Capitolo 5~

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Era lei, era in piedi a guardarci seminascosta dietro un bancone, senza dire nulla mi sono avvicinato e l'ho portata in camera.
L'ho rimessa sotto le coperte, ma lei continuava a guardarmi, come se mi volesse dire qualcosa, ma poi ho capito, mi sono avvicinato al borsone che avevo portato con noi e ho tirato fuori il peluche che le avevo dato, lei lo ha abbracciato e si è messa a dormire e io mi sono sdraiato accanto a lei.
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Mi sono svegliato all'improvviso, lei aveva un respiro affannato, e buona parte delle sue ciocche di capelli erano diventate bianche, mi sono girato e la luce sul comodino si spegneva e riaccendeva a ritmo del suo respiro -Piccola? Mi senti? Devi calmarti dai- le ho detto scuotendole la spalla; la lampada non lampeggiava più, ma lei respirava ancora in modo affannato, ma non riusciva a svegliarsi; stavo iniziando ad andare nel panico quando è saltata dal sonno improvvisamente e ha iniziato a piangere, l'ho sfiorata appena che si è rannicchiata in una palla e ha iniziato a piangere più forte -Hey, sono solo io, Tony, tranquilla sei al sicuro- le ho detto. Lei mi ha guardato e si è avvicinata a me e io l'ho abbracciata.

Ho guardato l'orario ed erano le 9 e 30
-Che ne dici di andare a mangiare? Hai fame?- lei non mi ha risposto, ma l'ho preso per un si
Sono sceso dal letto e lei mi ha seguito verso la cucina; c'era solo Steve fortunatamente
-Buongiorno Tony-
-Cap.-
-Ho preparato la colazione, ho fatto dei pancake-
-Tu? Da quando cucini?-
-Da molto-
-Mh, ok-
-Le piacciono i pancake?-
-Non lo so, è con me solo da 2 giorni, ma non penso che sappia cosa siano dato che non sapeva nemmeno cosa fosse la cioccolata-
-Non mi sorprende, se davvero è stata cresciuta da Hydra probabilmente non sa nemmeno come comportarsi come una bambina- ha detto e poi ha continuato a mangiare
Io ho preparato un piatto e l'ho fatta sedere a tavola, di fronte a Steve, che ha cominciato a guardare.
-Ciao, come hai dormito?- le ha chiesto, e quando non l'ha risposto mi ha guardato
-Si, è una persona di poche parole-
-Come ti chiami? Io sono Steve-
A quel punto lei ha fatto una cosa strana, si è spostata la maglia scoprendosi la spalla, inizialmente non avevo capito il perché di quel gesto, ma poi mi sono accorto di un segno, anzi, di un numero 017 e Steve mi ha guardato
-Tu...quello è il tuo...nome?- le ha chiesto e lei ha fatto un piccolo cenno con la testa
-Perché non me lo hai mostrato prima?- le ho chiesto e lei ha abbassato la testa iniziando a piagnucolare
-No, non sono arrabbiato ok? Sono solo curioso- le ho detto per rassicurarla e lei ha alzato le spalle
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Appena abbiamo fatto colazione mi sono seduti sul divano e subito dopo lo ha fatto anche lei, si è appoggiata a me e dopo un po' si è di nuovo addormentata. Dopo qualche minuto ha iniziato a squillare il telefono e io sono andato in un altra stanza per rispondere
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Mi sono svegliata sul divano. Tony non c'era. Mi aveva lasciata lì? Forse si era arrabbiato per non avergli detto il mio nome? O perché lo avevo svegliato?
Mi solo alzata lentamente e mi sono guardata intorno, ero da sola, non c'era nemmeno Steve. Steve era simpatico, ma non mi fidavo di lui, aveva fatto del male a Tony.*
Di Tony mi fidavo, mi trattava bene, non come loro, e non mi picchiava. Ma ora non c'era. Volevo andarlo a cercare, ma avevo anche paura che se mi fossi alzata senza permesso si sarebbe arrabbiato.
Così mi sono seduta e ho aspettato.
È passato tanto tempo, ma ho sentito la porta dietro di me aprirsi, mi sono girata di scatto ed era tornato.
Quando mi ha vista mi ha sorriso e si è seduto accanto a me.
Però era strano, era triste, probabilmente è successo qualcosa?
Volevo chiedere, ma non volevo dargli fastidio, quindi me ne sono stata zitta e mi sono avvicinata a lui.
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Mi aveva chiamato Happy, era quasi da un mese che sen'erano andate, e volevano fare un'altra funzione al cimitero, non volevo andare, non ho il coraggio, ho mandato un messaggio a Rodey dicendogli di richiamarmi per parlarne e poi mi sono accorto che lei stava guardando il telefono con occhi curiosi, probabilmente non ne aveva mai visto uno.
Gliel'ho porso e lei lo ha preso con cautela
-Basta che tocchi le icone sullo schermo per giocarci-
Lei ha iniziato a toccare lo schermo finché ha iniziato a squillare e lei lo ha lanciato a terra spaventata e poi ha guardato me, sempre con occhi spaventati
-Va bene, non si è rotto, non sono arrabbiato tranquilla- le ho detto per tranquilizzarla.
A dire il vero gli aveva fatto fare un bel volo, aveva rotto completamente lo schermo.
Comunque io avevo bisogno di schiarirmi le idee e lei doveva distrarsi, quindi ho fatto la cosa che mi sembrava più saggia
-Beh...che ne dici di fare un giro?-

E ALL'IMPROVVISO ERAVAMO IN DUE -TONY STARKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora