"Mi sento strano"

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CAPITOLO DODICI

"Io direi che possiamo fare una festa."
"Per me dovremmo appendere i fiocchi blu e rosa, di questo passo un Raduraio si unirà naturalmente a noi."
"Io dico di farci mandare degli alcolici."
"Chi comprerà gli anelli?"
Sbuffo per l'ennesima volta, guardando male Thomas e Newt: "Comprateli per voi gli anelli, i fiocchi e gli alcolici. Non vedo perché dobbiate fare i coglioni in una maniera così teatrale."
"Ma finalmente hai cominciato ad essere gentile con una ragazza!" sbotta Newt, come se fosse uno scandalo. "E' ovvio che dobbiamo festeggiare!"
Mi sento ferito. Nel profondo. L'orgoglio e i miei sentimenti.
"Senti, razza di stronzo, vedi di correre e tacere per una volta" sbotto, svoltando un angolo. Anche oggi, come da routine, stiamo vagando a vuoto. Dopo aver verificato che nell'insenatura strana non c'è effettivamente un caspio di interessante, abbiamo continuato a correre in cerca di altre aperture simili, ma per il momento siamo ancora a mani vuote.
"Non vi siete ancora baciati?" domanda Newt di punto in bianco, come se fosse confuso.
Adesso lo incaspio per bene. Lo incastro nel muro e lo lascio marcire qui. E gli appendo un biglietto dietro con scritto: Da Minho, per i Dolenti, con amore.
"Newt ha ragione, Minholino" sghignazza Thomas. Minhoche? Osano anche darmi soprannomi adesso? I Dolenti mi adoreranno senz'altro.
"Se ci ascoltassi magari potresti anche essere simpatico all'altra metà dei Radurai."
Ma questi due pive non hanno di meglio da fare che ferire senza pietà i miei sentimenti? Lo so di non essere esattamente l'amico che tutti vorrebbero, ma almeno potrebbero evitare di ricordarmelo ogni santo minuto.
"Sei più dolce di Gally e Alby messi insieme, Newt" borbotto, facendo marcia indietro. "Sarà meglio tornare. Per oggi abbiamo finito, pive."
"Non ti si può proprio parlare, Minholino!"
"Fottiti, Thomas" e cominciamo a correre in direzione della nostra cara, sicura, Radura.

"Oggi Alby mi ha fatto provare un paio di lavori, ma non sono molto brava" lo sproloquio di Katherine continua da quasi un'ora, e anche se io vorrei dormire con tutto il mio -a detta di Newt, infimo- cuore, mi costringo ad ascoltarla e ad essere per lo meno partecipe nelle sue conversazioni che sembrano più un flusso di coscienza.
"Insomma, capisco che ammazzare maiali possa essere divertente, ma...no, non fa per me. Odio il sangue. Tu non odi il sangue, Minho?"
"Non lo sopporto" mormoro, fissando il cielo sopra di me. "Ogni volta che mi taglio sulle braccia o sulle gambe devo trattenermi per non vomitare."
"Già, vale lo stesso per me. Ma le bistecche sono buone."
Non eravamo partiti a parlare di lavori?
"Cosa c'entrano le bistecche?" le chiedo, spostando gli occhi di lato per incrociare i suoi. "Non faremmo meglio a dormire?"
"Non ho sonno, in realtà."
"Ma non mi dire" ridacchio, girandomi sul fianco rivolto verso di lei. "Cosa pensi di fare per rimediare?"
"Immagino che potrei dormire."
La furbizia di questo soggetto mi sorprende ogni secondo di più.
"A quanto vedo però nemmeno tu hai sonno" continua, girandosi come me. In effetti, non ha tutti i torti. Magari la sua furbizia sta migliorando.
"Mi stai tenendo sveglio" mi lamento, cercando di sorridere. Anche se, giustamente, c'è buio. Quindi quello furbo qui sono io.
"Allora ti lascio dormire."
E ci voleva tanto?
"Buonanotte, Velocista."
"Buonan-"
Un bacio si posa sulla mia guancia prima che io possa finire di parlare, lasciandomi interdetto. Ora, perché l'ha fatto? Non vedevo una dimostrazione d'affetto da tre anni. Mi sento strano. E insensibile.
Decisamente meglio dormire.

"Pronti a partire, pive!" esclamo stringendo lo zaino sulle mie spalle, sciogliendo per l'ultima volta i muscoli del collo.
"Ci siamo, non serve che svegli la Radura" mormora Jack, facendo un sorrisetto. "Brutta giornata, Minho?"
"Ho dormito poco" mi giustifico, fissando le porte mentre si aprono. In effetti, non ho proprio dormito. "Coraggio, andiamo!"
E partiamo tutti e quattro verso, nuovamente, le stesse strade. Destra, sinistra, sinistra, destra, sinistra. Sempre uguale, sono certo che non usciremo mai da qui. Prima o poi dovremmo dirlo anche agli altri probabilmente.
"I muri si stanno muovendo!" sbotta Thomas, frenando di colpo. E' già la seconda volta che i Creatori fanno questo giochetto.
"Corriamo lo stesso. Siamo abituati" decreto infine, ricominciando a correre. "Siamo Velocisti, no? Solo uno degli altri Radurai si perderebbe."
"Minho!"
Oh, no. Ditemi che non l'ho sentito. Ditemi che è stata un'illusione.
Ma a giudicare dagli sguardi spaventati di Thomas, Newt e Jack, direi che non sono stato l'unico a sentirla. Questo è ufficialmente l'incubo peggiore da tre anni a questa parte.
"Dove siete?!" continua a gridare, e ormai non ho più scelta.
"Voi uscite di qua" sbotto rivolto ai Velocisti. "Io vado a prendere Kath -ovunque sia-, e vi raggiungo."

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Ed eccociii
Che dire, non è un bel periodo per me (dato che ho degli amici cosi che spariscono senza un motivo) ma ogni tanto cerco di trovare tempo e pubblicare. Scusatemi tanto :)
Ale xx

Chiamami VelocistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora