-Buona fortuna, Emma!-
-Coraggio, Emma!-
Così esclamavano i suoi compagni Tassorosso, quando la videro scendere nella Sala Comune.
-Grazie...- rispondeva lei timidamente.
-Mi dispiace andarti contro.- le disse Lucas che faceva parte dell'altro gruppo.
-Suppongo che ti dispiaccia più per Selene che per me.- le rispose lei sorridendogli.
Lucas diventò rosso in volto e si passò le dita di una mano tra i capelli del suo ciuffo castano-dorato.
Emma lo aveva smascherato.
-Sto scherzando!- esclamò lei per non farlo sentire ancora di più in imbarazzo e scese nella Sala Grande.***
-Rose, non mangi niente?- le chiese Selene.
-Non ho molta fame. Ma comunque vada, voglio augurarti buona fortuna. Sarai una degna avversaria.-
-Anche tu. E che vinca la squadra migliore!-***
-Scorpius!- lo chiamò Albus.
Lui si voltò a fissarlo.
-Che vuoi?-
-Buona fortuna.-
-Non ne avrò bisogno. Io e tuo fratello vi straccieremo.-
-E da quanto in qua vai d'accordo con mio fratello?-
-Forse da quando siamo nello stesso gruppo?!- gli chiese Scorpius con ironia -Ci vediamo, Al!-
Albus sapeva che in realtà Scorpius non era più arrabbiato. Solo che non voleva dirglielo. Lui non era abituato a lavorare in una squadra. Era più un tipo solitario e concedeva solo a pochi il lusso di conoscerlo.
Proveniva da una famiglia che detestava e tutti i suoi parenti erano stati smistati in Serpeverde. Suo padre e suo nonno erano stati due dei tanti seguaci di Lord Voldemort, anche se alla fine se n'erano pentiti.
Si vergognava per questo e l'unico modo per non farlo notare era comportarsi in un modo che spesso dava fastidio.
Il gruppo nel quale era stato inserito lo avevo reso più socievole e più, perché no, carino.
James era per Scorpius un fratello maggiore con cui potersi confrontare e Selene una sorella, anche se un tantino maniaca del controllo.
Invece per Emma provava strani sentimenti.
In un certo senso le portava rancore, perché gli aveva soffiato la vittoria e anche perché era sempre dolce. Non l'aveva mai vista arrabbiata, come invece aveva visto Selene.
Emma riusciva a tenere la calma e anche quando l'aveva chiamata "stupida mezzosangue", lei non aveva mosso un dito e non se l'era presa. E questo gli dava fastidio.
Ma le piaceva anche per la sua semplicità.
Emma in realtà non l'aveva mai calcolato, perché, timida com'era, non riusciva a socializzare presto con gli altri e, vedendolo spesso di malumore, non aveva il coraggio di disturbarlo a causa delle risposte che avrebbe potuto ricevere. E poi non avevano mai avuto motivo di parlarsi fino ad allora.
Ma in quel periodo Emma era cambiata o forse era lui a vederla diversa, perchè il fatto che stava in compagnia di un ragazzo, Niall, suscitava in lui un sintomo di gelosia. Ma lui l'amava o si era solo preso una semplice e stupida cotta?***
Tutti e tre i gruppi si erano recati nel campo di Quidditch, dove si sarebbe tenuta la prima prova.
Gli spalti erano pienissimi. Tutti gli studenti di Hogwarts e altri maghi erano accorsi a vedere la prima prova del torneo.
-Le regole sono queste: in ogni prova verranno assegnati alla squadra un tot di punti e la squadra che ne totalizzerà di più vincerà il torneo.
Ora, vedete quei calici?- chiese il preside Caddle indicandoli. -Sono delle passaporte. Ognuna di esse conduce in un altro luogo dove ci saranno creature da affrontare o enigmi da risolvere. La squadra che riuscirà a superare la prova nel minor tempo possibile si aggiudicherà già cinquanta punti più quelli della giuria.
Sono stato chiaro?-
I ragazzi annuirono.
-Avete cinque minuti e poi inizieremo.-
James corse da Helen per darle un bacio e per fortuna Selene non li vide, poiché stava parlando con Lucas.
James era stato con moltissime ragazze durante gli anni precedenti ad Hogwarts, poiché era attraente e spavaldo e, si sa, quest'atteggiamento alle ragazze piace. Nonostante ciò, egli non aveva mai preso sul serio nessuna di quelle relazioni, che erano durate massimo un mese. Questa volta sembrava intenzionato ad averne una vera e propria, dato che passava con Helen la maggior parte delle giornate.
