Per tutta la notte mi risuonarono nella testa le parole di Ashton. Alla fine cedetti all'impulso di scappare. Così con un bigliettino di scuse che avevo lasciato sul letto me l'ero filata in completo silenzio ed ero tornata a casa a piedi, nonostante tenessi a fatica gli occhi aperti. Non ero riuscita ad addormentarmi nemmeno nel mio letto. Era terribile passare le notti in bianco e specialmente era terribile avere un pensiero fisso nelle notti in bianco. Il mio erano le parole di Ashton. Anzi, era Ashton stesso. Sospirai frustrata. Perché nessuno si era mai dato da fare nel scrivere un manuale sui ragazzi? Insomma, c'erano anche i libri che ti spiegavano come sopravvivere in posti selvaggi e cose del genere, ma un libro che ti spiegava come sopravvivere ai ragazzi nessuno l'aveva ancora scritto. Insomma io odiavo davvero Ashton. Non riuscivo davvero a sopportare alcune sue cose, ma forse all'odio si era aggiunto qualcosa di inaspettato. Qualcosa come dell'affetto. Nutrivo dell'affetto per Ashton Fletcher Irwin. Un affetto che però non ero riuscita ancora a classificare. Mi sedetti sul letto tra i cuscini e le coperte, non sapendo cosa fare. Non avevo molta voglia di uscire. Avevo voglia di fare nulla. Se non rimanere lì a fissare una parete e cercare di non pensare a niente. Ma non ci riuscivo.
Tic.
Sobbalzai a quel rumore improvviso.
Tic.
Il ticchettio si ripeté. Qualcuno stava lanciando dei sassolini al vetro della mia finestra. Mi alzai lentamente per andare a vedere se la mia supposizione fosse esatta. Riuscivo a scorgere solo una figura incappucciata nella penombra dell'aurora. Aprii la finestra e qualcosa di duro mi colpì duramente la fronte. Gemetti dal dolore.
- Porca miseria! - imprecai per poi massaggiarmi la parte dolorante. Guardai in basso per scorgere il responsabile. - Odio quando mi colpisci in fronte con dei sassolini. - borbottai. Non ero affatto sorpresa di vedere Ashton.
- È la prima volta che succede. - si accigliò infilando nervosamente le mani in tasca.
- E spero l'ultima! - ribattei irritata. Mi pentii subito del tono che avevo usato. - Cosa ci fai qui, comunque? - chiesi in un sussurro, quasi impercettibile, ma Ash afferrò ciò che avevo detto.
- Te ne sei andata con un bigliettino. -
- Volevo solo tornare a casa mia. Non vuol dire niente il bigliettino. -
Rimase in silenzio per qualche istante, poi sospirò tristemente. - Scusami. - parlò.
- Scusarti? - feci sorpresa. Non capivo.
- Sono stato uno stupido. Non volevo metterti in mezzo a quello stupido gioco. Mi dispiace. -
- Era solo un gioco. - risposi. Un soffio di vento mi avvolse facendomi rabbrividire.
- Posso... posso salire? - balbettò lui. Non risposi. Ashton si arrampicò su per il sostegno delle piante rampicanti e in pochi istanti si trovava davanti a me. Mi scostai per farlo entrare e chiusi la finestra. - Ho detto la verità, in quel gioco. Non tanto per il commento che ho fatto, ma per il fatto di aver detto che mi sono innamorato di te. -
- Lo hai già detto. - risposi atona senza accorgermene. Mi sentii un'ipocrita a dire quelle semplici parole. Lui deglutì rumorosamente, posando lo sguardo a terra.
- Scusami. - ripeté come un disco rotto.
- Odio quando mi chiedi di scusarti per cose di cui non hai colpa. -
- Continui ad odiarmi. - disse inespressivo.
- È un sentimento che ho covato a lungo a causa dei tuoi comportamenti. Non posso semplicemente cancellarlo come se fossimo sempre stati amici. - o qualunque cosa siamo ora. - Odio quando pensi che le situazioni sgradevoli si possano cancellare come un segno a matita viene cancellato da una gomma. Non puoi aspettarti una cosa simile dopo appena tre settimane. Sono anni che ti sei comportato come se io fossi invisibile o comunque come se io fossi qualcosa di sgradevole ai tuoi occhi. -
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69 Things That I Hate About You || Ashton Irwin
Fiksi Penggemar- Perchè mi odi? - Guardai la luna. Prenderlo a calci, o non prenderlo a calci? Questo è il dilemma. Ma dopotutto la sua domanda era legittima. - Ti potrei elencare almeno mille motivi per cui ti odio. - - 69. - 69. Certo... Esisteva qualcuno con un...