Mattheo-Gelosia P.2

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Appena metto piede fuori casa, sbattendo la porta alle mie spalle, Jordan apre la bocca per dirmi qualcosa, ma rimane in silenzio prendendomi poi per mano, e facendomi salire in macchina con lui. 

Durante il viaggio sento le sue occhiate di tanto in tanto, ma non gli do molto peso. Non parliamo e lo ringrazio mentalmente per non averlo fatto. 

In una ventina di minuti ci ritroviamo davanti ad un bar babbano. Non era la prima volta che ci venivo, in effetti il nostro primo appuntamento era avvenuto lì. Entriamo e prendiamo posto nel primo tavolino libero che troviamo. 

"Ricordi questo posto?", domanda, "Non potrei mai dimenticarlo", dico sforzando un sorriso che ricambia leggermente. 

Arriva il cameriere e ordiniamo due caffe e due ciambelle, che arrivano subito. Quando finisco di mangiare controllo un attimo il cellulare, e appena lo accendo mi ritrovo come sfondo una foto mia e di Mattheo. I ricordi di quel momento invadono la mia mente come un uragano. 

Inizio flashback 

"A-avanti Theo, s-smettila", cerco di dire tra una risata e l'altra. Io e il mio ragazzo ci troviamo stesi su un telo in un prato verde ricco di fiori. Lui si trova sopra di me, intento a farmi il solletico. 

"Non mi sembra di aver capito bene amore, puoi ripetere?", continua e io con le lacrime agli occhi mi sforzo di formare una frase di senso compiuto. 

"T-ti prego, basta, hai v-vinto tu", si ferma guardandomi compiaciuto e cerco di riprendere fiato. "Grazie piccola, la cosa che apprezzo di più è che tu sia stata spontanea", ridiamo e appoggio la testa sul suo petto, beandomi delle sue carezze.

Alzo lo testa e noto che mi stava già guardando. "Che c'è?", sorrido e mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, "C'è che sei stupenda e ti amo, più della mia stessa vita. Non vedo l'ora di sposarti", arrossisco. 

"Ti amo anch'io e come te, attendo con ansia le nostre nozze" . Poggia delicatamente la mano sulla mia guancia e si avvicina pian piano, facendo poi scontrare le nostre labbra. 

Fine flashback

"S-scusami Jordy, ma devo andare un attimo alla toilette", annuisce e mi alzo camminando a passo accelerato verso il bagno. 

Dopo essermi chiusa dentro appoggio le mani al lavandino, alzo lo sguardo sullo specchio e mi sfogo piangendo. Qualche minuto dopo esco e l'espressione del mio amico, notando gli occhi rossi e gonfi, si tramuta in dispiaciuta. 

In seguito a una lunga discussione lascio che sia Jordan a pagare. Saliamo nuovamente in macchina  e mi appoggio con la testa al finestrino. 

Ci ritroviamo davanti quella che doveva essere casa mia e faccio una smorfia. 

"Perché siamo qui?", domando, "Perché devi chiarire col tuo ragazzo", "Ex ragazzo", puntualizzo. 

"Y/n, Mattheo era preso della rabbia, non voleva lasciarti realmente", "E tu come fai a saperlo?", "Perché ti guarda esattamente come sei anni fa", "Ovvero?", chiedo confusa; "Innamorato perso", scuoto la testa e sbuffo.  

"Se mi amasse veramente come dici tu, non mi avrebbe detto quelle cose". "Ti fidi di me?-", lo guardo negli occhi per poi annuire, "-Bene, allora vai da lui". 

Gli sorrido e gli do un bacio sulla guancia. "Grazie, sei un amico", "Di nulla", scendo dall'auto e mi fiondo dentro casa. 

Appena chiudo la porta vado in salotto dove la tv è già spenta. 

"Sei tornata", dice una voce alle mie spalle e mi volto. "Non sono qui per discutere Mattheo, voglio solo chiarire", ridacchia. 

"Chiarire dici? E dimmi cosa avete fatto tutto questo tempo, soli?", domanda con tono accusatorio. "Abbiamo preso un caffè", "E tu ti aspetti che ti creda?", "Sì! Non ti ho mai mentito, perché non dovresti farlo?", "Perché lui ti piaceva!", lo osservo perplessa. 

"Pensavi che non ricordassi il periodo in cui vi metteste insieme? Invece, per mia sfortuna sì. Ogni singolo sguardo, sorriso o pensiero che dedicavi a lui uccideva me, perché ti amavo già, e continuo a farlo. E la cosa peggiore è che Jordan ti merita veramente e io ti tengo lontana da lui". 

Rimango scioccata dalle sue parole e dopo svariati minuti di silenzio, parlo. 

"Ho scelto te", dico fissando il pavimento. "Cosa?", "Io ho scelto, scelgo, sceglierei e sceglierò sempre te, Mattheo, perché ti amo. Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo. Nessuno è paragonabile a te. Nessuno mi rende felice come fai tu. Sei la mia certezza, la mia forza...una vita senza te non sarebbe una vita", affermo alzando lo sguardo sul suo e facendo incrociare i nostri occhi. 

Con uno scatto fa unire le nostre labbra e le lacrime salate che solcano i nostri visi si mischiano tra di loro. 

"Mi dispiace, perdonami...", sussurra e gli accarezzo la guancia, "Tranquillo, è tutto passato".

Appoggia la fronte sulla mia. "Diventerai ancora mia moglie?", "Sì amore mio, certo", sorride e mi bacia ancora, ancora e ancora finendo poi col fare l'amore. 


Spazio autrice

Ecco la seconda parte, mi sono impegnata un sacco a scriverla e devo ammettere che il risultato non mi dispiace affatto. Spero sia piaciuta anche a voi, fatemelo sapere con un commento. Un bacio.



Immagina || Mattheo Marvolo Riddle-Marcus Lopez ArguelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora