Era il giorno del processo, Hange stava accompagnando me e Eren in tribunale.
Il moro sembrava abbastanza in ansia, al contrario di me che non lasciavo trasparire niente, anche se sapevo a cosa sarei andata incontro.
"Ehy" mi disse Hange "andrà tutto bene" mi rassicurò.
Io annuì.
"Piuttosto, dì al gattino di andarci piano" lei afferrò subito.
"Ha detto che ci proverà"
Oh cazzo.
Siamo messi bene.
Appena entrati nel grande palazzo, i simpatici signori ci fecero accomodare IN GINOCCHIO PER TERRA al centro della sala con le nostre FOTTUTE MANI LEGATE AD UN PALO.
Che simpatia l'anzianitù moderna.
Piuttosto che diventare così appenderei il mio cappio da sola.
Molte persone presero posto.
Alla nostra sinistra il corpo di ricerca, dove scorsi Levi vicino ad Hange e una tipa dai capelli arancioni, Mikasa e Armin.
Alla nostra destra c'erano quelli stronzi del corpo di gendarmeria e al centro quelli del corpo di guarnigione.
Prima che il processo iniziasse mi rivolsi ad Eren che stava sudando freddo.
"Ehy" lui si girò "stai tranquillo, ce la caveremo" lui annuì spasmodicamente.
"Solo..." continuai "preparati a soffrire un po'"
Prima che lui mi chiedesse il significato della frase, il giudice diede inizio al processo.
"Buongiorno a tutti. Oggi avremo qui davanti a noi l'assassina più famigerata del regno e il ragazzo gigante. Essi sono stati presi dal corpo di ricerca, ma qualcuno ha avuto da ridire su questa decisione. Quindi, esponetemi le vostre argomentazioni"
Già il giudice mi stava sul cazzo.
I primi a parlare furono i gendarmerda.
"Buongiorno a lei caro giudice. Il nostro corpo è stato quello che ha trovato la decisione sbagliata. Pensiamo tutti quanti che il destino migliore per noi che dovranno seguire queste bestie..." già mi stavano girando i coglioni "...sia quello che il ragazzo gigante venga vivisezionato, per il bene della nostra ricerca sui giganti" Eren saltò qualche battito "e che quella puttanella venga giustiziata a dovere anche in rispetto ai nostri compagni morti".
Io non ci vidi più.
"Puttanella ci sarai tu insieme a tutto il tuo corpo di merda" dissi fredda.
Le mie parole tagliavano come lame di coltelli.
"COME HAI OSATO PARLARE COSÌ AD UN CAPORALE PICCOLA TROIA?!"
"Zitto maiale che non sei altro" intervenne Levi.
Lì Eren scoppiò.
"CODARDI! SIETE SOLO DEI LURIDI CODARDI!"
Tutti si girarono ad ascoltare "AVETE SOLO PAURA DI CIÒ CHE NON CONOSCETE! IO E
T/N NON ABBIAMO MAI FATTO NULLA DI MALE! IO NON SAPEVO NULLA DI QUESTO MIO POTERE E LEI UCCIDEVA PER SOPRAVVIVERE IN QUEL POSTO DI MERDA!"
Dopo questo si sentì un sonoro schiaffo nell'aria che staccò un dente a Eren.
Oh merda, è il momento.
Sentì un dolore atroce alla gamba, su cui mi era arrivato un calcio e nello stomaco.
Iniziai a sputare sangue.
Feci un urletto di dolore.
Alla faccia del "pRoVeRò a NoN fArVi TaNtO mAlE" il gattino ci stava picchiando a sangue di brutto.
Notavo però il suo sguardo afflitto mentre ci menava.
Sembrava quasi che ad ogni calcio o pugno facesse più male a lui che a me ed Eren.
Ovviamente non era così.
Dopo 5 minuti di agonia si fermò e si rivolse al giudice.
Io ero distrutta non riuscivo a muovermi e le gambe mi tremavano.
Stessa cosa per Eren.
"Come vede signor giudice, noi del corpo di ricerca sappiamo come comportarci con soggetti del genere. E le posso giurare che non ci penserei due volte a premere il grilletto se ce ne fosse il bisogno. A lei la scelta" il giudice ci pensò su.
"Direi che il caporale ha mostrato la sua autorità su questi due ragazzi. Quindi proporrei di lasciarli con il corpo di ricerca ad una condizione. Che saranno sotto la protezione del capitano Levi 24/7."
"Sarà fatto"
"Perfetto. Obiezioni?" nella sala calò il silenzio e i gendarmi ci guardarono allibiti.
"Dichiaro chiuso il processo" batté il martello e tutti se ne andarono.
I ragazzi si precipitarono su di noi.
Levi si avvicinò in fretta e furia a me e inginocchiandosi iniziò a slegarmi.
Io appoggiai la testa sulla sua spalla, sfinita. Cazzo, sarà bassino ma faceva male di brutto.
Quando ebbe finito, mi prese in braccio a mo' di sposa e mi portò in infermeria mentre Hange si occupava di Eren.
Durante il tragitto lui continuava a sussurrarmi uno: "Scusa scusa scusa scusa scusa...ti prego scusami" io non ebbi la forza nemmeno di rispondergli.
Arrivati lui mi poggiò sul lettino ed iniziò a medicarmi le ferite.
Avevo lividi su gran parte delle braccia e sui fianchi.
La gamba me l'aveva quasi rotta. Mi disse che per una settimana circa avrei camminato un po' male.
"Scusami ti prego, ci sono andato troppo pesante" mi implorò.
Io tossii piano.
"Non ti preoccupare, grazie per avermi salvata".
Dopo avermi medicata la gamba, passò ai lividi sopra.
Mi iniziò piano a slacciare la camicia.
Più andava avanti, più vedevo le sue guance colorarsi.
Io feci una risatina.
Lui mi prese il volto e me lo spostò di lato per nascondersi dalla mia vista.
Io continuai a ridacchiare.
Quella risata durò poco, perché appena il ragazzo mi toccò i lividi, gemetti di dolore.
Lui staccò subito la mano dal mio viso, spaventato.
"Scusa, faccio più piano"
Lentamente riuscì a fasciarmi tutti i lividi che avevo.
Quando ebbe finito mi mise una mano sulla fronte.
"Scusami ancora mocciosa, ti rimetterai, te lo prometto. Fino a quel momento mi prenderò io la briga di aiutarti".
"Grazie mille gattino" dissi sorridendo.
Lui mi riprese in braccio e mi portò fino alla mia camera.
Lì, mi adagiò sul letto.
"Dormi se vuoi, ti verrò a prendere per l'ora di cena" mi sussurrò lasciandomi un piccolo bacio sulla testa.
Dopo pochi secondi io caddi tra le braccia di Morfeo.
Alle 8 tornò in camera mia il corvino che mi svegliò accarezzandomi.
Io aprii gli occhi e lo guardai.
"Potremo fare che mi sveglierai in questo modo anche quando non sto male?" lui rise un poco.
"Vedremo mocciosa". Lui mi prese in spalla e mi portò in mensa.
Tutti ci guardavano e molti cadetti si avvicinarono a me.
"T/n!!! Come stai??" chiese Christa
"T/n! Comunque la camera è stupenda!"
"Anche la mia!"
"E la mia!" ero contenta che li fossero piaciute.
"Forza mocciosi spostatevi, lasciatela respirare" Levi li allontanò per portarmi al tavolo con lui a mangiare.
Mentre mangiavo notai la stessa tipa dai capelli arancioni di oggi che mi rivolgeva occhiatacce.
Io ci feci poco caso.
Dopo la cena Levi mi riaccompagnò in camera.
"Ehy mocciosa, domani verrò io a svegliarti, dormi mi raccomando"
"Sì sì certo papà" lui spalancò gli occhi e arrossì un po', poi se ne andò.
Solo dopo mi resi conto di quello che avevo detto.
Opsss
Iniziai a ridacchiare per la sua reazione.
Dopo 10 minuti sentii qualcuno bussare alla porta.
Mi alzai e zoppicando andai ad aprire.
Vidi la tipa dai capelli arancioni.
"Buonasera cadetta, io sono Petra Ral"
"Buonasera, T/n T/c"
"Sì, so bene chi sei. Ti volevo dire di stare lontana dal caporale Levi." io la guardai indifferente.
"E perché mai?" chiesi
"Perché lui è mio e nessun altro può stare con lui"
Mi trattenni dal riderle in faccia.
"Se se, come no caporale, vedo che è stata molto attenta oggi al processo sul fatto che io sono sotto la sua protezione. Buonanotte" e gli sbattei la porta in faccia.
Lei continuò a sbraitare per cinque minuti buoni, poi si stancò e se ne andò.
Finalmente un po' di pace.Angolo Autrice 🖤
Hey darlings! Devo dire che mi sono divertita parecchio a scrivere questo capitolo e devo dire che è venuto anche abbastanza bene. Fatemi sapere che ne pensate! Noi ci vediamo dopodomani con il nuovo capitolo della Shoto x Reader!
-Artemis
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My freedom🖤Levi Ackerman x Reader
FanfictionEhy! Io sono Artemis! (She/her) Questa fan fiction è una Levi x Reader. Parla di una ragazza costretta ad essere una ladra nel sottosuolo che un giorno viene presa dal corpo di ricerca. Lì troverà un ragazzo con un passato simile al suo ma con un c...