Marcus
La pioggia continua a battere incessantemente sui finestrini della mia auto di seconda mano, ma non tornerò indietro.
Ancora non sono riuscito a metabolizzare tutto ciò che è appena successo...non posso credere che abbia mandato tutto all'aria.
Credevo che mi amasse veramente, e invece mi sbagliavo evidentemente.
Guidando mi accorgo di un locale familiare, quindi accosto e scendo velocemente dalla macchina per evitare di bagnarmi troppo.
Mi guardo attorno e i led colorati sulle pareti rendono l'ambiente più accogliente e giovanile. Mi piace.
Mi accingo ad avvicinarmi al bancone e ordino immediatamente una birra. Non sono il tipo che ama bere, ma ho la necessità di staccare la spina in questo momento.
Dopo che il barista mi porge la bottiglia di vetro, qualcuno, ancor prima di darmi il tempo di portarla alle labbra, poggia la mano sulla mia spalla.
Mi giro trovando una Saya alquanto stranita dalla mia presenza.
"E tu che ci fai qui?", mi chiede la moretta, "Per distrarmi un po'", le rispondo. "Guai in paradiso?-", continua e annuisco, "-Qualcosa di rimediabile, sicuramente", "Mi dispiace deludere le tue aspettative, ma questa volta credo proprio di no".
Sgrana gli occhi e prende immediatamente posto sullo sgabello di fianco al mio.
"Cos'è successo?", domanda immediatamente e le racconto tutta la storia. "E questo è quanto", finisco e la guardo negli occhi.
"Effettivamente l'avevo vista con quel tipo, ma le avevo suggerito di non dirti nulla", mi rivela lei e rimango di stucco; "Sei veramente una stronza, proprio come la tua migliore amica", le dico senza remore.
"Senti pecorella, non ti permetto di parlare di Y/n così. Avrà anche sbagliato, questo non lo metto in dubbio, ma non è che tu sia sempre stato un santo; hai bisogno che ti ricordi quanto l'hai fatta penare quando c'era anche Maria? Non eri riuscito a scegliere tra loro due e hai fatto la cazzata del secolo: hai giocato con entrambe. Adesso lei ti ha perdonato, ma hai idea di quanto sia stato difficile in passato affrontare una situazione del genere. E quando sei tornato strisciante da lei? Non ha esitato nemmeno un attimo a perdonarti, nonostante le avessi detto di non farlo.-", la guardo male e alza gli occhi al cielo. "-Prendimi pure per stronza, ma tu non c'eri quando lei piangeva tutte le notti credendo, inutilmente, che fosse colpa sua. Quindi ora non venire qui a fare la povera vittima del cazzo".
Per quanto non lo voglia ammettere Saya ha ragione, ma ciò non toglie quanto mi sento ferito in questo momento.
"E cosa dovrei fare adesso? Sentiamo", le chiedo sfinito; "Corri a riprenderti la tua donna. Non ce ne sono altre come lei, e non la biasimerei se già adesso si stesse sbattendo un altro".
"Sempre molto confortante, Kuroki", ironizzo, "Marcus, anche tu sei mio amico, proprio come Y/n, ma non posso fare finta di niente quando sbagli. Già è tanto se non ho tirato fuori la mia katana", fa spallucce.
"Non avevo esaminato la situazione da questa prospettiva; e anche se mi costa ammetterlo: non hai tutti i torti.-", "Come sempre", mi interrompe.
"-Quindi, come stavo cercando di dirti poco fa, ora torno a casa. Anche perché sono già passate due ore, non voglio dilungarmi oltre", "Finalmente hai uscito le palle", mi prende in giro.
"La prossima volta andrò da Willie, sei insopportabile", "Sono estremamente sincera, se la verità ti urta non è un problema mio", sbuffo. "Va bene, abbiamo chiuso per oggi, ci si vede pazzoide", "Arguello", mi fa un cenno del capo, pronunciando il mio cognome, a mo' di saluto ed esco.
S K E A P T I M E
Una volta a casa tutte le luci sono ancora accese, ma Y/n sta dormendo comodamente sdraiata sul divano.
Mi avvicino al suo corpo, e mi inginocchio a terra in modo tale da essere alla stessa altezza del suo viso.
Ha le guance rosse, ancora umide per il pianto, e le labbra schiuse come una bambina. Come sempre, è semplicemente bellissima.
Per farla stare più comoda decido di prenderla in braccio e portarla in camera nostra.
"Marcus...", sussurra lievemente nel mentre che salgo le scale, stringendosi di più al mio petto.
"Piccola, dormi", le dico col suo stesso tono entrando finalmente in camera e poggiandola sul letto; "Non mi abbandonare, ti prego", continua quando mi sdraio al suo fianco, "Non lo farò mai più, promesso", le lascio un bacio sulla fronte.
"Ti amo", confessa, "Ti amo anch'io amore.-", le rispondo di rimando. "-Ora però riposa, che abbiamo ancora un matrimonio da preparare", aggiungo e si accoccola a me sorridendo, portando ad addormentarci abbracciati, così come lo faremo fino alla fine dei nostri giorni.
Spazio autrice
Ce lo facciamo andare per buono, dai...

STAI LEGGENDO
Immagina || Mattheo Marvolo Riddle-Marcus Lopez Arguello
FanfictionSalve a tutti, questa è una serie di immagina su Mattheo e Marcus. Alcuni saranno più lunghi, altri meno. Spero vi piacciano, buona lettura!