"Mutazione"

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CAPITOLO SEI

"Di qua, Minho!" grida Thomas, guidandomi verso l'area nuova.
Sono parecchio scettico in merito a tutta la vicenda, ma tanto vale provare a guardare dato che non abbiamo nulla da perdere. Magari, anzi, potrebbe essere una via d'usci...no, okay, ritiro tutto. Scherzavo. Era un bluff.
"Siamo arrivati" mormora Steve, prendendo fiato. "Si entra da qui."
"Forza, pive" sbotto, avvicinandomi. "Entro io, se tutto va bene poi ve lo dico ed entrate."
"Beh, se andasse male voglio vedere come faresti a chiamarci" ridacchia Thomas, per alleggerire la tensione.
Prima Kath, poi lui, se vogliono portarmi sfortuna basta che lo dicano, insomma. Così almeno andrò in giro con un quadrifoglio dietro l'orecchio a mo' di folletto portafortuna.
I pensieri di un Velocista prima di esplorare nuove zone parte prima.
Faccio un cenno ai ragazzi, scattando in avanti attraverso la fessura sul muro che non sarà più larga di un metro. Non c'è alcun rumore al momento, solo il vento che produce un fastidioso stridio man mano che il tunnel si fa più stretto di dieci o quindici centimetri, e finalmente vedo l'uscita. Ha tutta l'aria di essere una nuova sezione, proprio come aveva detto Thomas. Strano, sono poche le volte in cui le intuizioni di Thomas si rivelano vere. A dirla tutta, questa è la prima volta. Ma non vorremmo mai ferire il suo fragile ego. Siamo solidali tra noi Velocisti quando si tratta di fare i seri, anche se solo il fatto di aver eletto me come Intendente farebbe pensare veramente male, dato che magari non sono la reincarnazione della responsabilità.
Sbuco così fuori in una specie di atrio da cui si diramano tre strade, i muri sono interamente coperti da strati di edera e non c'è alcun segnale di vita. Bene, direi che possiamo proseguire e...
"Vaffancaspio!" grido, sentendo improvvisamente il collo andare in fiamme. Mi giro di scatto, vedendo un Dolente che se ne va rotolando via, quasi come se avermi punto esattamente dove inizia la spina dorsale fosse stato un dispetto.
Ahi, fa decisamente male. E non è la cosa più piacevole del mondo vedere quasi triplo, col respiro affannoso mentre cerco di uscire da lì, sbattendo ripetutamente il viso contro le pareti del tunnel cercando di uscire al più presto possibile.
"Minho!" Thomas si accorge di me, e dopo avermi preso per le spalle mi trascina fuori. Peccato che poi io trascino lui al suolo, non rispondendo più delle mie azioni. E, dopo esserci passato, posso confermare che dover portare un peso morto è più difficile di dover affrontare Alby.
"Minho, non perdere i sensi!" continua a gridare qualcuno, ma il massimo che riesco a fare è mormorare qualcosa appena, che faccio fatica a sentire io stesso.
"Non fatemi vedere da Kath durante la Mutazione."
E poi, più nulla. Sono fuori gioco.
Tutta colpa di Thomas e Kath.

"Minho, dai, dammi una mano."
"Forse dopo, mamma" rivolgo un sorriso gentile alla donna davanti a me, anche se non riesco a controllare le mie azioni. E' come se io giacessi nel mio corpo senza però riuscire a fare nulla. "Prima devo allenarmi."
"Dopo copriti, sai che ti ammali se corri e sei sudato" borbotta lei, appoggiando la tovaglia sul tavolo.
"Tranquilla" ribadisco, uscendo da casa.
Perché sto uscendo da casa? Non ho mai avuto...no, un attimo. Io avevo una casa, avevo una famiglia, è ovvio. E' solo uno stadio della Mutazione. E' terribile vedere con gli occhi ma non rispondere alle azioni, non pensavo potesse esistere una sensazione così disarmante.
E' peggio di quando Newt e Thomas si mettono a ballare il valzer tra le mura del Labirinto mentre cerchiamo di ragionare su che strada prendere. E' veramente tanto inquietante.
Mi chiedo in che stato io sia adesso. Insomma, se come gli altri prima di me mi stia dimenando nel letto tenuto fermo dalle cinghie. Magari sto anche ringhiando come un cane rabbioso. Speriamo di no, Dio mio, sarebbe umiliante. Ancora di più di camminare facendo come una pallina da tennis con la mia testa tra i muri del Labirinto.
E ancora tutto nero, il ricordo svanisce, lasciandomi a questa schifosa sensazione di nulla.

"Minho, non rompere i coglioni e fammi copiare i compiti" la risata cristallina di una ragazza mi porta in un altro sogno, con la solita sensazione di impotenza addosso.
"Ai suoi ordini, mrs eleganza" prendo in giro la rossa di fianco a me, dandole un bacio sulla guancia. E, lo giuro, sono tre anni che non mi bacio nemmeno i taglietti sulla mano per farmi passare la bua. Questa sensazione della pelle della ragazza contro le mie labbra è troppo strana.
"Sei l'amico migliore del mondo, Minho" sorride lei, dandomi una spinta leggera col gomito. "Spero di non doverti mai perdere."
"Non essere paranoica, non succederà."
Peccato che mi abbia già perso.
Mi dispiace per lei, insomma, chiunque lei sia. Se le volevo così bene da darle un bacio sulla guancia, forse ero davvero suo amico. Forse lei davvero teneva davvero a me. Chissà cosa ci ha divisi.
Sto decisamente uscendo di testa. E' impossibile gestire questa situazione del caspio, vorrei solo svegliarmi e riprendere controllo delle mie azioni, senza essere costretto a vivere i ricordi. Insomma, non è la cosa più felice di questo mondo ricordare una vita cancellata.
Spero con tutto il mio cuore di finire in fretta questo processo, non ne posso più.
Accidenti a Kath, a Thomas, alla sfiga che mi hanno portato, a Newt e alla Mutazione. Non so cosa c'entri Newt, ma Newt c'entra sempre in qualche modo.

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