24. "Sennò te ne pentirai"

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Scendo tutti gli scalini in grande velocità cercando di non dare spallate alle persone, in un secondo entro e il secondo dopo le porte della metro si chiudono alle mie spalle

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Scendo tutti gli scalini in grande velocità cercando di non dare spallate alle persone, in un secondo entro e il secondo dopo le porte della metro si chiudono alle mie spalle. Mi siedo riprendendo fiato, ormai sono qui da circa due settimane, ho iniziato il college, e ho anche fatto qualche conoscenza. Ho conosciuto Maya, un incontro diverso dal solito in verità, l'ho incontrata nei bagni del college e abbiamo iniziato a parlare perché il rubinetto era bloccato e non si apriva più, alla fine in due siamo riuscite a sbloccarlo bagnandoci entrambe la maglietta, scoppiammo a ridere e dopo andammo a dirlo in segreteria e successivamente al bar del college insieme per ridere un po' dell'accaduto. Oltre lei ho conosciuto anche Noah, Elijha ed Alexander, dei ragazzi veramente simpatici e di buona compagnia. Noah caratterialmente somiglia molto ad Andrew, e posso dire che questo mi ha fatto sentire un po' più a casa con loro. Me li ha fatti conoscere Maya in realtà, fanno parte della stessa comitiva di amici, e posso dire che in quel gruppo sono quasi tutti alla mano. 

Anche Kendall ha fatto nuove amicizie. Ha legato con una ragazza del suo college, Rose, l'ho conosciuta anch'io, e devo dire che è veramente simpatica. La convivenza con Kenny va benissimo, il nostro rapporto, vivendo insieme, è ancora più forte di quanto io credessi possibile. Ha conosciuto anche i miei nuovi amici e io i suoi, infatti questa domenica verranno tutti da noi la sera, faremo una serata pizza. 

Ho sentito Andrew proprio questa mattina, ha parlato con Ian...proprio come avevo supposto io lui l'aveva lasciato solo per non soffrire successivamente. Andrew ha cercato di convincerlo, ma lui rimane fermo sulla sua decisione. Andrew ci soffre, ma l'unico consiglio che mi sono sentita di dargli è stato quello di provarsi semplicemente a vivere l'ultimo anno di liceo, che dovrebbe essere il migliore.

Timothe.

Beh, Timothèe all'inizio lo sentivo tutti i giorni...ma poi è andato in Francia, ed ha iniziato l'accademia. I suoi orari sono molti diversi dai miei, quindi riusciamo a sentarci più o meno un giorno sì e un giorno no. Mi manca da morire. Lo amo anche a chilometri e chilometri di distanza, ancora di più. Solo...certe volte lo vorrei affianco a me, vorrei sentire la sua sicurezza, vorrei solo sentirmi come mi sento quando sto con lui.

Ormai non mi sento più in quel modo.

È strano...adesso non riesco più a sentirmi la stessa, è strano come in un'estate lui sia riuscito a cambiarmi completamente, quasi dal non farmi più riconoscere da me stessa.

Non l'ha fatto in modo negativo, nemmeno positivo, mi ha solo cambiata, solo questo.

Un paio di canzoni e arrivo alla mia fermata. Scendo, risalgo per le scale della metropolitana e attraverso qualche strada per poi entrare al solito bar non troppo lontano dal college e prendere un caffè macchiato da portar via. Pago, esco, e mi dirigo verso il parco, l'avrei bevuto lì. Una volta arrivata mi appoggio alla staccionata che dà sul lago, dove, come ogni mattina, le papere fanno la loro nuotata mattutina, mi volto dando le spalle al laghetto, e per un attimo mi incanto a vedere due ragazzi, avranno circa 16 anni, non di più, si stanno rincorrendo, lui ad un certo punto l'acchiappa, o meglio, lei si fa acchiappare, lui l'abbraccia da dietro e lei si volta per poi lasciare un piccolo bacio sulle labbra di lui. 

Wanting for a lifetime   (Timothée Chalamet)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora