parte 8

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mi giro e entro in questo palazzo,dove mi accolgono due signori in giacca e cravatta

<signorina argent,il signor Fury la sta aspettando nel suo ufficio>

<sta aspettando da tanto?> chiedo in imbarazzo

<no,5 minuti più o meno> risponde l altro

<menomale> rispondo sollevata

arriviamo davanti un ascensore e saliamo,non so di preciso il piano ma è molto alto,me lo sento

<questa è la sua fermata, l'ultima porta in fondo> mi dice un dei due uomini

<arrivederci> gli sorridi mentre esci dall' ascensore,ti guardi attorno e cominci a camminare,arrivi davanti questo portone tutto nero,tocchi lentamente la maniglia ghiacciata e la apri,davanti a te c'è una scrivania con due sedie davanti e a guardare fuori la finestra è proprio Fury

<buongiorno signore> rispondi in ansia

<signorina argent,si accomodi> risponde lui

cerco il meno possibile di guardargli l'occhio messo male,ma non riesco voglio scoprire come ha fatto,e ogni tanto mi lancia degli sguardi un po' maligni

<allora,ho trovato delle notizie in più sul soldato d'inverno identificato come James Buchanan barnes> spiega lui

<e come mai ha chiamato me? e che ne so,Steve?> chiedo io

<il capitano non riuscirebbe a fermarlo sono amici da tanto e James è un suo punto debole,quindi tu dovrai andarlo a prendere> continua lui

<ok,capito e.. cosa dovrei fare?> chiedi tu

<so la sua posizione in tempo reale,si trova qui a New York,tu gli parlerai e lo porterai a questo indirizzo,è la tua casa da oggi in poi> risponde  mentre mi dà un fascicolo di James e la via della mia nuova casa

<mh ok va bene,una volta portato lì che devo fare?> chiedo

<devi tenerlo lì e non farlo prendere dall' Hydra mentre cerchiamo un qualcosa per toglierli tutto quello che ha in testa> risponde lui

<hai intenzioni buone> rispondo io
mentre lui mi lancia un occhiataccia

<oh no.. non era quello che intendevo mi scusi,ho espresso le parole più sbagliate> rispondo abbassando lo sguardo

<comunque,siamo sicuri che barnes non sia ancora il soldato d'inverno?> dico cercando di cambiare discorso

<si siamo sicuri> si limita a rispondere

<va bene... io- io allora vado> dico alzandomi dalla poltrona e mettendo
dentro alla borsa il fascicolo e l' indirizzo della casa

<mi faccia un favore,non dica a nessuno di questa missione solo io e lei> risponde

<arrivederci> lo guardo e annuisco

esco finalmente da quel palazzo e come previsto c'è Steve con la radio accesa che mi aspetta li sotto

<allora.. che voleva?> chiede incuriosito

<oh..>

e ora che gli dico,quanto odio mentirgli

<mi ha dato una casa,me l'ha regalata più che altro,quindi adesso ho una casa> gli rispondo l'unica cosa che avevo in mente

<una casa?> chiede lui

<si,ho l'indirizzo> gli dico guardandolo

<e niente altro?> chiede

<solo di stare attenta>gli rispondo
<sono abbastanza stanca,possiamo tornare al torre?

<si.. certo..> risponde lui accendendo la macchina

non credo che se l'è bevuta questa storia della casa,ma non avevo idee

<ah comunque domani vado a vedere la casa> dico

<ok>si limita a rispondere lui

arriviamo alla torre e io vado dritta in camera mia buttandomi sul letto e addormentandomi

mi sono risvegliata con gli uccellini che cinguettavano e il sole che entrava dalla finestra,mi sono alzata dal letto e sono scesa giù, l'orologio fa le 8:30

<buongiorno> dice una voce

<Erik? come mai già sveglio?> chiedo io

<non lo so,o meglio non ho proprio dormito> risponde lui avvicinandosi

<perché? cosa ti turba?> chiedi

<Natasha...> risponde a bassa voce

<che ha?> chiedo

<non è quella di prima è diversa>risponde lui sbuffando

<beh,prima era molto più piccola è cambiata e non è più la ragazzina che si cacciava sempre nei guai e che in realtà questo è un bene,noi eravamo sempre in ansia sperando che non gli facessero niente,anche se dentro di noi un po' lo sapevamo,Natasha è sempre stata la più forte è sempre stata inimitabile e loro non l'avrebbero mai uccisa> rispondi tu sorridendo ai ricordi

<preferivo quella di prima..> risponde lui

<Erik, eddai è cresciuta come anche te e io ,si è fatta una vita e ora sta finalmente bene,lasciamo le cose così come stanno> continui tu

<probabilmente hai ragione,probabilmente sono solo io che mi faccio le solite paranoie> risponde ridendo

<ora vai a dormire! ne hai bisogno Erik!> gli ordini  ridendo

sale le scale e lo vedo girare l'angolo per poi sparire

faccio una colazione veloce e poi torno direttamente in camera mia per preparare le valigie da mettere nella casa nuova

<posso?> qualcuno bussa alla porta

<si!> rispondi tu

<quindi è vero,cambi casa> chiede Natasha un po' malinconica

<si,ma è una cosa momentanea,devo risolvere alcune cose e poi torno qui non preoccuparti>

<lo sai vero che verrò molto spesso a casa tua> risponde lei divertita

<probabilmente verrò più volte io qui,ma si> gli dici ridendo tentando di chiudere una valigia colma di vestiti

<bisogno> chiede ridendo

<si> mi limito a rispondere per poi iniziare a ridere e tentando di chiudere la valigia insieme

verso pomeriggio avevo fatto tutti i bagagli e salutato tutti,e fortunatamente Tony aveva chiesto ad Happy di accompagnarmi a quell' indirizzo

<grazie Tony> gli rispondi sincera mentre Happy mi aiuta a caricare le valigie nel bagagliaio

<tranquilla,allora ci vediamo argent> mi sorride e si gira

salgo in macchina abbasso il finestrino e saluto ancora una volta tutti mentre Happy parte

<allora,mi dica l' indirizzo signorina> chiede Happy

<la 125th Street> rispondo

arriviamo davanti questa villettina a due piani con il tetto fatto di tegole rosse e il cancello anche rosso

<sembra bello> risponde Happy

<si,sembra familiare ma è bello> rispondi tu sorridendo

Happy ti aiuta a portare le valigie in casa

<grazie Happy,ora posso fare anche da sola e poi non voglio disturbarti> rispondi sorridendogli

<allora ci salutiamo signorina,qualsiasi cosa mi chiami> risponde lui per poi uscire dalla casa

fino alla fine   //bucky barnes//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora