"Amore, quanto manca?", domando per l'ennesima volta a mio marito, e a giudicare dal suo sguardo vorrebbe uccidermi; "Y/n, me l'avrai chiesto almeno venti volte negli ultimi dieci minuti, la mia risposta non cambierà", risponde e sbuffo. Il solito guastafeste.
Anche ai tempi di Hogwarts era così, ed essendo il mio migliore amico ero costretta a sopportarlo. Io e Mattheo ci conosciamo sin da quando eravamo in fasce, e non solo perché le nostre madri erano molto legate, ma per il semplice fatto che mio padre erano uno dei mangiamorte più fidati del Signore Oscuro.
Lui c'è sempre stato nei momenti di bisogno, così come io con lui: quando suo padre lo torturava ad ogni minimo sbaglio; quando sua mamma, Leila, morì per mano di Voldemort; quando gli altri bambini, troppo impauriti, lo lasciavano sempre in disparte...
Pian piano, però, la nostra amicizia è diventata qualcosa di più e al quarto anno ci mettemmo insieme e non ci lasciammo più. Mattheo mi fece la proposta qualche giorno successivo alla morte di suo padre: non voleva perdere tempo, e con quella grande guerra magica aveva capito che il tempo non era mai abbastanza.
In qualsiasi situazione, positiva o negativa, ha sempre affrontato il tutto a testa alta, e questo è uno dei motivi per cui è la persona che ammiro di più al mondo.
"Quindi?", chiedo nuovamente; lo sto infastidendo molto, e probabilmente è anche per questo che continuo. "Sei insopportabile, peggio di una bambina, ma tranquilla che a casa ti insegnerò io le buone maniere", dice e mi mordo il labbro.
Già, è sempre lo stesso.
Dopo qualche minuto parcheggia la macchina e ciò vuol dire che siamo finalmente arrivati. Mi affretto a scendere e prendo i borsoni dal portabagagli.
"Amore facciamo a cambio, non devi sforzarti molto", si affretta a raggiugermi il ricciolino, con nostro figlio in braccio.
Ebbene sì, Thomas Marvolo Riddle, o più semplicemente Tom, è nato quasi otto mesi fa, ed è tutto il suo papà, tranne per gli occhi; e per fortuna direi, l'ho tenuto nove mesi fatti di nausee, voglie e calci.
"Ma non c'è n-", "Niente storie", mi interrompe facendomi sbuffare e prendo il piccolo in braccio.
"Ciao amore della mamma", gli do un bacio sulla fronte liscia e mi poggia una manina sulla guancia.
Attraversiamo la strada e finiamo direttamente sulla sabbia. Non c'è quasi nessuno, oltre noi è solo presente un gruppo composto da una decina di persona, tra ragazzi e ragazze.
Mattheo stende i teli a terra e apre il passeggino, dove metto immediatamente Tom.
Mi tolgo il vestitino e rimango col costume intero. Mio marito sgrana gli occhi e si gira verso i ragazzi di fianco a noi, che già mi stavano fissando, lanciandogli occhiatacce.
"Ora li crucio uno ad uno", "Dai amore non esagerare, non stanno facendo nulla", lo riprendo; "Ah sì? Bene", non ho il tempo di dire altro che si sbottona la camicia e la lancia sulla tovaglia, mettendo in mostra i suoi muscoli.
I miei occhi puntano subito le tipe di lato, che lo stanno squadrando minuziosamente. Ritiro tutto quello che ho detto prima.
"Penso che Azkaban farebbe un affare con noi", commento e ride, lo stronzo. Incrocio le braccia al petto e mi circonda immediatamente con le sue, lasciandomi un bacio sul collo; "Avanti non fare la bambina", "Senti un po' da chi arriva la predica", scuote la testa ma continua a sorridere.
Inaspettatamente mi afferra per il sedere e mi bacia con trasporto, e inevitabilmente mi lascio andare, "Mi fai impazzire.-", sussurra, "-Questo è solo un assaggio di ciò che riceverai più tardi.-", aggiunge e mi mordo il labbro.
Mi lascia prendendo poi nostro figlio in braccio, "-Adesso facciamoci il bagno, anche perché è tutta la mattina che me lo chiedi", ridiamo e gli afferro la mano nel mentre che ci dirigiamo sulla battigia.
Si abbassa e fa entrare in contatto i piedini di Tom con la sabbia bagnata; qualche secondo dopo ci raggiunge una lieve onda, che gli fa bagnare tutte le gambine, e scoppia in una risatina così dolce da farmi scoppiare il cuore.
Theo poi me lo passa e iniziamo ad entrare in acqua; mi immergo fino alle spalle e il piccolo con me, che non smette di guardarsi attorno. Appena il ricciolino ci raggiunge mi prende in braccio, portando una mano sulle mie gambe e l'altra sul mio ventre, accarezzandolo.
Stiamo provando ad avere un altro figlio, anche se con qualche difficoltà; purtroppo la prima gravidanza è stata molto rischiosa, mi sono dovuta sottoporre a molte cure, ma per fortuna ce l'abbiamo fatta.
"Ancora nulla?", faccio spallucce, "Non lo so amore, tra un po' lo scopriremo. Ma in qualsiasi modo andrà sono soddisfatta e fiera della famiglia che siamo", gli confesso e mi da un bacio sulla guancia.
"Vi amo più della mia stessa vita", dice, "Vi amo anch'io, oltre qualsiasi altra cosa al mondo", rispondo e lascio che stringa entrambi.
Quello che non sapevamo, però, è che da lì a breve saremmo diventati quattro.
Spazio autrice
Dai è cute, ci può tare.
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Immagina || Mattheo Marvolo Riddle-Marcus Lopez Arguello
FanfictionSalve a tutti, questa è una serie di immagina su Mattheo e Marcus. Alcuni saranno più lunghi, altri meno. Spero vi piacciano, buona lettura!