Epilogo

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Già. Non siamo stati scritti per un lieto fine. Ancora rammento il dolore che provai quando le nostre dita si sfiorarono l'ultima volta, quando dovette partire. Ma il resto della storia la sapete. Non ho intenzione di riempire questo libro di lacrime. Seppure un saggio mi disse una volta, non tutte le lacrime sono un male. Voglio che queste pagine siano riservate solamente ai nostri ricordi, alla nostra storia, da come è incominciata dietro un'aiuola fuori dalla sua casa. Ed ora mi trovo qui, ottanta anni dopo, dinnanzi quella stessa aiuola, dove ormai il profumo di quei tempi sembra esser svanito. Ma il ricordo di quel giorno, quello perdurerà per sempre. Anche quando me ne sarò andato anche io, anche quando nessuno saprà più conservare un nostro ricordo.

Per tale motivo ho voluto scriverlo, tracciando con un semplice calamaio ed un nero inchiostro vivido; per far sì che almeno questo libro perduri, così che io e lui non saremmo mai dimenticati.

Frodo mi disse che quando sarebbe giunto anche il mio momento avrei potuto raggiungerlo ovunque si trovi. Ma ho deciso che non andrò da lui in questa vita. Preferisco mantenere per sempre, vivido nella mia mente, il ricordo di noi bambini, il ricordo di noi a Mordor, alla fine del mondo. Il ricordo del suo ultimo bacio e...del suo ultimo sorriso, quel sorriso che aveva convissuto con me da quando lo conobbi. E seppure, in vita non ho più potuto godere di quel riso di salvezza, quel suo ultimo vive nella mia mente e sarà l'ultima cosa che vedrò prima che la mia anima lasci questo mondo.

Quando scrissi l'ultima parola, quando chiusi il libro comprendendo di averlo terminato, un immenso senso di vuoto mi prevalse. Un brivido mi attraversò la schiena, alzai lo sguardo e chiusi gli occhi. In quel momento non sentii più il rumore della pioggia che cadeva e tutto prese un silenzio assordante. Quando riaprii gli occhi, quando scrutai il paesaggio dietro la finestra, notai che quella era la notte più bella che avessi mai visto. Dovetti uscire.

L'arietta leggiadra mi percorse le membra una volta fuori. Le gambe iniziarono il loro percorso da sole; sapevo dove mi avrebbero condotto.
Quando scrutai la collina, la nostra collina, accelerai il passo. Mi sedetti in cima, come facevamo sempre da giovani. Si, quella era davvero la notte stellata più bella della mia vita.
Poi, in lontananza, vidi brillare una stella solitaria, lontana dalle altre e lì mi prevalse un senso di estrema nostalgia.
Era la nostra stella. Da quanto tempo, da quanto tempo non ammiravo la sua bellezza. Da quanto tempo non rammentavo il bene che ella ci aveva donato. E da lì, i miei pensieri ricordavano lei, ricordavano lui.

Infiniti corpi celesti vi sono nel cielo, ma una sola stella, solamente una effigia il nostro amore, e mai avrei smesso di ammirarla. Perché quella tenue, fragile luce...era l'unico mezzo per far sì che le nostre iridi si incontrassero di nuovo. E quel tocco invisibile ai sensi, sarebbe stato sufficiente.

Allungai timidamente la mano verso di lei, verso di lui. Mai quella stella aveva brillato tanto intensamente. E capii. Lui si era congiunto con lei, e mi stava aspettando.
Sarebbe presto giunto anche il mio momento. Sarei andato finalmente da lui. E lì, nella nostra stella più cara...lì le nostre mani si sarebbero congiunte nuovamente. E il mondo avrebbe ripreso a spendere, e le stelle con esso di notte.
Perché dovunque sia lui, sarò anche io.
E questa volta, sarà per sempre.

~FINE~

Wherever you are  [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora