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«𝐢 𝐣𝐮𝐬𝐭 𝐰𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐟𝐞𝐞𝐥𝐬𝐨𝐦𝐞𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠𝐢 𝐣𝐮𝐬𝐭 𝐰𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐟𝐞𝐞𝐥»

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«𝐢 𝐣𝐮𝐬𝐭 𝐰𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐟𝐞𝐞𝐥
𝐬𝐨𝐦𝐞𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠
𝐢 𝐣𝐮𝐬𝐭 𝐰𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐟𝐞𝐞𝐥»

- ʙᴇᴀ ᴍɪʟʟᴇʀ “ғᴇᴇʟ sᴏᴍᴇᴛʜɪɴɢ„

"Allora, perché?" Domandò curioso. Luiwe è suo cugino, all'inizio del libro avevano combattuto e fatto iniziare una guerra civile perché entrambi volevano salire al trono.
"Perché mi sono ispirata a lui per creare tuo cugino." Rispose spegnendo la TV.
"E a chi ti sei ispirata per scrivere me?" Chiese sinceramente curioso il ragazzo.
"A nessuno, tu sei semplicemente nato così dal nulla. Un giorno d'inverno mentre ero al parco che era ricoperto di neve hai cominciato a nascere nella mia testa. Sei nato in un freddo pomeriggio invernale sotto la calda luce del sole." Spiegò alzandosi ed andando in cucina. "Vuoi qualcosa da bere?" Domandò guardando all'interno del frigo, forse avrebbe dovuto fare a mano di bere una birra visto che aveva già la droga in circolo. Il principe le disse di non volere niente e così chiuse il frigo.
"Beomgyu." Lo richiamò. "Sei reale?"
"Ancora questa domanda?" Rispose alzando gli occhi al cielo e ridacchiando. "Per te, sono reale?"
"Per me lo sei." Disse senza esitare. "Ma non dovresti esserlo."
"Tu cosa vorresti?" Si era seduto su una delle sedie presenti in cucina e stava osservando la ragazza in attesa di una risposta.
"Vorrei che fossi reale, ma non solo per me, per tutti. Vorrei poterti abbracciare, tenere per mano e fare tante altre cose, anche cominciare ad uscire con te. Vorrei presentarti a mio fratello, a Jinyoung, a Soobin a tutti e poterli dire:'Guardate non sono pazza'. Vorrei che fossi reale così non dovrei stare ogni minuto a pensare se sto diventando pazza, drogata o entrambi. Vorrei che fossi reale perché sarebbe tutto più semplice!" Disse urlando l'ultima frase sbattendo la mani sul tavolo, aveva gli occhi lucidi. "Cazzo." Sussurò a denti stretti cominciando ad asciugarsi le lacrime. "Non capisco il perché sono così sensibile ogni volta che sono con te." Continuò tirando su col naso.
"Hey." Prese il viso della ragazza tra le mani e cominciò ad asciugarle le lacrime con i pollici. "Va bene, tu puoi sempre piangere con me, va bene? Infondo sono l'unica persona con cui ti possa sfogare al cento per cento, mh?" Sorrise delicatamente abbassandosi alla sua altezza.

"Cos'è che ti turba questa volta?" Osò chiedere. Dopo il pianto liberatorio di Hyenjin si erano distesi sul suo letto, la ragazza aveva la testa appoggiata sul petto del principe mentre quest'ultimo le accarezzava i capelli.
"Ne parliamo dopo." Rispose non aprendo gli occhi e beandosi del tocco del ragazzo.
"Lo sappiamo entrambi che non ci sarà un dopo..."
"Ed allora?" Ribatté.
"Così eviti sola la questione." La rimproverò.
"Cosa c'è di male nell'evitare le cose qualche volta? Per una volta voglio fare la codarda e tirarmi indietro."
"Finché va bene a te..." Rispose lui non del tutto convinto.
"Perciò facciamo qualcosa che non mi faccia pensare. Devo tenere la mia mente occupata." Esclamò alzandosi di colpo.
"E cosa vorresti fare?" Domandò confuso. Hyenjin sorrise sotto i baffi sfilandosi dal polso un elastico per capelli.
"Vieni qua." Sussurò con una finta voce dolce.
"Ne abbiamo già parlato..." Cominciò a dire alzandosi dal letto. "Tu non tocchi i miei capelli." La mise in guardia puntandoli il dito contro e prendendo un cuscino come arma/scudo.
"Dai! Cosa ti costa?" Esclamò mettendo il broncio.
"La mia dignità?" Rispose lui ironicamente.
"Lo sai vero che posso distruggerla in cinque secondi se voglio." Disse indicando il computer spento sopra la scrivania.
"Sei un gugal!" Esclamò tirandole contro un cuscino.
"Come osi!" Urlò cominciando a correrli dietro. I gugal sono una specie di incrocia tra una mucca e una capra, nel mondo di Beomgyu sono bestie selvagge che uccidono chiunque vedono con le loro lunghe corna.
E così cominciò una battaglia a chi si sarebbe stancato per primo. Corsero per tutta la cosa usando cuscini e coperte come armi o scudi. Alla fine vinse Hyenjin che riuscì a fare un codino e poi due codini ai lati come i bambini piccoli.
"Spero che Heeseung non lo venga mai a sapere." Sussurò osservando i suoi capelli allo specchio.
"Secondo me invece stai benissimo... Facciamo una foto!" Esclamò tirando fuori il telefono e facendo un selfie con il principe.
"Ah, sono stanchissima." Si buttò sul divano.
"Perché questo mi stanca più d'una battaglia." Lo seguì a ruota Beomgyu.

"Come stanno andando le cose nel tuo mondo?" Domandò la ragazza. E così partirono i lunghi racconti del principe. Da quelle più divertenti come Heeseung che aveva fatto cadere la sua torta di compleanno, alle più tristi come le perdite che aveva avuto nell'ultimo combattimento. Il principe del Sud non mollava la presa e Beomgyu si trovava agli sgoccioli. In più doveva anche trovarsi una moglie, se no non avrebbe ottenuto l'approvazione degli anziani e ne aveva bisogno.
"Qualche volta invidio la tua vita sai..." Sussurò a occhi chiusi. "Hai sempre così tante cose da fare e vivi letteralmente in un modo fantasy. Invece io sono rinchiusa in questo appartamento ad inventare storie che non esistano. Per dare una casa a me ed ai miei lettori." Concluse tristemente. "Non che la cosa mi dispiaccia eh, adoro scrivere. Mi piace la sensazione di poter creare un nuovo mondo e di poterlo gestire come lo voglio, penso che quella sia l'unica cosa che ho completamente sotto controllo. Io sono la regina, io comando, io posso decidere le sorti dei personaggi e della storia. Ma allo stesso tempo è la storia che decide. Ma lo sai qual è veramente la sensazione più bella?" Domandò come se il povero principe potesse sapere la risposta. "La sensazione migliore è sapere che quello che tu hai creato, darà conforto, forza o un posto sicuro dove ripararsi ad altra gente. Questa è la vera ragione per cui sono diventata una scrittrice. Creare diversi mondi e dare una casa a tutte le persone che lo desiderano." Concluse. "Tu, Beomgyu, oltre ad essere nato in quel pomeriggio d'inverno, sei nato come la persona che vorrei amare. Tu ai miei occhi sei la mia percezione di amore. Se dovessi amore una persona per il resto dei miei giorni quella persona saresti tu. Ti ho creato con lo scopo di amarmi e di essere amato." Lo guardò negli occhi e poté vedere il suo sguardo dolce che la osservava, come se fosse la cosa più preziosa che avesse mai visto.

" Lo guardò negli occhi e poté vedere il suo sguardo dolce che la osservava, come se fosse la cosa più preziosa che avesse mai visto

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