8. Unfriend You

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Lo avevo respinto. Semplicemente mi sembra il momento più inopportuno. Niente messaggi o chiamate per sei giorni. Quasi una settimana. Mi affacciai alla finestra ed appoggiai la testa al vetro. Io non ero uscita di casa, Ashton non era uscito di casa. Lo avevo spinto via e lui se n'era andato senza dire una parola. Non sentivo tanto la sua mancanza, mi sentivo più in colpa per come avevo reagito. Forse si era messo in testa che sarebbe riuscito ad aggiustarmi, ma come si fa ad aggiustare un giocattolo rotto? L'unica cosa che si può fare è comprane un altro e buttare via quello difettoso. Io ero quella guasta, Rachel era quella perfetta. Era la scommessa,no? Non mi aveva chiesto di uscire o cose del genere, voleva conoscere Rachel. E mi stava bene. Lei non aveva le gambe rovinate ed aveva una personalità forte. Il destino aveva voluto che Ray diventasse la persona che io non ero nemmeno prima dell'incidente. Una bella faccia non può costruire una bella personalità. Io avevo solo una bella faccia. Mi scostai dalla finestra ed accesi al luce. Indossai dei pantaloni azzurri con dei motivi floreali bianchi e sopra indossai una canottiera larga con stampata l'immagine di una spiaggia e sotto una fascia celeste. Per finire misi dei tacchi verde acqua.

Scesi lentamente le scale mettendomi il cellulare nella tasca posteriore dei jeans.

- Dove vai signorina? – mi chiese mio padre uscendo dalla cucina. Erano appena le otto di sera. Volevo solo andare a fare una visita a Will e Jay.

- Una mia amica mi ha invitata ad uscire per andare a mangiare fuori. – mentii.

- E per che ora pensi di tornare? –

- Penso verso le undici e mezzanotte. – risposi. Mio padre annuì.

- Ok. Domani dovrai aiutare tua madre a cucinare, avremo ospiti, quindi dosati con l'alcol. –

Rimasi qualche secondo interdetta. – Ospiti? –

- Ha voluto invitare gli Irwin a cena. –

Sentii il pranzo risalirmi dallo stomaco. – Da quando la mamma invita i vicini di casa a cena? –

- Da quando ha iniziato a parlare anche con le donne del vicinato. –

***

- È incredibile! – strepitai prendendo un sorso della birra che James mi aveva messo davanti.

- È solo una coincidenza, Chris. – azzardò William.

- È passata una settimana, ragazzi! Non mi ha contattata in nessun modo ed ora scopro che verrà a cena da noi. Non sono semplici coincidenze! Mia madre non ha mai invitato i nostri vicini di casa a cena. –

- C'è sempre una prima volta a tutto! – esclamò William. James si allontanò andando a servire i ragazzi che aspettavano da bere.

- Sarà, ma non saprei come reagire quando me lo troverò davanti. Mi ha dato un bacio. Uno stupido bacio a stampo sulla bocca. Sono io che sto ingigantendo la cosa o quel bacio doveva dirmi qualcosa? –

- Proviamo. -. Nemmeno il tempo di chiedere cosa volesse dire che William mi stampò un baciò sulle labbra. Niente in confronto al bacio di Ashton, ma quando l'avevo visto per la prima volta non avevo visto sbagliato quando avevo pensato che quel ragazzo fosse perfetto. Baciava in modo meraviglioso.

- Perché non sei etero? – domandai quando il bacio finì. Will scoppiò a ridere, mentre James si avvicinava.

- Mi devo preoccupare? – chiese passando lo straccio sul bancone.

- Il tuo ragazzo è un baciatore perfetto. –

- Oh, lo so. – si vantò. Scoppiai a ridere e i due si scambiarono un bacio.

69 Things That I Hate About You || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora