Essere la vicina di casa di Ashton Irwin non mi era mai sembrato così difficile come in quel momento. Sentii Lauren gridare felice, mentre Harry rincorreva Ashton in giardino. Perché doveva tornare a casa proprio ora? Era la domanda che mi stava assillando da un'ora, cioè da quando Ashton aveva rimesso piede nella casa accanto. Erano appena iniziate le vacanze invernali e io non avevo assolutamente niente da fare, se non fare la maratona completa dei film di Zac Efron, che per inciso adoravo. Lauren strillò ancora. Ne avevo davvero abbastanza, avevo bisogno di uscire dalla penombra della mia stanza e staccare gli occhi dal torso nudo di Zac.
- Mamma! Io esco! - urlai scendendo di volata le scale. Mia sorella Rachel se ne stava spalmata sul divano a giocare con la wii.
- È uscita. - mi avvertì lei con voce atona. Mi stupivo che mia madre non avesse avuto un maschio invece che una femmina, eppure dicevano che Rachel fosse identica a me. Dove però vedessero le somiglianze, io ancora non lo capivo.
- Puoi avvertirla tu quando torna, allora? -
- Ti ricordo Chris, che siamo nel ventunesimo secolo. Sai, esistono degli apparecchi chiamati cellulari che compiono magie, come mandare messaggi a persone che non si trovano accanto a te e avvertirle che, per esempio, stai uscendo. - ribatté lei senza battere ciglio. Rimasi spiazzata qualche secondo prima di sbuffare. Davvero! Dove la vedete la somiglianza?
- Certo sorellina, allora io vado. - risposi uscendo. La luce del sole mi bruciò gli occhi, cosicché dovetti aspettare qualche secondo per abituarmici. Inspirai a fondo. Non ricordavo quando fosse stata l'ultima volta che fossi uscita a fare un giro.
L'ultimo anno delle superiori era stato un inferno e finalmente erano finiti anche gli esami. Stentavo ancora a crederci! Tirai fuori il cellulare e scrissi due righe a mia madre, in modo che quando fosse tornata a casa non avesse pensato che mi fossi buttata da qualche ponte a causa della lontananza da Jonathan, il mio migliore amico. Aveva deciso di scappare da Sydney quando aveva vinto una borsa di studio, e io non potevo non appoggiare la sua decisione, nonostante anch'io ne avessi vinta una. Ma per lui l'aria era troppo impregnata di veleno, da quando sua sorella era rimasta in carrozzina a causa di un incidente. La colpa non era certamente di John, ma sua sorella era come arretrata di qualche anno. Non faceva altro che autocommiserarsi e così lui era volato dritto a Los Angeles. Mi guardai attorno, prima che un getto di acqua gelida mi colpisse dritta in faccia. Sentii un dolore tremendo al fondo schiena.
- Harry! Cosa ti avevo detto riguardo al tubo per innaffiare I fiori?! - gridò qualcuno. Ora avevo nuovamente gli occhi che bruciavano. Imprecai ad alta voce, prima che un paio di braccia forti mi sollevassero da terra. Sbattei un paio di volte le palpebre, accorgendomi poi di avere i vestiti zuppi. Ringraziai Dio di non essermi messa in testa di truccarmi. - Oddio! Scusaci Micetta, Harry non aveva nessuno intenzione di bagnarti, solo che sei comparsa lì all'improvviso! -
Ashton Fletcher Irwin. Ecco chi mi stava rivolgendo la parola. Mi staccai dalla sua presa e lo guardai bene in faccia.
- Non volevi, eh? - sputai ironica, sorvolando la questione del soprannome. - Nessuno vuole mai farmi niente, finché non spunti fuori tu! -
Mi guardò qualche secondo con un ghigno stampato in volto, per poi scoppiarmi a ridere in faccia. Alzai gli occhi al cielo.
- Felice di rivedermi, Micetta? - chiese tra i suoi attacchi d'asma. Puntai le mani sui fianchi e lo trucidai con lo sguardo.
- Ti sembro felice, Irwin? -
- Tutti sono venuti a trovarmi, solo tu mancavi, Micetta. -
La prima volta è forse una coincidenza. Le seconda forse è un riflesso. Ma la terza volta era per sfottermi.
- Non chiamarmi Micetta! - strepitai incavolata. Nessuno mi chiamava più così e tanto meno mi sarei fatta chiamare così da lui. La sua espressione si tramutò in sorpresa, ma per poco. Avevo passato tre mesi fantastici, ma purtroppo tutto ha una fine, no?
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69 Things That I Hate About You || Ashton Irwin
Fanfiction- Perchè mi odi? - Guardai la luna. Prenderlo a calci, o non prenderlo a calci? Questo è il dilemma. Ma dopotutto la sua domanda era legittima. - Ti potrei elencare almeno mille motivi per cui ti odio. - - 69. - 69. Certo... Esisteva qualcuno con un...