¤OTTO¤

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Il fine settimana passò velocemente come un battito di ciglia. Erano passati 2 giorni dall'incidente.

Attualmente sono a scuola, in attesa che la materia finisca.

Il professore sta parlando della psicologia dell'amore.

"Amore. Questo è qualcosa che normalmente proviamo tutti, giusto? Abbiamo sperimentato come provare amore e come dare amore, sì? Ma potreste definire, per favore, cos'è l'amore?"

Sentii cosa chiese il professore e si guardò intorno, nessuno rispondeva, nessuno sembrava conoscere la vera definizione dell'amore.

Mi sono chiesto cos'è l'amore?

Qualcosa dentro di me mi ha detto di alzare la mano e così ho fatto.

"Signor Yang Jungwon? Vorresti spiegare o definire l'amore?"

Qualcuno sembrava davvero controllarmi perché la risposta che ho dato non era quella che mi aspettavo.

"L'amore è il modo per avere l'interesse e il benessere di qualcuno come priorità nella tua vita. È quando provi le farfalle nello stomaco ogni volta che vedi quella persona. È quando ti piace stare con loro, quando ti piace ricevere amore e attenzione da parte loro. L'amore è semplicemente ciò che provi per quella persona che è fondamentalmente il tuo tutto. È quando mostri cura per loro che anche se ti lasciano andare, sai bene che non puoi fare lo stesso. L'amore vero è un atto altruistico."

Ad un certo punto sentì il professore applaudire. "Ottima risposta da parte tua Jungwon. L'ho apprezzato, ora puoi sederti." Era molto sorpreso dalla mia risposta.

"Classe, l'amore è così forte che suscita qualcosa dentro di noi. Jungwon ha ragione, l'amore infatti ti fa fare l'impossibile. Secondo lo psicologo Erich Fromm, l'amore è un atto di volontà e giudizio, intenzione e promessa".

Ha continuato a spiegare qual era il significato dell'amore mentre mi allontanavo.

Le lezioni finalmente finirono per dopo quelli che sembravano secoli.

Stavo per uscire dal cancello della scuola quando qualcuno mi si è avvicinato.

"Yah Jungwon, hai visto Jake?"

"Non l'ho visto per tutto il giorno. Inoltre non frequenta nemmeno più l'università. Perché?"

"Avevamo programmato di uscire ma non riesco a trovarlo. Pensavo fosse venuto a prenderti."

"Ohhh lo vorrei."

Proprio in quel momento una piccola figura apparve proprio di fronte a noi.

"Yah Jungwon."

"Jake, da dove vieni?" chiese Sunghoon-hyung.

Jake-hyung stava ansimando, sembrava essere nervoso per qualcosa mentre i suoi occhi lo trasudano.

"Jungwon, Jay è qui per vederti."

"Co-cosa ci fa qui?" chiese Sunghoon-hyung.

"Non lo so. Ha detto che voleva parlarti." Jake-hyung mi guardò, barcollando.

"Ah, perché è di nuovo qui?"

"Aspetta, vi siete incontrati?" Entrambi mi guardarono, aspettando una risposta.

"Beh, mi ha riaccompagnato a casa sabato scorso quando ha piovuto."

"Ti ha fatto qualcosa?" L'istinto materno di Jake-hyung è entrato in gioco.

"No, ma ha detto che gli mancavo."

"Lui cosa? Wahh, quel bastardo, dopo averti lasciato ora è qui per riportarti indietro."

"Sunghoon calmati. Forse Jay si scuserà, giusto?"

"Scusa? Dopo 2 anni? Beh, scusa è troppo tardi. La data prevista era l'anno scorso. Jungwon, andiamo. Jake e io ti porteremo a casa." Sunghoon-hyung mi afferrò la mano, guidandomi verso un'altra uscita.

Prima ancora che potessimo fare un passo una voce ci fermò.

"Yang Jungwon!"

Tutti e tre ci siamo guardati indietro, vedendo Jay-hyung che correva verso di noi.

"Ciao." Disse sorridendo e ansimando.

Sunghoon-hyung stava per balzargli addosso. Jake-hyung stava facendo del suo meglio per impedire a Sunghoon di attaccare Jay.

"Yah Jay hyung, sbrigati prima che questo pinguino possa anche solo scuoiarti!" Ho sentito quello che ha detto Jake-hyung e mi sono confuso.

All'improvviso qualcuno mi ha afferrato e mi ha costretto a salire in macchina.

Si allontanò, lasciando dietro di sé entrambi gli hyung. Sono rimasto sbalordito per un momento. Tutto quello che volevo era anche tornare a casa e dormire, ma invece mi sentivo come se fossi stato rapito.

Aspetta... rapito?

Un'ondata di realizzazione mi colpisce. Ho guardato l'autista, Jay-hyung. Era troppo concentrato sulla guida, senza nemmeno degnare uno sguardo.

La bocca spalancata e gli occhi pieni di concentrazione.

"Dove mi porti?" Ho provato a far sembrare la mia voce come un leone coraggioso, ma ho finito per farlo sembrare lo squittio di un topo.

"Da qualche parte dove eravamo soliti uscire."

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Non ho ricontrollato quindi se c'è qualche errore scusatemi, più tardi aggiusto. Grazie~ ♡

A SECOND CHANCE | JAYWONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora