Capitolo 16

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(Pov Tony)
Sono andato in soggiorno e mi sono seduto sul divano accanto a Steve
"Le hai parlato?" Ha chiesto lui
"Si..."
"Di cosa avete parlato?"
"Lei ha paura che la riportiamo al laboratorio"
"Cosa?? Te lo ha detto lei?"
"Più o meno"

Ho visto Steve con una faccia pensierosa, stava per dire qualcos'altro quando ha iniziato a squillarmi il cellulare.

Sono tornato qualche minuto dopo da Steve
"Brutte notizie.."
"Che intendi?"
"Vogliono che andiamo in Germania per fare una riunione col resto della squadra"
"Germania??"
"Già...cosa facciamo con Ryn?"
"Chiamare un Baby-Sitter non mi sembra una buona idea, quindi penso che debba venire con noi"
"Come vuoi"

(Salto nel tempo e cambio pov, offerto dalle pop-tarts di Thor)
Era tutto buio, ma per qualche ragione potevo ancora sentire cosa stava succedendo intorno a me. Ho sentito voci diverse parlare tra loro, è stato un po' fastidioso perché volevo dormire visto che mi ero svegliata presto per partire ed eravamo in macchina da un'eternità.
"Non svegliarla, guarda quanto è stanca" qualcuno detto dolcemente "Portala e basta" ha continuato.
Qualcuno ha sbuffato con forza e poi un paio di braccia sono scivolate sotto di me e ora ero portata da qualcuno. La mia testa giaceva sulla spalla di
qualcuno mentre le sue braccia mi avvolgevano
"Perché non puoi portarla tu?" L'uomo che mi teneva si lamentò, capii subito che era Tony a tenermi.
"Perché sto tenendo tutte le valigie" disse Steve a Tony che si limitò a sospirare mentre usciva e il rumore di un aeroporto ci circondava. Ho cercato di forzare i miei occhi ad aprirsi, ma poiché mi sentivo
cosi stanca è stato un po' difficile. Alzai la testa dalla spalla di Tony e vidi un enorme aereo bianco di fronte a noi dove Steve era entrato.
"Hey assonnata, stiamo per
salire sull'aereo" mi spiegò Tony mentre entravamo in aereo.
Mi fece sedere su uno dei
sedili e baciò dolcemente la mia guancia lentigginosa.
"Torna a dormire, non atterreremo prima di nove ore" sussurrò.
Annuii lentamente con la testa e lasciai che i miei occhi si richiudessero. Poi una coperta leggera e morbida è stata stesa sopra di me e mi sono subito rannicchiata.

Dopo quelle che penso siano state ore mi sono svegliata e dopo quelli che mi sono sembrati minuti ho strizzato gli occhi mentre la luce della finestra mi illuminava il viso. Mi girai su un fianco cercando di bloccare la luce del sole sul mio viso. Ma ero già sveglia e non avevo voglia di riaddormentarmi.
Mi misi a sedere e mi stropicciai leggermente gli occhi.
Mi sono guardato intorno e ho visto Tony  addormentato con la testa all'indietro che russava leggermente.
Ho notato Steve che stava lavorando a
qualcosa con il suo laptop. Mi sono avvicinato in punta di piedi a lui non volendo svegliare Tony. Mi nota e chiude a metà il suo portatile e mi fa un dolce sorriso.
"Ehi, dormigliona" mi prese in giro con un sorriso luminoso.
Ho ricambiato il sorriso e ho sbadigliato. Steve accarezzò il sedile accanto a lui dicendomi di sedermi. Era come se mi avesse letto nel pensiero, mi sono avvicinato e mi sono seduto sul
sedile.

Dopo qualche ora siamo finalmente atterrati e dopo aver passato un'eternità per convincere Tony a svegliarsi siamo scesi e siamo tornati in macchina, di nuovo, e poi ci siamo fermati su una grossa strada trafficata.
"Benvenuto in Germania" disse Tony con un sorrisetto.
Non ho mai visto un edificio così alto in vita mia. I miei occhi si sono spalancati.
Sembrava che raggiungesse il cielo da quaggiù. Tony rise un po' della mia
reazione, distraendomi dai pensieri.
"Beh, sembra molto più fresco dentro di sicuro" disse con un sorriso e iniziò a camminare verso l'edificio.
Ho afferrato bene le cinghie dello zaino e l'ho seguito all'interno. Ci ha portato in ascensore e siamo saliti.

Tony si schiari la gola come per attirare l'attenzione, lo guardo ma lui non si volta
"Una volta che entriamo non seguirmi come un cucciolo o...chiamarmi papà..per favore"
All'inizio lo guardai un po' confusa. Mi considerava un cucciolo fastidioso che lo segue ovunque? E non l'ho
chiamato papà...nemmeno una volta, e in fondo lui non voleva essere mio papà...per quanto lo volessi.
Ho solo annuito con la testa e ho obbedito. Steve ha  lanciato a Tony uno sguardo deludente mentre mi guardava come se si sentisse male per me.
Quando l'ascensore si è aperto ha mostrato una stanza enorme con finestre altrettanto grandi.
Tony ha continuato a camminare e quando stavo per seguirlo Steve mi ha fermata
"Hey piccola, noi abbiamo una cosa importante di cui parlare con alcuni amici, tu siediti e aspettaci qui, ti prometto che faremo presto, va bene?" mi ha detto dolcemente.
Ho annuito e mi sono seduta su uno dei divani che erano lì, mentre Steve si affrettava a raggiungere Tony lasciandomi qui da sola.








E ALL'IMPROVVISO ERAVAMO IN DUE -TONY STARKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora