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Ho sempre odiato settembre, non sai mai come vestirti, non sai se sentir caldo o freddo, non sai se essere felice o triste. L'ho sempre considerato un mese messo in mezzo per il gusto di far impazzire le persone. Apro gli occhi lentamente, mi sono svegliata accaldata per questo fottuto settembre. Ieri notte mi sono coperta perché avevo freddo, e questa mattina sto morendo di caldo. Seguo con lo sguardo il braccio che circonda la mia vita nuda, mi volto e finisco faccia a faccia con il mio ragazzo, amo guardarlo dormire, ha il volto rilassato, le labbra socchiuse e i capelli più scompigliati del solito...l'unica pecca è che non posso vedere le due iridi veri che amo così tanto.
E che mi mancheranno così tanto...è passata una settimana dalla lettera, ed io oggi partirò per New York...
A quanto pare mi ha letto nel pensiero, perché apre tranquillamente gli occhi e incatena i suoi ai miei, non dico nulla, gli lascio un bacio sulle labbra e mi allontano da lui, mi alzo e indosso una sua maglietta sotto i suoi occhi vigili
"vado a preparare il caffè, ne ho bisogno" dico appoggiandomi sullo stipite della porta
Annuisce e scendo in cucina, qui ritrovo la mia borsa, che avevo anche dimeticato di avere con me, la apro e vedo quel che mi sono portata appresso ieri sera, un rossetto, una matita, carte, portafoglio, un pacchetto di sigarette ancora sigillate che ho comprato un mese fa e le mie immancabili brooklyn. Questa borsetta era ovviamente abbinata con il mio vestito di ieri sera, un vestito corto e bianco, qualcosa di semplice per il falò di fine estate. Al falò ci siamo salutati con tutti gli amici del mare, tranne che con Ian, che è dovuto partire due giorni fa, e che ancora non ha chiarito con Andrew...lui, Andrew, non si merita questo, spero che Ian non continui a fare cazzate. Io e Timothée ci siamo ritirati verso le due e mezza di notte, siamo tornati a casa sua e l'idea all'inizio era andare a dormire immediatamente, ma questo non è successo e al solo pensiero della notte precedente un sorriso illumina il mio viso.
Ma ricordo cosa sono scesa a fare: il caffe. Ma prima chiamo Kendall, in questi giorni siamo stati poco insieme, lei gli ha passati con Tom, anche lui ha ricevuto la lettera del college, e dovrà andare ad un'università italiana privata, mi dispiace per loro, sono stati divisi per tanto tempo e ora lo saranno di nuovo.
Dopo qualche squillo stranamente risponde
"ehi, hai risposto, strano, vuol dire che oggi nevica allora"
"ha ha ha, come sei simpatica Eve, vedo che passare la notte con Timmy ti fa bene"
"non sai quanto Kendall" le dico ridendo
"non voglio saperlo guarda"
"...come stai?"
"mi mancheranno Eve, mi mancherà il mio migliore amico e il mio ragazzo. A proposito, dopo sull'aereo ti devo dire una cosa, ora meglio di no. Comunque adesso devo correre, voglio comprare due o tre riviste nuove da portarmi in aereo"