13. Vendetta privata

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Mason si incamminò verso l'uscita dell'edificio dietro una masnada di soldati che discutevano riguardo il piano del generale e che non vedevano l'ora di andare a mensa, dato che ormai era ora di cena. Per Mason non era ancora arrivata quell'ora. Voleva cercare Eddie e chiarire con lui riguardo a ciò che si dissero nel pomeriggio. Come aveva fatto a scoprire il suo passato? Come aveva fatto a capire chi era Mason in realtà? Che avesse scoperto i suoi "superpoteri" è ovvio dato che anche il resto della squadra aveva notato le spiccate abilità di Mason in battaglia, ma ciò che gli premeva di più era la possibilità, seppur remota, che Eddie potesse denunciarlo all'Artemis costringendo Mason a subire i terribili esperimenti che avevano in serbo per lui. Un'ipotesi remota, ma stando agli attriti che si crearono tra i due soldati, non era da escludere che Eddie, un disertore pronto a vendere anche sua madre per restare in vita, volesse liberarsi di Mason.

Aggirandosi per il corridoio ormai vuoto e silenzioso Mason si avvicinò all'ultima porta prima dell'uscita. Tentò di aprirla, ma appena toccò la maniglia, qualcuno la aprì per lui: era il generale Howard accompagnato da alcuni ufficiali. Anche lui si stava accingendo ad andare a cena ma alla vista di Mason rimase stupito –soldato- affermò mentre Mason, anche lui colto impreparato, faceva il saluto militare.

-Generale-

-Cosa ci fai in giro a quest'ora ragazzo? Dovresti essere con gli altri a divertirti-

-Stavo... stavo cercando una persona, signore-

Il generale fece un cenno al gruppo di ufficiali che uno ad uno uscirono dall'edificio e disse loro che li avrebbe raggiunti tra un momento. –Ti devo parlare ragazzo- disse il generale appoggiando la mano sulla spalla di Mason.

-Signore- rispose lui.

-Ti è piaciuto il mio discorso? –

-Certo signore-

-Bene. Hai capito il piano? Perché voglio che la VF-84 sia a capo dell'operazione con te come sergente sostitutivo di Brooks-

Mason era totalmente spiazzato. Non si sarebbe mai aspettato una promozione così veloce. Ma poco dopo si rese conto del possibile motivo per cui il generale gli affidò un così arduo ed importante incarico. –signore, io...-

-Ti ho visto Mason, quella sera quando ti sei azzuffato con Vargas. E so la tua storia sin dall'inizio. Pensi che ti abbia assegnato alla VF-84 per caso, insieme a quel disertore. So ciò che sei in grado di fare e so anche quanta influenza hai nel cambiare le persone. Brooks era un ottimo sergente, non smetteremo mai di ricordarlo. Ma in questa guerra, tutti i nostri uomini sono morti per una causa molto più grande di loro. Voglio che tu prenda il suo posto e che ci conduca alla vittoria-. Dopo uno sguardo paterno lanciato a Mason, il generale si incamminò verso l'uscita lasciando il giovane sergente nei suoi pensieri.

-Ah, un'ultima cosa. Uno di questi giorni vieni nel mio ufficio, ho qualcosa per te-. Dopo questa affermazione la porta dell'edificio si richiuse emettendo un suono che rimbombò per l'intero corridoio. Mason era solo. Pensava a ciò che il generale gli aveva appena detto, non l'avrebbe mai immaginato.

Passarono pochi istanti ed i pensieri di Mason furono interrotti dall'allarme della base, che solitamente veniva attivato per le emergenze gravi come incendi o attacchi nemici, ed una forte esplosione. Mason si precipitò fuori dall'edificio e con grande stupore si rese conto che l'allarme non era stato attivato a causa di un incendio. Le truppe irachene avevano sfondato il cancello principale della base ed ora stavano attaccando le truppe europee che, senza preavviso, dovettero organizzarsi molto velocemente per contrastare l'assedio. In pochi istanti la base Echo era piombata nel chaos più totale. I proiettili fischiavano sopra le teste dei soldati e le fiamme divampavano in alcune camerate mentre i mezzi corazzati iracheni avanzavano dentro la base.

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