9. Wonderful

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- Odio quando m'incolpi di cose che non ho fatto. - sputai avvicinandomi a lui.

- Lo è invece! - sbottò frustrato. - Tu mi fai sentire totalmente confuso, anche con la sola vicinanza! Anche ora non riesco a pensare lucidamente accanto a te. - rivelò immergendo le mani tra i capelli e tirandoli. Rimasi spiazzata dalle sue parole. - Se per te quel bacio non è significato nulla, per me è significato tutto. - disse quasi impercettibilmente. Avrei voluto non sentire una sola parola, invece aveva sentito tutto.

- Tu... Tu sei completamente pazzo! - sbottai confusa facendo un passo indietro.

- Pazzo di te. -. Ok, era decisamente troppo per i miei gusti. Mi sembrava di essere catapultata sul set di un film di un libro di Nicholas Sparks. Non mi sarei stupita se da un momento all'altro qualcuno fosse spuntato fuori con una cinepresa. Ashton fece un passo avanti e si girò uscendo dal bagno. Non so perché ma mi ritrovai a seguirlo. Entrò in quella che doveva essere la sua camera. Era la prima volta che ci entravo. La mia in confronto era niente. Poster della sua band, poster di altre band, foto con gli amici e vestiti messi un po' a casaccio sul letto e su una sedia, non tanti però. Si sedette sul letto e coprì il volto con le mani.

- Ashton... - lo chiamai avvicinandomi appena a lui. Non si mosse. Raccolsi tutto il coraggio che avevo e chiusi in un angolo remoto della mia testa l'imbarazzo e la paura. Mi sedetti accanto a lui sul letto torturandomi le mani nervosamente. Alla fine cedetti. - Oh, insomma. Tutto questo è incredibilmente stupido! - proruppi gesticolando. Mi voltai verso di lui che teneva ancora il viso immerso nelle mani. Mi inginocchiai davanti a lui e gli scostai le mani enormi dal volto. Mi guardò diffidente. - Sono diciotto anni che siamo vicini! Come hai fatto a renderti conto della mia esistenza solo ora? - domandai. Volevo solo sapere perché solo ora.

- È solo ora che mi sono deciso a mettermi in gioco. - rispose. Era come se qualcuno mi avesse gettato una secchiata d'acqua gelata in faccia.

- Quindi tu... -. Non sapevo come continuare.

- Sì... mi sei sempre piaciuta. - ammise. Scioccata? No, di più. Completamente stravolta.

- Odio che tu mi abbia detto solo ora di piacerti! - sbottai alzandomi in piedi e camminando avanti ed indietro per la stanza. Non riuscivo a guardarlo negli occhi in quel momento. - E odio la tua vigliaccheria. -. Sentii Ashton sospirare avvilito. Mi decisi di dargli una piccola occhiata, per capire come l'aveva presa. Continuava a fissarmi come se si aspettasse che dicessi qualcosa altro. - Odio anche il fatto che tu mi abbia scioccato così. -

- Dovrebbe farmi sentire meglio quello che mi stai dicendo? - chiese sarcastico. Ok, non lo stavo per niente aiutando, ma io ero già di mio mentalmente instabile, ora doveva arrivare lui a mettermi in subbuglio tutti i miei sentimenti!? Non era una cosa che potevo affrontare così su due piedi. Presi un respiro e mi fermai, incatenando il mio sguardo nel suo.

- Non sembra nemmeno reale questa conversazione! È per questo che ti preoccupavi tanto di Luke? Pensavi che mi piacesse Lucas? - domandai incredula. Lui alzò le spalle.

- Sembra che ci sia un grande affiatamento tra voi due. - spiegò. Nemmeno io sapevo se avessi una cotta! Tutti sembrano sapere che mi piacesse qualcuno prima di me. Era assurdo! - Siete usciti insieme e tutto il resto. - si difese. Sbattei velocemente le palpebre. Ok. Mi dovevo calmare. - Ma forse mi sarei dovuto preoccupare di un altro ragazzo... - sospirò. Sgranai gli occhi allibita. Cos'è? Ora se ne usciva che mi piaceva Calum solo perché una vecchietta ci aveva detto che stavamo bene insieme?

- No-no! - esclamai. - Frena. - feci allungando le mani verso di lui come un vigile che deve fermare un'auto ad un incrocio. - Di chi stai parlando? Odio quando fai supposizioni sulla mia vita sentimentale. -

69 Things That I Hate About You || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora