«𝐢𝐟 𝐣𝐞𝐬𝐮𝐬 𝐝𝐢𝐞𝐝 𝐟𝐨𝐫 𝐚𝐥𝐥 𝐨𝐮𝐫 𝐬𝐢𝐧𝐬,
𝐡𝐞 𝐥𝐞𝐟𝐭 𝐨𝐧𝐞 𝐛𝐞𝐡𝐢𝐧𝐝,
𝐭𝐡𝐞 𝐛𝐨𝐝𝐲 𝐢'𝐦 𝐢𝐧»
- ᴄᴀᴛɪᴇ ᴛᴜʀɴᴇʀ "ɢᴏᴅ ᴍᴜsᴛ ʜᴀᴛᴇ ᴍᴇ„"Scusa, è un po' in disordine." Non era una frase fatta, l'appartamento era seriamente in pessime condizioni. Dovuto alla crisi di rabbia che aveva avuto prima di uscire. La stanza sembrava l'ingresso di una discarica. C'erano cuscini e le relative piume sparse per tutto il divano e addirittura sui mobili, patatine, birra e altro cibo vario per terra, vestiti e matite rotte. Sembrava che fosse appena passato un uragano. "Mi dai una mano per favore?" Domandò la ragazza. Jinyoung annui soltando, vedeva quanto stanca e sfinita fosse, sia fisicamente che mentalmente, quello era il minimo che poteva fare.
"Io sistemo qua, tu che ne dici di farti una doccia?" Le disse dolcemente mentre prendeva in mano alcuni pezzi di di vetro. Hyenjin annuì e camminò verso la stanza. Jin osservò la figura uscire dal suo campo visivo, sbuffò, ci avrebbe pensato dopo al salotto, non si fidava a lasciarla in una stanza da sola per più di cinque minuti.
Stava per aprire la porta del bagno ma si mise in mezzo. "Aspetta, prima controllo che sia tutto a posto." L'aprì e ringraziò dio di averlo fatto, per terra c'erano frammenti di specchio e alla sua destro lo specchio in questione rotto. Al centro c'era un piccolo cerchio con attorno del sangue. Si girò verso di lei e le prese delicatamente la mano, le nocche della mano destra erano avvolte in malo modo in un pezzo di stoffa ormai macchiato di sangue. "Hyenjin..." La guardò, in cerca di una reazione o qualcosa del genere, ma lei teneva lo sguardo fisso davanti a sè e i suoi occhi sembravano annebbiati. "Aspetta un secondo qua, dò una scopata e poi ti disinfetto per bene le ferite." La fece sedere per terra, sicuro che non si sarebbe mossa di un centimetro, per poi andare a prendere la scopa e cominciare a spazzare. Non fece solo il bagno, ma anche il salotto e per scrupolo controllò anche le altre stanze; la cucina si era salvata per qualche strano miracolo, mentre la sua camera da letto no, non era messa male come il soggiorno o il bagno, ma non era neanche rimasta immacolata.
Ci mise circa una quindicina di minuti a tirare su il più grosso da terra, che era la cosa che lo premeva di più, vista l'abitudine della ragazza di girare completamente scalza per la casa.
"Hyenjin..." La richiamò dopo aver posato la scopa. "Ce la fai a lavarti?" Lei non si mosse; così Jinyoung si inginocchiò, per essere alla sua stessa altezza, le prese delicatamente le mani e rifece la stessa domanda.
"Non è che puoi darmi una mano?" Sussurrò a stento, sorrise dolcemente annuendo. Le diede una mano ad alzarsi per poi farla sedere nella vasca. "Adesso ti tolgo i vestiti, va bene?" Domandò, annuì impercettibilmente. Le tolse prima la grande felpa rosso bordeux, poi la canottiera con il reggiseno (anche se aveva fatto un po' di fatica con quest'ultimo), per poi passare ai pantaloni e alle mutande. "Dimmi se l'acqua ti va bene." La informò mentre accendeva il getto d'acqua, nel frattempo che la lasciava scorrere prese lo shampoo e lo bagnoschiuma. "Va bene?" Annuii e così cominciò a lavarla. Prima i capelli, poi il corpo.
Prese l'accappatoio marroncino appeso dietro la porta e glielo fece indossare. "Vado a prenderti dei vestiti e ritorno, ok?" Ritornò un minuto dopo con una felpa nera, un paio di pantaloni della tuta grigi un po' rotti e l'intimo. Le diede ancora una mano e la vestì. "Siediti che ti asciugo i capelli." Hyenji in quel momento sembrava una bambola di pezza, era vuota e faceva esattamente qualunque cosa le venisse detta. Li ricordava il periodo poco prima che cominciasse a prendere gli anti-depressivi. Accese il phone cominciò ad asciugare.
"Andiamo in cucina che ti preparo qualcosa da mangiare." Disse prendendole la mano."Ecco a lei servito." Mise sopra il tavolo una ciotola con del ramen istantaneo. "Non ho potuto fare nient'altro, non hai quasi niente in frigo e nelle mensole ci sono solo noodles e ramen istantaneo." Disse. "Tieni le bacchette." Gliele mise in mano. "Hyenji, mangia per favore." La implorò, sembrò tornare in sé per un attimo, infatti cominciò a mangiare. Jinyoung sorrise sollevato.
"Vuoi fare qualcosa? Film, anime, drama, serie TV?" Era passato un po' di tempo da quando avevano finito di mangiare e la ragazza sembrava essere tornata un po' in sé. Non spruzzava felicità da tutti i pori, ma almeno non aveva più quello sguardo vuoto, come se avesse la nebbia negli occhi, adesso quella nebbia se n'era un po' andata.
"Esco a fumarmi una sigaretta." Disse semplicemente alzandosi ed uscendo in terrazza. Jinyoung la seguì.
"Pensi che Gesù si sia dimenticato un peccato in me?" Chiese di punto in bianco.
"Perché pensi questo Hyenji?" Jinyoung si sedette al sua fianco.
"Perché... perché non è così forse? Faccio schifo, dio se faccio schifo. Sono una drogata, proprio come mia madre, tratto tutte le persone che ho intorno a me di merda, e inoltre ti ho fatto soffrire così tanto cazzo, per non parlare che sento di non poter mai amare una persona reale come ho amato, amo e amerò i protagonisti delle mie storie. Io sono incapace di amare le persone reali." Disse osservandosi le mani per tutto il tempo e passando le dita sopra la fasciatura che le aveva fatto il ragazzo prima.
"Tutti sono capaci di amare Hyenji, ognuno in modo diverso, perché se no non sarebbe amore se andassimo tutti nello stesso modo." Parlò guardando anche lui le mani della ragazza. "Tu amarsi in un modo che è sconosciuto perfino a te." Finì semplicemente.
"Ti va di vedere 'Harry Potter'?" Chiese innocentemente.
"Il terzo?" Lei annuì. "Lo metto subito."
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[💊] 𝐝𝐫𝐮𝐠𝐬 ❲𝐜𝐡𝐨𝐢 𝐛𝐞𝐨𝐦𝐠𝐲𝐮❳
Fanfiction[𝗜𝗡 𝗖𝗢𝗥𝗦𝗢] {약제} «❄︎» Capita a tutti di avere "lo blocco dello scrittore", anche i più grandi letterari l'hanno avuto, ed ognuno lo supera in modo diverso. Qualcuno si distrae, altri escono, leggono altri libri o guardano film in cerca di ispi...