:06/08/21 Vi avverto questa storia avrà pochi capitoli ma essi saranno lunghi. La mia storia prend...