parte 1

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aprendo gli occhi ho girato lentamente la testa per guardare l orologio,che faceva le 8:00 con una mano spengo la sveglia e mi alzo ancora stanca

vado direttamente in cucina prendo dal frigo la prima mela che mi capita,la sciaccuo e comincio a mangiarla,per poi andare a sedermi sul divano e accendere il computer per vedere le email

<nuova missione soldato>
leggo solo questo,abbasso lo sguardo per la paura,ma mi hanno sempre insegnato a non averla,così  la rialzo determinata

<non è la prima che  lo faccio.. >dico cercando di convincermi

eppure c'è ancora qualcosa che non  quadrava,probabilmente è la tua posizione,se non rispetti le regole ti condanni a morte da sola, è come se fosse un obbligo
così finisci la mela torni in camera tua prendi la tua tuta,tutta nera ti fai una coda alta e ti metti una felpa per nascondere la tuta, esci dalla casa prendendo il bus per arrivare davanti a un palazzo,che apparentemente sembra normale,ma dentro si nasconde qualcosa che nessuno avrebbe mai sospettato,li si nasconde la base della stanza rossa,ogni volta che la guardo mi viene un brivido alla schiena

<oh eddai non puoi fermarti ora che sei arrivata proprio davanti alla base Allison!>. "dico parlando a bassa voce"

con forza di volontà ho cominciato a camminare in avanti per arrivare all' entrata,ma ogni passo che facevi in più sembrava che il mondo mi stesse per cadere addosso

entro lì dentro senza guadare nessuno in faccia e mi dirigo verso una porta più infondo che porta al seminterrato,dove è pieno di guardie  che mi fanno entrare senza problemi

<ma guarda chi si rivede!>. dice una guardia sorridendo

< Erik! come stai vecchio amico> "gli sorrido"

<oh diciamo che me la cavo abbastanza bene , te? come mai qui>

<nuova missione> "dico abbassando lo sguardo e sbuffando"

<andrà tutto bene all> "ti sorride dandoti un colpetto con il gomito"

<ci vediamo Erik> "gli sorrido e continuo a camminare"

non mi piaceva ammetterlo,ma con Erik ho un vero rapporto di fratellanza,e molte persone sembravano averlo notato,e poi ci conosciamo fin da piccoli,ed è iniziata una grande amicizia quando gli ho salvato la vita,anche lui era stato preso dalla stanza rossa per diventare una spia ,e a 15 anni dopo aver superato tutti i test decidevano se ne eri stato bravo o no,tu avevi superato tutti i test,mentre Erik no..  quando sono venuti per prenderlo e per portarlo via, te gli avevi proposto un accordo,se lo facevano vivere e lo mettevano a lavorare come guardia  io sarei rimasta con la stanza rossa per sempre,dreykov nonché il capo di tutto questo accetto, soprattutto perché ha notato che avevo del potenziale, ero perfetta, un perfetto burattino da usare in tutti i suoi esperimenti.

ero arrivata davanti la porta del suo ufficio,stavo per bussare,ma qualcuno mi aveva preceduta aprendomi la porta,davanti a me si trovava proprio quel uomo che avrei voluto uccidere con le mie mani per avermi rovinato la tua vita e quella di tanti altri bambini

<siediti cara>dice  indicandomi una poltrona davanti alla sua scrivania

<che cosa devo fare ora?> chiedo leggermente preoccupata

<devi portarmi capitan america qui vivo> risponde lui fissandomi negli occhi

<capitan america!? è un Avengers non sarà mai solo e poi è anche un super soldato!>

<hai paura Allison? lo sai che non ti ho insegnato questo>dice alzandosi dalla sedia

abbassai lo sguardo perché avevo capito cosa voleva farmi adesso

<ti prego non farlo> chiedo pietà

piano piano si leva la cintura e con foga comincia a tirarmela sulla schiena come se si stesse sfogando su di me
volevo urlare per il dolore,ma non lo facevo per non dargli  questa soddisfazione,una lacrima mi era scesa ma  in un men che non si dica con la mano l' avevo tirata via, se mi avesse visto piangere si sarebbe sentito soddisfatto, e non è quello che voglio, non dopo tutto quello che ha fatto.

<ora Allison se non ne vuoi ancora portarmi qui il capitano vivo!> dice scandendo le ultime parole

mi sono alzata dalla poltrona e sono uscita ancora con gli occhi lucidi e toccandomi la schiena per il dolore lancinante

stavo per uscire dalla torre quando ho rincontrato Erik,per non fargli vedere che stavo piangendo ho cercato di cambiare strada,ma lui mi aveva visto

<ehi ehi ehi non così in fretta!>
dice prendendomi il polso

<devo andare Erik> dico con voce spezzata

<che diavolo! guardami all!> ti ordina

mi sono girata verso di lui piangendo

<cosa ti ha fatto quel bastardo> chiede preoccupato

<sto diventando debole e la debolezza è per i perdenti> dico stringendo i denti cercando di fermare le lacrime

Erik entra in una stanza vuota per controllarti,ti guarda le gambe ma era tutto apposto,subito dopo ha visto sulla schiena qualcosa che lo ha incuriosito
ti ha alzato la maglietta e ha visto i graffi

<merda> urla in preda al panico

<tranquillo sto bene>

<non ti credo.>

mi guarda con aria preoccupata,per poi stringermi fra le sue braccia,il calore del suo corpo lo sentivo sul mio e questa cosa mi faceva sentire bene e molto rilassata come se quando stessi con lui tutte le ferite si stessero riemarginando

<devo andare Erik> dico staccandomi dall' abbraccio

<buona fortuna all>. "ti sorride e ti accompagna alla porta

<stai attenta!>

urla mentre tu eri già per strada

<prendo il capitano lo metto k.o. lo porto alla base e posso tornare alla mia vita, facile!>

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eii come state?
questa storia come vi sembra dal primo capitolo?
commentate e mettete stelline ⭐
GRAZIEE

fino alla fine   //bucky barnes//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora