15. I migliori auguri di sempre

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Sono passate alcune settimane dalla visita, e sono state abbastanza tranquille, mare, feste, picnic, le solite cose estive

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Sono passate alcune settimane dalla visita, e sono state abbastanza tranquille, mare, feste, picnic, le solite cose estive. Mi sono appena svegliata, sono le 10 di mattina del 4 agosto, questo vuol dire solo una cosa...a mezzanotte non sarò più minorenne! Sì, perché domani è il mio compleanno, compleanno che Kendall, mia mamma, e le sue amiche stanno organizzando da prima dell'inizio dell'estate. Hanno già pensato a tutto, io oltre ad alcune decisione non ho dovuto fare molto, hanno detto che era una sorpresa, e sinceramente, mi va bene così. Mi rifaccio la coda, visto che nella notte si è scompigliata tutta e scendo ancora in pigiama. In cucina trovo Ethan che sta cercando di montare la casa delle barbie di Sharon, con lei che gli dà fastidio, Micheal che cucina i pancakes e mia mamma è immersa in fogli di lavoro. Dopo aver mangiato i buonissimi pancakes aiuto Ethan a montare la casetta, che è tutto tranne che piccola. Ad un certo punto sento il mio telefono squillare allora mi affretto a rispondere e mi allontano dal baccano che stavano facendo in casa, è Timothée

"ehi Timmy"

"ehi quasi diciottenne"

"dimmi tutto"

"questa sera vieni da me? Dai che cucino io"

"se cucini tu allora non posso mancare!"

"mi stai perculando?"

"sì, esattamente. A stasera"

"a stasera"

Chiudo la chiamata e ritorno in cucina, dove c'è anche Kendall

"e tu come sei entrata?"

"magic"

Con una piccola risata andiamo in camera mia e iniziamo a chiacchierare. La giornata passa velocemente, e arriva subito sera, indosso un vestitino bianco senza spalline, e mi sono anche truccata leggermente. Finito di piastrare i miei lunghi capelli biondi prendo le chiavi di casa e saluto parte della mia famiglia seduta in cucina, attraverso la strada e busso. Mi viene ad aprire Timothèe

"wow, sei bellissima"

"esagerato"

"non è vero, e lo sai, comunque, andiamo in giardino?"

Annuisco e andiamo nel suo ampio giardino, mi siedo sul dondolo in legno con dei cuscini bianchi, lui viene subito affianco a me e dico

"come va? Non te lo chiedo mai, e mi dispiace, non voglio sembrare egoista è che-"

"tranquilla, lo so. Io sto bene" sorrido e per poi lasciargli un bacio all'angolo delle labbra, poi un altro al centro e un altro ancora.

Stavamo stesi sul dondolo abbracciati, ma il silenzio viene spezzato dalla sua voce

"sono le nove, la cena è pronta, ti va di mangiare?" annuisco, ci alziamo dal dondolo e stendo un grosso telo sull'erba, prendo il cestino da picnic, dove c'erano le solite cose, pane, tovaglioli e cose così; poi prendo due bicchieri da vino e quest'ultimo, un buon vino bianco. Mi siedo sul telo e aspetto Timmy, che esce dalla cucina poco dopo con due piatti fumanti di pasta. Passiamo tutta la sera a mangiare, e fare discorsi, a volte seri, altre volte pieni di cazzate, ma erano discorsi nostri e questo bastava per renderli bei discorsi. Abbiamo appena finito di mangiare e abbiamo anche sparecchiato, sono le 23 e siamo stesi sul telo a guardare le stelle, con la coda dell'occhio noto Timmy che mi fissa, non ci faccio molto caso, ma ho intenzione di dirgli una cosa, ed ora, ora mi sembra il momento giusto. Mi alzo e lui raddrizza il busto, lasciando stese le gambe e tenendosi dritto con le braccia, mi guarda confuso, e lo è ancora di più quando sollevo di poco il vestito e mi siedo a cavalcioni su di lui, non in modo malizioso o chissà come, solo, dolce.