Lei era la tipica bambolina bionda e seducente, nonostante dietro a quegli occhioni scuri e a quel fisico statuario nascondesse un cervello da gallina.
Almeno questo era ciò che pensava Selene.
James meritava molto di più che una modella senza cervello. Ma lui, dallo sguardo così brillante e dall'indone così coraggiosa, non se ne rendeva conto.
Nel frattempo, Emma era intenta a parlare con Niall.
-Stai attenta. Lo so che sei brava, ma non voglio che ti succeda qualcosa.- così dicendole, Niall diede un bacio sulla guancia ad Emma e si diresse verso i compagni.
Anche Ashley, la ragazza con cui aveva ballato Scorpius, si recò da lui e gli diede un bacio ma egli, freddo come il ghiaccio al pensiero di ciò che aveva detto Niall ad Emma, non la calcolò.
Lei, capendo il perché della sua freddezza, lanciò uno sguardo profondo e malvagio alla Tassorosso con gli occhiali.
-Sarà come giocare una partita di Quidditch per la prima volta.- disse James nervoso, ma sempre con il sorriso sul volto. Forse per nascondere meglio la tensione del momento.
-Stiamo calmi e tutto andrà bene.- continuava a ripetersi Selene senza smettere di cambiare posizione delle braccia. Un po' le teneva incrociate, un po' sui fianchi e un po' si scrocchiava le dita.
-Quella che dovrebbe calmarsi è Emma.- disse Scorpius.
Questa, in effetti, continuava ad andare avanti e indietro tremando.
-Oh, sì.- fece lei sorridendo imbarazzata. -Sono sempre nervosa quando c'è un compito in classe e direi che questo è anche peggio.-
Perché non ribatteva o non lo rimproverava? Scorpius questo non lo tollerava. Emma era troppo dolce per i suoi gusti e lui aveva promesso che sarebbe stato il primo a farla arrabbiare veramente.
-Al mio via ogni gruppo tocchi una passaporta. Pronti... via!- disse Caddle. E tutti i ragazzi si gettarono sulle passaporte.
Il gruppo di James ne toccò una a forma di teiera.
Fu una sensazione strana e bruttissima per chi non ne aveva mai usata una. Tutto intorno a loro girava e non si sentivano più lo stomaco.
I quattro ragazzi si ritrovarono in una prateria identica a quelle che si vedono nei film western.
-Dove sono gli altri?- chiese Emma, ancora a terra.
-Credo che ogni passaporta porti in un luogo differente, per questo gli altri non ci sono.- rispose
James. -Ma adesso che facciamo? Lanciamo incantesimi a caso?-
-Avrebbero dovuto darci informazioni più esatte e dettagliate.- intervenne Selene.
Poi un pensiero balenò nella sua testa: "Prima dello scorso torneo Tremaghi, Ollivander controllò se tutte le bacchette fossero in perfette condizioni per garantire la massima sicurezza. Perché ora no?!"
All'improvviso, una luce li abbagliò e davanti a loro apparve una vecchia strega.
Scorpius stava per scagliarle un incantesimo, ma Emma gli prese la mano e bloccò.
Nessuno lo aveva mai toccato in quel modo.
-È un oracolo!- esclamò Selene. -Avrà qualche indovinello da porci.-
-Oh, fantastico, davvero fantastico.- brontolò James.
L'oracolo parlò:
-Se il torneo volete continuare
questa prova dovrete superare.
Guardatevi intorno,
esplorate la zona
Questa è la terra
dove la creatura dimora.
Non fatevi ingannare
può far tanto male.
Io suoi aghi son pungenti
se ti pungon son
dolenti.
Dopo che la risposta mi darete
queste creature incontrerete.-
I ragazzi guardarono Selene come per dirle che avevano dimenticato l'indovinello.
-Allora...- riepilogò lei. -Vivono qui, hanno gli aculei pungenti e poi... oh, no! Mi servono più indizi.- fece arrabbiata. -Aspettate! Credo di aver capito. Sono i cactus delle... ehm, non mi viene la parola!-
-Cactus delle steppe!- esclamò poi all'unisono con Emma e sorridendo.
James e Scorpius si guardarono allibiti.
Probabilmente non toccavano il libro Erbologia da un po'.
L'oracolo somigliava ad una vecchia raggrinsita avvolta in bende come una mummia.
Quando i ragazzi diedero la risposta, i suoi occhi s'illuminarono diventando rossi. Così scomparve, ma...
-Guardate là! Quella creatura!- urlò Emma terrorizzata, indicando un cactus.
-E non è l'unica! Preparate le bacchette!- ordinò James parandosi davanti a Selene, che fece una faccia contrariata e si mise in punta di piedi per guardare oltre il ragazzo.
Non che fosse bassa, perché non lo era affatto, ma era James ad essere molto alto.
Lei si offese, ma in realtà il ragazzo voleva solo proteggerla, rischiando lui al suo posto, solo che non glielo disse.
I quattro si misero in cerchio dandosi le spalle.
Le creature erano simili a dei cactus giganti. Si avvicinavano verso di loro lanciando degli aculei.
Ci furono tanti schianti di incantesimi.
-Confundo!-
-Protego!-
-Pietrificus Totalus!-
-Imper...!- fece Scorpius.
-Noo!- urlò Emma gettandosi su Scorpius per impedirgli di scagliare la maledizione, che non aveva mai usato prima, dato che era programma di sesto anno.
-Non puoi usare le Maledizioni Senza Perdono o verremo squalificati! Il regolamento dice che...-
Il quel preciso momento Emma si accasciò al suolo. Un aculeo le aveva colpito il retro della gamba.
Stava quasi per svenire.
-Emma!- esclamarono i tre ragazzi.
Scagliarono più incantesimi che poterono per distruggere i cactus delle steppe ed aiutare Emma, ma Scorpius, che era vicino a lei, era rimasto immobile. Per la prima volta una lacrima gli scese dagli occhi di ghiaccio.***
-D-dove sono?- chiese Emma frastornata.
-Sei in infermeria.- le disse Selene sorridendole, ma con gli occhi rossi.
-Cos'è successo? Siamo stati squalificati?-
-No, Emma. Sei stata punta da un aculeo di quei mostri e... era velenoso e... sei svenuta, ma siamo arrivati al secondo posto.-
-Oh, mi dispiace tanto. Voi state bene?-
-Non devi dispiacerti di niente. Stiamo tutti bene. Scorpius ti dovrebbe chiedere scusa, perché, pur conoscendo le regole, le ha infrante.- disse James rabbioso, serrando la bocca per evitare di offenderlo utilizzando parole ben peggiori.
Scorpius non era presente in quel momento, poiché, dopo essere tornati nel campo, era subito corso via.
-Chi è arrivato primo?- domandò Emma.
-Il gruppo di Albus e Rose.-
Emma annuì.
Se non fosse stato per lei, avrebbero vinto.
-Quanto tempo dovrò restare qui?-
-Una settimana.- le disse James. -Proprio in tempo per la seconda prova.-
-Cercherò di riprendermi prima allora.- disse sorridendogli la ragazza.
-Senti, Emma, ho chiesto se potevo rimanere qui per stanotte e...- cominciò Selene.
-Oh, no. Vai pure.-
-Ma sei sicura? Io preferirei rimanere.-
Emma la guardò e poi le fece segno di avvicinarsi per parlarle all'orecchio.-
-Andate, così vedo se quei Liator sono anche qui. Almeno posso essere utile a qualcosa.-
Selene alzò la testa, le sorrise e acconsentì.
La Tassorosso salutò lei e James e li vide chiudere la porta dell'infermeria.
Sebbene si sentisse sola, aveva il presentimento che qualcuno sarebbe venuto a farle visita quella notte.---------------------------------
SPAZIO AUTRICI
Salve, cari lettori!
Oggi a scrivervi per la prima volta è Mary R.
E ringrazio la mia cara amica Mary P., per essersi occupata di pubblicare la nostra storia per prima e di aver scritto gli spazi autrici dei capitoli precedenti.
Ma ora passiamo a noi, vi è piaciuto questo capitolo? Noi speriamo di sì.
È una gioia immensa vedere come ogni giorno aumentano le visualizzazioni ed è stupendo sapere che esistono ragazzi a cui piace la nostra storia, poiché abbiamo dedicato tanto del nostro tempo a scriverlo e devo dire che è stato divertente e che ci ha dato soddisfazioni, unendoci ancora di più.
Curiosi di sapere chi verrà a trovare Emma? O avete già qualcosa in mente? E James e Selene, usciti dall'infermeria, cosa si diranno? Lo scoprirete presto nel prossimo capitolo.
Un bacio grande quando Hogwarts,
Mary R.
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JESS E IL POTERE DELL'AMETISTA 1
FanfictionSelene ed Emma erano due giovani cugine, figlie rispettivamente di madre strega e padre babbano e di madre babbana e padre mago. Entrambe amavano la saga di Harry Potter e attesero il loro undicesimo compleanno con un'unica speranza, quella di ricev...