Cercami lí dove ci siamo persi - EdSer

Tutta questione di speranza

Svoltò rapidamente l'angolo e si scontrò con qualcosa. Ma non era qualcosa, bensì qualcuno.
Sollevò lo sguardo e quando la sua mente registrò chi fosse quel qualcuno, senza controllo, lacrime salate cominciarono a rigarle il viso.

-Serkan- sussurrò con le uniche forze che le erano rimaste in corpo.

-Eda! Eda! Eda- Avvertiva riecheggiare il suo nome in lontananza.

Bip...Bip...Bip...Si sentiva frastornata.

Bip...Bip...Bip...Aveva un dolore lancinante che le martellava in testa.

Bip...Bip...Bip...Non capiva dove fosse, vedeva tutto offuscato.

Bip...Bip...Bip...Finalmente riuscì a portare le mani sulle palpebre e a stropicciare gli occhi.

Quando li riaprì, realizzò che si trovava in una stanza di ospedale ed era attaccata ad una macchina per flebo. Una sensazione di panico la avvolse, cosa le era successo?

-Eda! - Il sentirsi chiamare la distolse dai suoi pensieri. Si voltò verso il punto da cui proveniva la voce. Erano tutti lì, sua zia, le ragazze, Aydan e anche Seyfi.

-Cosa ci fate tutti qui? Cosa mi è successo? - chiese ancora molto confusa.

-Dada, sei svenuta in centro- rispose Melo.

-Ma come svenuta? Non ricordo nulla, come è possibile? - Eda era veramente incredula, non aveva affatto memoria dell'accaduto.

- Tesoro è normale hai battuto la testa, ma nulla di grave, ora ti faranno altri esami e decideranno il da farsi- le spiegò Ceren.

-Come siete arrivati tutti qui? - Non finiva di porsi domande.

- Melo ha ricevuto una chiamata dall'ospedale, perché è l'ultima persona che hai chiamato, quindi sono riusciti a rintracciarla e poi lei ci ha informati tutti- le chiarì Ayfer.

Proprio in quel momento entrò il medico -Buon giorno a tutti e ben svegliata Eda, come ti senti? Ci hai fatti un po' preoccupare-

-Salve dottore, se non fosse per questo mal di testa che mi sta uccidendo, sto bene, la ringrazio, vi ringrazio tutti per essere qui- rispose.

-Signorina Eda, mi chiedevo, c'era qualcun altro con lei prima dello svenimento? - chiese il medico.

-In realtà non ricordo praticamente nulla, perché mi fa questa domanda? - Eda capiva sempre meno.

-Non si preoccupi dopo un mancamento, soprattutto se si è stati colpiti alla testa, può succedere di dimenticare gli avvenimenti o di avere ricordi confusi, vedrà nelle prossime ore sarà tutto più chiaro, in ogni caso vorremmo tenerla in osservazione per sicurezza- Il dottore stava per andarsene quando aggiunse – Ah, quasi dimenticavo, le ho fatto quella domanda perché prima di perdere completamente i sensi continuava a ripetere un nome...Serkan...- E se ne andò.

Nella stanza cadde un silenzio profondo, tutti furono raggelati da quelle parole, in particolar modo Eda. Al sentire quel nome, i ricordi uno ad uno cominciarono ad affiorare. La passeggiata in centro con Sirius davanti al loro caffè, il cane che aveva cominciato a strattonarla, lei stessa che gli era corsa dietro, fino a scontrarsi con...Chiuse gli occhi mentre una lacrima calda le scorreva sulla guancia – Serkan- disse -Ho visto Serkan, ora mi ricordo- aggiunse portandosi una mano sul cuore.

Erano tutti scioccati, nessuno osava proferire parola.

-Serkan, Serkan, ho visto Serkan, era lui! - insisteva Eda con un tono di voce che via via aumentava sempre di più, sfiorando quasi un grido disperato.

Ma ancora una volta nessuno aveva il coraggio di parlare, non quel giorno, non quando erano esattamente due mesi da quando era scomparso.

-Perché state tutti zitti? Non sono pazza, lo volete capire, l'ho visto! L'ho visto e gli sono andata a sbattere contro, ci siamo scontrati camminando, era lui, era lui, lo giuro- Eda stava per perdere le forze e per arrendersi, tanto nessuno le avrebbe mai creduto, pensava. D'altronde non era la prima volta che riferiva di averlo visto e, ormai, in cuor suo, sapeva che sarebbe stato difficile che gli altri potessero prendere per vero quello che diceva.