Rapimento🩸

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⚠️IN QUESTO CAPITOLO SONO PRESENTI SCENE ESPLICITE E VIOLENTE. LA SUA LETTURA È A DISCREZIONE DELLO SPETTATORE⚠️

Levi POV

Non so quando mi svegliai, forse un'ora o due, ma mi accorsi che T/n non era più vicina a me.
Cos'era successo...Aspetta!
Ricordo che c'erano degli uomini alquanto brutti, loro presero T/n per un braccio e la trascinarono via.
Poi non vidi più niente...
Mi accorsi che vicino a me a terra c'era una siringa, sonnifero intuii.
C'era ancora del liquido dentro, grazie a dio non me l'avevano iniettato tutto, se no avrei dormito molto di più.
Veloce come il vento irruppi nella stanza dove c'era la festa.
Non trovavo Hange.
Aspetta! Hange doveva mettere a letto i mocciosi.
Corsi velocemente verso di lei.
Dopo un po' la trovai, che stava chiudendo una porta
"Hange!"
"Shhh fai piano, ho appena messo a dormire i bambini!"
"Non importa! T/n è stata rapita!"
"Cosa è successo?!"
Le raccontai tutto l'accaduto.
"Dobbiamo andare a salvarla. Tu potresti sapere dove la tengono?" chiese seria.
"Forse ho un'idea" dissi.
C'era un posto famigerato nel sottosuolo.
Ancora più pericoloso del normale.
Forse l'avevano portata lì.
"Perfetto. Prendi il movimento tridimensionale. Andiamo subito"
Io corsi subito ad equipaggiarlo.
Tieni duro T/n.
Sto venendo a salvarti.

T/n POV

nel frattempo...

