A Little Closer To You /Omegaverse ITA/ Bakudeku

07 - Katsuki

Trattenevo Deku nella mia stretta, impedendogli di scappare.

Non sapevo cosa pensava di me.

E non volevo lasciarlo andare.

Lo presi, avvicinandolo.

E non mi lasciò neanche lui.

Scosse la testa leggermente.

Stava facendo degli incubi?

I suoi feromoni non mi comunicavano paura, ma erano soffocanti.

A che cazzo stava pensando?!

Finsi di aprire gli occhi normalmente, per trovarlo rosso in volto.

Nell'aria si stava espandendo l'odore di gelsomino.

<<K-Kac->> farfugliò, ma lo fermai guardandolo indifferente.

<<Stai zitto, Deku>> dissi, ottenendo il suo silenzio.

Ma non a lungo.

Lo vidi conflitto su ciò che voleva dirmi.

Nonostante l'incremento dei suoi fottuti feromoni, non mi feci sopraffare.

Volevo che capisse che non lo facevo per quelli.

E rimasi fermo, rilasciando lentamente la stretta, senza farlo accorgere.

<<Kacchan...mi ami?>> mi chiese fissandomi, senza più arrossire.

Deku pensava che avessi continuato a stare con LUI per quel MOTIVO?!

Forse oltre a volerlo soltanto mio volevo anche che mi ricambiasse.

...Forse.

Cazzo.

Non sapevo cosa rispondergli e non volevo farglielo sapere.

Senza pensarci, chiamai quel nerd.

<<Deku.>>

Per poi urlargli contro.

<<CHE CAZZO NE SA UN NERD COME TE?!>>

<<Kacchan, voglio sapere la tua risposta>> mi disse rimanendo impassibile.

<<Piantala di sparare cazzate>> gli risposi assumendo un tono distaccato.

E mi voltai sull'altro lato, provando a ignorare lui e il suo cespuglio di capelli sulla mia spalla.

Lo sentii muoversi.

Ed alzarsi.

Si piegò verso di me e mi baciò.

Spalancai gli occhi quando Deku inserì la lingua.

Lo spostai, con un'espressione confusa.

<<Che stai facendo, Dek->> non terminai la richiesta che proseguì, guardandomi lui freddamente.

Lo fermai, sconvolto.

<<Fermati Deku>> gli ordinai con tono altrettanto distante, cercando di sottometterlo.

Avevo sbagliato.

Fin dall'inizio.

<<Provi almeno qualcosa per me, Kacchan?>> chiese nuovamente.

<<CHE CAZZO VAI A PENSARE?>> replicai con il cuore in gola, intorpidito.

Non pensavo che facesse sul serio.

Non sarebbe stato possibile.

E non gli diedi una risposta, perché volevo sapere le sue di risposte.

Non volevo che mi raggiungesse.

L'aveva già fatto.

Volevo essere sempre davanti a lui.

Non ci riuscivo.

Se non fisicamente.