"voglio che tu sappia una cosa che non ti ho mai detto, forse già lo sai, ma voglio che tu la senta dire da me" dico accarezzandogli i capelli, lui annuisce e mi fa segno di andare avanti

"sai...nel corso di questi diciassette, anzi, diciotto tra poco, ho fatto tante cose, alcune giuste altre meno forse, ma sono tutte speciali, perché sono state tutte le mie prime volte, la prima volta che ho fumato una sigaretta, la prima volta che sono andata su alcune giostre un po' troppo movimentate, la prima volta che ho bevuto dell'alcol, e così via, ma soprattutto il mio primo bacio, e tutte queste prima volte hanno in comune una cosa, o meglio, una persona, te.
Le ho tutte passate con te, e forse non lo sapevi prima, ma, anche il mio primo bacio l'ho dato a te. All'ora ti ho mentito, ti ho detto che avevo già baciato prima, ma non era vero, me ne vergognavo, che cosa stupida no?" chiedo ridacchiando, ridacchia anche lui e mi accarezza piano il viso

"anche i miei primi veri sentimenti sono stati tuoi per la prima volta, credo tu sia stato il primo ragazzo a farmi ingelosire. Quanto rodevo quando sei iniziato ad uscire con quella mora in terza liceo. Ho anche pianto per te, il mio primo pianto per un ragazzo...ma ti dico questo per farti sapere che voglio che anche il più grande sentimento che una persona possa provare, e che io ora sto provando, sia tuo...ora e per sempre, non c'è nessun'altro a cui vorrei dirlo...perché io ti amo Timothée"

Ha uno sguardo sorpreso che diventa in un instante tanto dolce quanto sicuro

"ti amo anch'io Eve" dice per poi portare le sue mani al mio viso e accompagnarlo alle sue labbra per il bacio più bello che abbia mai avuto

Perché è il più bello? Perché è identico al primo.

La stessa morsa allo stomaco, le stesse vertigini, tutto di noi è amplificato

"Timothèe"

"Eve..." annuisco.

Mi alzo da lui e mi segue a ruota, collego di nuovo le sue labbra alle mie, separa le nostre labbra, ma ripone le sue sul mio collo e lascia piccoli baci lenti. Intreccio la sua mano con la mia e distanziandomi leggermente inizio a camminare lentamente con lui affianco verso la sua camera ed ogni tanto ci fermavamo per scambiarci qualche bacio, a volte con foga altre volte con lentezza ma sempre con passione.

Arrivati in camera indietreggiamo fino al suo letto, lui si siede ed io su di lui

"Eve, sei sicura? Sarà la tua prim-"

"tu sei stato il primo a cui ho detto ti amo, e tu sarai la mia prima volta, ne sono sicura Timothée."

In risposta mi bacia e abbassa il mio vestito fino a disfarsene, sbottono la sua camicia e gliela tolgo

"ti amo" sussurra sulle mie labbra

"anch'io Timothée, da impazzire..."

Da un veloce sguardo alla sveglia sul comodino

"auguri amore"

I migliori auguri di sempre.

In quella notte, istante, ora, momento, non so quanto tempo fosse passato, so solo che i baci erano più dolci del solito, lui l'ho sentito più vicino a me che mai, e ho conosciuto un altro lato dell'amore, un lato più maturo, passionale, e allo stesso tempo dolce.

Adesso ne ho a conferma, io sono innamorata persa del mio migliore amico.

Cazzo Timothée, cosa mi hai fatto?




CIAO A TUTTI, SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO.
PERSONALMENTE ADORO CHE SIA STATA EVE A DIRE TI AMO PER PRIMA, ERA UN MOMENTO CHE DOVEVA ARRIVARE ED è ARRIVATO, E SI SCOPRE ANCHE UN PO' SU QUELLO CHE è SUCCESSO TRA LORO PRIMA DI QUEST'ESTATE. IN PIù AMO LA COMBO DI IMMAGINI DI QUESTO CAPITOLO. BASTA, HO DETTO TUTTO, AL PROSSIMO CAPITOLO <33

Wanting for a lifetime   (Timothée Chalamet)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora