11 - Izuku

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Perché non me ne andavo?

Perché non lasciavo perdere?

<<Deku>> iniziò Kacchan.

<<Rimani con me.>>

Sgranai gli occhi.

Non poteva essere vero.

<<Per cosa? Per prenderti gioco di me?>>

Afferrò saldamente la mia maglia.

Mi sottrai ad ogni possibile contatto visivo.

<<No.>>

Mi sorprese la sua risposta.

Tanto da farmi incrociare il suo sguardo.

<<Ma tu non mi ami, Kacchan>> proclamai, e lui allentò la stretta.

<<No, non ti amo.>>

<<E allora perché?!>>

<<Non ti voglio vedere assieme a nessun altro.>>

Spalancai gli occhi.

Cosa intendeva dire con quella frase?

<<Come hai detto tu, Kacchan, è per colpa dei feromoni.>>

Non c'era altra spiegazione.

Se non...

<<Se non per quello, ti faccio pena? >>

<<No.>>

Nuovamente mi rispose con un monosillabo.

<<Deku.>>

Attirò la mia attenzione chiamandomi per nome.

<<Voglio che tu sia mio, e mio soltanto.>>

Ricordai a me stesso che non poteva essere la verità.

Tuttavia, cercai di confermare la sua affermazione.

<<...Ti rendi conto di ciò che hai appena detto, Kacchan?>>

Non volevo che lo negasse.

Ma nemmeno che lo dicesse senza una motivazione.

<<Potresti stare con un qualsiasi altro Omega. Non sarebbe lo stesso che proveresti?>>

<<Ho incontrato altri Omega prima di te.>>

Neanche io volevo Kacchan assieme a qualcun altro se non me.

Ma sarei comunque rimasto suo.

Per il legame.

Il nostro legame.





No.

Non era così che volevo che andassero le cose.

Lo volevo mio.

E non anche di un'altra persona.

I miei occhi si fecero lucidi.

<<Ma non ho mai voluto rendere mio un altro Omega oltre a te.>>

Inaspettatamente, mi afferrò e mi trascinò a sé.

In un altrettanto inaspettato bacio.

Sembrava essere più cauto però, rispetto alle scorse volte.

Nonostante ciò, mi travolse.

Facendomi provare brividi lungo il corpo con un singolo tocco del suo.

<<Non ti basta questo come risposta, nerd?>>

Avrei voluto dirgli quanto mi bastasse.

Ma per lo sbigottimento, non riuscì a comunicarlo a parole.

Così lo ricambiai.

Ricambiando il suo bacio stavolta inserendo la lingua.

Esitai ad avvolgerlo per riconoscere che fosse veramente mio.

Esitai a mettergli le braccia intorno alle sue spalle.

Però quando vidi un leggero rossore sulle sue guance, anche se sottile, non esitai a farlo.

Col tempo, il nostro rapporto migliorerà.

Ma per ora mi bastava così.

Kacchan era mio.

Ed io ero suo.

Chiusi gli occhi.

E quando li riaprì, non c'era più la versione piccola di Kacchan a ricordarmi quanto fossi inferiore con il suo sguardo.

Invece c'era Kacchan che mi fissava, senza smettere di farlo.

E sembrava non voler interrompere il nostro bacio e il nostro legame.

Non con quei suoi occhi iniettati di lussuria, non causati dal mio calore.

Ma dalla mia presenza.

A Little Closer To You /Omegaverse ITA/ Bakudeku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora