"Pallino"

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CAPITOLO DIECI

"Ho capito che non ti stava simpatica, Minho, ma addirittura ucciderla..."
Newt cerca di tirarmi su il morale mentre attendiamo notizie dai Medicali, che però tardano ad arrivare. Non posso di certo averla strozzata durante la notte, almeno spero.
"Non scherzare, Newt, ti prego. Almeno per adesso" appoggio la schiena alla parete del casolare, sospirando. "Non è possibile, caspio! Stava benissimo prima di addormentarsi!" sbotto, agitando le mani all'aria. Come sia potuto succedere, io non lo so. Prima il sogno strano, e adesso lei.
Non potevano mandare, che so, un cane nella Scatola? O un gattino?
Sarebbe stato meglio per tutti!
E poi voglio un gattino. Lo chiamerei Pallino.
"Minho!"
Clint esce dalla stanza, raggiungendo me e Newt in due falcate: "Sta bene. Era...non so, era svenuta. Nel sonno. Non abbiamo idea del perché. Adesso sta riposando, quando si sveglia ne capiremo di più, ha ripreso a respirare tranquillamente."
"Grazie al cielo!" esclamo, sollevato. "Posso andare da lei?"
"Vai pure" sorride Clint, fermandosi con Newt per parlare di chissà cosa. Sono sempre andati d'accordo quei due, insomma, Clint è uno dei pochi che sopporta le battute di Newt, ed è una gran cosa.
Entro piano nella stanza, chiudendo la porta alle mie spalle. Kath sta respirando profondamente, per fortuna, le coperte si alzano e si abbassano con regolarità. Sembra quasi che non stia nemmeno dormendo.
"Sono sveglia."
Sobbalzo per la paura, fissandola. Okay, questa ragazza è davvero inquietante. Non è la prima volta che fa uno scherzetto del genere.
"Clint ha detto che stavi dormendo, Kath, pensavo di trovarti...beh, mentre dormivi!"
"...Katherine. Mi chiamo Katherine. Ho passato una notte infernale, Minho. Mi lasceresti da sola?"
Alza gli occhi verso di me, e noto che sono rossi e gonfi, come se avesse pianto tutto il tempo. Ma, tecnicamente, non può aver pianto, perché tecnicamente stava dormendo. Questa ragazza è veramente un mistero.
"Mi dici cosa ti è successo?" mi siedo sul letto, ignorando la sua ultima richiesta. "Immagino tu abbia ricordato...ancora."
"Non ho voglia di parlare con te" afferma duramente, guardandomi come non ha mai fatto. "Sei pregato di uscire da qui."
Aspetta, prima dorme su di me e poi pretende di essere un'estranea? L'ho già detto che qui non c'è spazio per giri di parole e sentimentalismi, vero? Perché, se ce ne fosse spazio, allora probabilmente Thomas non farebbe il cretino con Newt e io avrei un gatto di nome Pallino!
"Senti, Katherine, capita a tutti di ricordare qualcosa di brutto, insomma, non ci sono solo ricordi belli. E' inutile che tu adesso non mi voglia nemmeno più vedere."
A questo punto mi chiedo se lo sto facendo per lei o per la voglia di sapere cos'ha ricordato.
"Ti chiedo solo di lasciarmi in pace, Minho. E' quello che mi chiedi tu da quando ci conosciamo."
Okay, questa ha fatto male, lo ammetto.
"Mi puoi solo dire cos'hai ricordato?" le chiedo alzandomi dal letto, giusto per darle la garanzia che una volta saputo la lascerò stare.
"Il mio migliore amico, la mia famiglia...tutto. Tutto ciò che ho perso."
Se non altro, ora la posso capire. Tutti noi, dopo i primi ricordi, siamo moralmente a terra. E' quasi difficile accettare che è come se noi fossi stati resettati, e che ormai siamo arrivati ad un punto di non ritorno.
"Sappi che è successo a tutti noi" rispondo, uscendo dalla stanza. Meglio tenere le distanze per un po' in questo momento, non vorrei trovarmi con strani lividi in giro.
Che cacchio, non sopporto questo essere costantemente lunatiche delle ragazze. non sai mai quando poter dire qualcosa e quando no, c'è sempre la possibilità che ti saltino al collo per ammazzarti o per abbracciarti...sono troppo imprevedibili! E, a dirla tutta, io odio l'imprevedibilità. Ho un odio viscerale, quasi.
Se potessi prevedere la mia vita lo farei, anche se non è che ci sia molta scelta. Insomma, Dolenti, Casolare, Alby, Labirinto...non uscirò mai da questo circolo vizioso.
Per non parlare di Newt e Thomas.
Per quanto bene possa volere ad ognuno di loro, si intende.

"Sei un idiota, caro mio!"
L'urlo di Teresa mi fa voltare di scatto, facendomi prendere una discreta paura. Anche se effettivamente non è la prima volta che la dolcissima e tenerissima Teresa salta fuori con delle frasi del genere. E' capitato diverse volte anche con Newt e Thomas, certo, ad esempio "scimmia asiatica" oppure "Minho cretimino", ma Teresa ha la capacità di infastidirmi solamente salutandomi.
"Che avrei fatto, stavolta?" le chiedo, sperando che capisca il mio tono altamente seccato.
"L'hai lasciata da sola! Non dovevi lasciarla da sola!"
"Me l'ha chiesto lei" mi lamento, guardando Teresa negli occhi. Non posso nemmeno aspettare il ritorno del Velocisti in pace che arriva Mrs Teresa -in Thomas, a sua volta in Newt- perché deve dirmi cosa devo fare. Questa Radura sta andando a rotoli.
"Magari potevi insistere. Vedo che ti diverti tanto ad insistere su ogni cosa, cosa ti sarebbe costato farlo anche questa volta?"
"Esponimi il tuo problema esistenziale e poi lasciami aspettare il mio gruppo in santa pace, grazie" incrocio le braccia, sentendo la cintura di pelle aderire contro la pelle. Quanto odio per questo attrezzo che sono obbligato a mettere solo per alleggerire quella sottospecie di zaino che mi ritrovo.
"E' stata con me durante la tua Mutazione. Sempre. Ogni momento che non era da te, o occasionalmente con Newt, lei era con me. E mi ha detto diverse cose, insomma, preoccupazioni" Teresa punta i suoi occhi decisamente troppo chiari contro i miei, sbuffando.
"E non dovrebbero restare cavoli suoi?" stiamo a vedere cosa risponde Teresa la Magnifica dopo questo mio esordio.
"Ha detto che sa di essere un peso, che ha già chiesto un sacco di volte ad Alby di sistemarla in maniera diversa, che non vuole più doversi preoccupare per te."
Ecco, abbiamo raggiunto il colmo. Che avevo detto io all'inizio di tutta la faccenda?
"Io non ho niente a che fare con lei, Teresa" dico duramente, allontanandomi fino ad entrare nel Labirinto.
"E' inutile che continui a scappare, Minho!"
Oh già, ci manchi solo tu.

Chiamami VelocistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora