Capitolo 10

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Non avevo mai lasciato davvero casa mia. Io e Frodo adoravamo esplorare, ma la verità era che avevo timore delle terre sconosciute. Non avevo mai veduto altre forme di vita oltre agli Hobbit e agli animali che dimoravano nella Contea. Frodo invece, pur tenendo un grande fardello in tasca, sembrava determinato a portare l'unico fuori dai confini di Hobbiville.

La prima notte di viaggio, quando Frodo si addormentò, Gandalf volle scambiare due parole con me.

"Non sarà facile, Samwise." Cominciò a dirmi "Soprattutto per Frodo. Non ha idea del fardello che sta portando."

Deglutii "Sono pericolose immagino...le persone che lo stanno cercando."

"Non solo loro. All'interno quell'anello è racchiusa l'anima di Sauron. Quel fardello potrebbe cambiare quel ragazzo in modi che non conosciamo nemmeno."

"Farò di tutto per proteggerlo."
Esclamai deciso.
Gandalf mi sorrise discretamente "Non perderlo, Samwise..."

Mi accigliai "Certo, come potrei?"

Il suo sorriso si spense "Ricordi alla festa di Bilbo?"

Guardai il terreno e ripensai allo strano avvenimento di Bilbo che sparisce nella folla all'improvviso.
Annuii.

"Promettimi che non lo perderai, Sam."

"Lo prometto."

Il giorno dopo Gandalf si congedò nei pressi della Terra di Buck dicendoci che sarebbe partito per discutere dell'Anello con un altro stregone, suo amico, chiamato Saruman, e che ci avrebbe raggiunto a Brea, precisamente in un locale chiamato "Il Puledro Impennato" per decidere le sorti di quel fardello.

"Non è un compito difficile." Dissi a Frodo mentre procedevamo.

"Non lo è." Confermò lui "Dobbiamo solo arrivare a Brea. Poi se ne occuperà Gandalf, presumo."

Lo raggiunsi "Secondo te Padron Frodo, incontreremo degli Elfi?"

Lui annuì"Abbiamo delle probabilità, si."

Camminammo per molte ore senza mai fermarci, ma quando arrivammo ai confini della Contea, il mio cuore mancò di un battito, quindi mi fermai.

"In questo punto. Da qui non sono mai stato così lontano da casa mia."

Frodo si girò verso di me, raggiungendomi "Non avere timore, Sam. Forza." Mi diede una pacca sulla spalla e io ripresi a camminare con riluttanza.

Ci lasciammo alle spalle diciotto anni della nostra vita passati in quei posti, e per la prima volta, li stavamo abbandonando. Guardai l'orizzonte, pensai a chi avevo lasciato: mio padre, la mia casa, Rosie Cotton, i miei amici. Poi guardai il mio padrone e il tutto sembrò meno doloroso. Ero con lui, una delle persone più importanti della mia vita, il mio migliore amico...e non potevo essere più felice.

Ci accampammo appena il sole tramontò. Frodo si mise a fumare erba pipa, mentre io cucinavo delle buone e succulenti salsicce in padella. All'improvviso sentii la sua voce sussurrare il mio nome, poi sorrise "Gli Elfi dei boschi!"

Mi alzai velocemente senza fare rumore e corremmo verso dei melodiosi canti poco distanti. Ci affacciamo da un cespuglio e intravedemmo gli Elfi dei boschi in una lunga fila. Emanavano un intensa luce blu, guardai Frodo per vedere quella luce invadere i suoi occhi azzurri, poi spostai nuovamente lo sguardo verso gli Elfi. Una parte di me voleva raggiungerli, ma sapevo già che non lo avrei fatto.

"Lasciano la Terra di Mezzo." Sussurrò Frodo.

"Perché dovrebbero lasciare la loro terra?"
Domandai.

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