Mi svegliai di soprassalto.
Mi ricordavo cosa era successo.
Avevo ancora il braccio indolenzito per la puntura, ma grazie agli dei era quello sinistro.
Mi trovavo in una stanza buia e sporca, senza una sola finestra.
Presumi che forse mi trovavo in uno scantinato, vista l'umidità.
Ero legata ad una sedia con corde spesse, al centro della stanza.
Aguzzai l'orecchio.
Oltre alle gocce d'acqua che si infrangevano per terra, sentivo anche in lontananza delle voci.
Dovevo trovare un modo per scappare via da lì.
Mentre escogitavo un piano, dei passi pesanti si avvicinarono alla porta e la aprirono di botto.
"Ben svegliata cara la mia puttanella" voce impossibile da dimenticare.
Era quel bastardo che mi aveva violentata la prima volta.
Era un uomo alto, sulla quarantina, con capelli unti e marroni, con occhi del medesimo colore e una barba incolta.
"Cosa volete da me?" chiesi fredda.
"Tsk, niente. Ti vogliamo solo torturare nei peggio modi per poi farti morire lentamente"
Io sbuffai
"Che banale richiesta. Ti devi mettere in fila per questo"
"Stai zitta ragazzina di merda"mi urlò contro. Io lo guardai impassibile.
"Le donne che parlano troppo non mi eccitano" disse ad un tratto.
Io saltai qualche battito.
Mi avventai a parlare.
"Immagino che questa tua visita non sia casuale. Penso sia dovuta al fatto che sei sessualmente frustrato, giusto?" lui ghignò.
"Perspicace devo dire" avvicinò più a me il suo brutto faccione.
Io spostai il viso finché potei.
Il suo odore sapeva di fumo ed alcol.
Da sbocco proprio.
"Non ti manca quella fatidica notte di 7 anni fa? Quando mi sono agguantato la tua innocente purezza?"
"Tsk no" dissi sputandogli in faccia.
"Non sei cambiata eh. Una testa di cazzo come prima" disse tirandomi uno schiaffo.
"Adesso ti rieducherò io" detto questo si tirò su iniziandosi a slacciare la cintura.
Poi passò a slacciarsi i pantaloni e ad abbassarsi i boxer.
Mi mostrò il suo membro e mi costrinse a metterlo in bocca tenendomi la testa e iniziando a fare versi rochi.
Nel farlo io feci un piccolo movimento impercettibile.
Che però riuscì a salvarmi la vita.
Con un movimento di spalle ero riuscita ad afferrare il coltello che avevo messo sotto il vestito.
Grazie agli dei sono paranoica.
Piano, dietro la schiena tagliai le corde che legavano i polsi e poi quelle che mi legavano la schiena alla sedia.
In un movimento fulmineo procurai un profondo e lungo taglio nella coscia dell'uomo che si allontanò subito.
Io sputai lo schifo che avevo in bocca guardandolo con puro sadismo nei miei occhi.
Lui intimorito fece passi indietro.
"Come-"
"Zitto stronzo di merda" dissi alzandomi in piedi e avvicinandomi a lui con il coltello che grondava di sangue.
"Non avrai mica pensato che mi sarei fatta stuprare di nuovo da un vecchio bastardo con il complesso di lolita?" dissi fredda.
"S-senti, se vuoi possiamo contrattare-"
"Contrattami sto cazzo" dissi per poi avventando il coltello sul suo petto.
Trafiggendolo.
Lui tirò un urlo acuto.
Bensì l'uomo stesse stramazzando io continuavo ad un ritmo incontrollato ad accoltellarlo, facendo finire schizzi di sangue ovunque.
Dopo 10 minuti finalmente mi calmai.
Mi tirai su guardando schifata il cadavere dell'uomo e spostandolo con un calcio.
Mi avviai verso la porta della stanza.
Prima di aprirla feci un respiro e misi il coltello bene in mano e aprii.
Appena fuori dalla stanza trovai una guardia che trafissi alle spalle.
Lui cadde davanti a me.
"Tsk, scontato"
Andai avanti per un lungo corridoio fino a trovare le scale.
Lì c'erano due uomini.
Loro si lanciarono contro di me.
Io infilzai il coltello nel petto di uno e estraendolo subito, accoltellai anche l'altro.
"Tsk, patetici"
Salii le scale e mi ritrovai in un vicolo buio dove c'erano una decina di altri uomini che mi beccarono in pieno.
"Ehm...ciao" dissi.
Loro si avventarono contro di me.
Raccolsi subito una lunga lama che c'era per terra.
Mi feci largo verso l'uomo che mi puntava una pistola.
Io lo decapitai di netto, prendendo al volo la pistola carica.
Uno alla volta, beccavo con le pallottole gli uomini che si avvicinavano a me.
Facendoli cadere tutti.
Erano tutti morti.
Una decina di cadaveri ai miei piedi.
Mi accorsi che ero ricoperta di sangue.
Quello che c'era sulle ciocche di capelli che mi incorniciavano il volto si era cominciato a seccare.
Avevo il fiatone.
Ma non quello che provoca stanchezza.
Quello che invece ti provoca una scarica d'adrenalina in tutto il corpo, come se non ti potessi stancare mai.
C'era una porta.
Quella che conduceva fuori dall'edificio, quello che conduceva libertà.
Sentii che qualcun altro stava aprendo la porta insieme a me.
Mi nascosi dietro e appena la figura entrò la scaraventai a terra bloccandola con un coltello in alto per ucciderla.
Ma qualcuno mi bloccò il braccio.
Guardai su e vidi...Hange. Mi stava tenendo il braccio.
Riportai velocemente lo sguardo sulla figura che avevo atterrato.
Era Levi.
Mi guardava impaurito ma preoccupato.
Io scaraventai il coltello di lato e lasciai cadere il corpo su di lui abbracciandolo e cominciando a piangere.
Hange tratteneva a stento le lacrime.
Il corvino mi accarezzava la testa.
"Sshh, adesso ci siamo noi T/n"
"Li ho uccisi Levi! Li ho uccisi tutti quanti" dissi piangendo.
"È stato necessario T/n. Non fartene una colpa".
Io piano mi calmai.
"Ritorniamo a casa Levi"
"Ritorniamo a casa T/n".

Angolo Autrice 🖤
Hey darlings! Spero questo capitolo vi sia piaciuto...scusate se qualcosa vi ha impressionato!
Noi ci vediamo dopodomani con il nuovo capitolo della Shoto x Reader!
-Artemis

My freedom🖤Levi Ackerman x Reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora