Mattheo-Gelosia P.1

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Sono passati esattamente due anni dalla battaglia finale di Hogwarts.
Io e Mattheo, che stavamo insieme dal terzo anno, abbiamo lasciato che la nostra relazione continuasse anche una volta finito il periodo di studio nella scuola di magia. 

Durante i primi mesi  l'ho aiutato a superare le critiche e le dicerie della gente, alle quali era solito rispondere; adesso non ci fa più caso, anche se so che nel profondo ci soffre ancora. Non smetterò mai di stargli accanto. Lo amo. Farei qualsiasi cosa per lui. 

Al momento sono nel salotto di casa nostra a gustarmi la merenda, ovvero dei biscotti fatti da me guardando un film comico.
È da circa un annetto che conviviamo e tutto procede a meraviglia. Qualche mese fa, esattamente il giorno del mio compleanno, Mattheo ha deciso di sorprendermi facendomi la proposta di matrimonio davanti a tutti i nostri amici. Non dimenticherò mai quel momento. La sua agitazione, le lacrime di gioia sul mio viso, il mio 'Sì', il nostro bacio sotto gli applausi degli invitati...

"Ehi piccola.-", una voce da dietro mi distrae, così giro il viso e trovo il mio futuro marito, con solo un asciugamano in vita e i capelli bagnati, dai quali scendono delle goccioline che gli percorrono poi tutto il petto. Rimango affascinata davanti a tutta quella bellezza e non gli rispondo. 

"-Amore così mi sciupi però", dice ridendo e mi alzo andandogli incontro. "Non è colpa mia se il mio ragazzo è talmente attraente", "Beh, nemmeno tu scherzi, sai?", domanda mettendomi le mani sui fianchi e stringendomi a sé, facendo scontrare così i nostri corpi. 

Mi bacia con foga, facendo si che nella stanza si senta solo lo schioccare delle nostre labbra. Mi fa stendere sul divano e si mette su di me senza mai staccarsi. 

Prima che possa togliergli il telo qualcuno suona al campanello facendomi sbuffare. Il ricciolino, dal canto suo, ignora il ripetuto bussare e scende a baciarmi il collo. 

"T-tesoro, devo aprire.-", mugola qualcosa e lo sento succhiare un lembo di pelle. "-Theo, f-forza, alzati", "Sai che mi fai impazzire quando mi chiami così", dice con con quella voce roca che tanto adoro. 

"Ti prometto che poi mi farai quel che vuoi, ma adesso spostati e vatti a vestire", alza gli occhi al cielo.
"Devo proprio?", "Direi di sì", "Va bene, ma lo faccio solo perché così, dopo, ti avrò tutta per me", afferma togliendosi. Sorrido scuotendo la testa e lo guardo salire in camera nostra.

Mi avvicino alla porta e la apro. Rimango sorpresa nel vedere Jordan, un mio vecchio amico, o più precisamente vecchia fiamma, dei tempi di Hogwarts.

"Y/n!", esclama contento abbracciandomi; "Jordy! Da quanto tempo!", ricambio la stretta e lo lascio entrare. 

"Non che mi dispiaccia, ma non mi aspettavo una tua visita. Che ci fai qui?", gli domando gentilmente. "Passavo da queste parti e ho deciso di venirti a trovare. Noto che ti sei sistemata bene, eh?-", annuisco, "-Cavolo, mi sei mancata un sacco", ammette riprendendomi tra le sue braccia. Ma prima che possa aggiungere qualcosa una terza voce mi interrompe. 

"Allora, ch-", l'espressione di Mattheo si tramuta quando vede il biondino e lo nota appiccicato a me. Mi stacco di scatto e mi avvicino al mio ragazzo.

"Ehi, guarda chi è venuto a trovarci", gli sorrido, "Già, era da tempo che non ci vedevamo, Evans", lo "saluta" quasi con disgusto.

"Vero, come stai Mattheo?", "Per te è Riddle", ringhia e gli prendo la mano.
"Stai calmo amore", gli sussurro all'orecchio e lo sento rilassarsi leggermente sotto il mio tocco.

"Devo ammettere che stavo meglio prima che arrivassi", "Theo!", lo rimprovero.
"Scusa piccola, ma ormai dovresti sapere che sono diretto", alzo gli occhi al cielo e mi guarda male.

"Non era mia intenzione darti fastidio, ero passato solo per un saluto", cerca di difendersi il mio ex. "Benissimo, ora che l'hai fatto puoi andare", "Mattheo smettila! Non puoi trattarlo così!", lo rimbecco ancora. La testardaggine e la gelosia sono due tratti del suo carattere che non sono mai variati nel tempo. "Lo tratto come mi pare e piace, non sei nessuno per fermarmi".

Rimango scioccata e triste davanti a quelle parole.

"Non trattarla così", mi difende Jordan; "La tratto come mi pare e piace, è la mia futura moglie".

Il biondino mi guarda confuso e sul volto del mio ragazzo appare un sorriso soddisfatto.

"Beh, in questo caso non posso fare altro che provare pena per te, Y/n", "Come osi?", urla il ricciolino.

"Basta così! Non ce la faccio più a sentirti aggredire un mio amico. Tornerò quando ti sarai calmato", affermo prendendo la borsa e facendo segno a Jordy di seguirmi.

"Y/n, non ti azzardare a farlo", mi fermo davanti la soglia della porta; "Altrimenti?", lo sfido, "Altrimenti finisce qui".

Il mio cuore salta un battito, ma ripensando a ciò che è accaduto poco prima, pronuncio solo un debole:" come vuoi", ed esco da casa.

Spazio autrice
Scusate per i vari errori, ma non l'ho riletto. Ora scriverò la seconda parte, magari riesco a pubblicarla anche stasera stessa.

Immagina || Mattheo Marvolo Riddle-Marcus Lopez ArguelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora