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Zahila si guardò allo specchio, portò le mani davanti a se e rivolse i palmi verso il basso. Una specie di fumo viola iniziò ad apparire oltre la sua pelle.
Erano giorni che riusciva a crearla ma non capiva ancora a cosa servisse.

-È normale.- disse Ashton ad alta voce dalla camera da letto -Acquistare poteri dopo aver incontrato il proprio Nessuno è assolutamente normale.-

Zahila sospirò, si infilò una felpa e uscì dal bagno. Osservò il ragazzo steso in mezzo al letto sfatto, alcuni lembi del lenzuolo lo coprivano ma altri lasciavano spazio alla sua pelle leggermente abbronzata.

Zahila distolse lo sguardo quando si accorse che era in boxer.

-Non capisco perché ancora ti ostini a provare vergogna.- disse lui, prese il libro spesso e vecchio e lo aprì davanti a se.

-Io non..-

-Sento quello che provi Zahila, non pensi che sarebbe inutile negare?-la fermò.

La ragazza alzò gli occhi al cielo e si fece una coda disordinata.
Si sedette davanti ad Ashton e lo osservò.

-"I Nessuno sono supereroi come gli altri, il loro corpo ha una struttura nella norma e i bisogni fisici sono gli stessi di qualsiasi uomo/donna."- lesse.

Zahila rimase in silenzio, un po' si preoccupò.
Non era il fatto che non si fidasse di Ashton, solo che come ogni altra ragazza aveva paura di fare certe cose per la prima volta.

-Hei.- lui le accarezzò una gamba.

Zahila alzò lo sguardo, vide il ragazzo avvicinarsi e farle un piccolo sorriso.

-Non ci dobbiamo preoccupare di quello adesso, finché non sarai sicura non faremo niente.-

Zahila annuì, prese il libro in mano e sfogliò alcune pagine.

-"Dopo un lungo periodo di vicinanza, se un Nessuno si allontana dal compagno il proprio fisico va in autodistruzione. Si è più deboli e, anche in questo caso, funzionano come se fossero una persona sola."-

-Si ritorna come all'inizio.- commentò Ashton.

Zahila fece un cenno di accordo e riposò gli occhi sul libro.
Ashton glielo tolse di mano e lo lanciò per terra, lei rimase confusa qualche secondo.

Ashton si mise in ginocchio sul letto, le accarezzò il viso lentamente e si avvicinò. Posò le labbra contro quelle di Zahila e senza fare movimenti bruschi la fece sdraiare sul letto, approfondì il bacio mentre stava sopra di lei e poté sentirla rilassare le spalle.

-Perchè?- chiese con poco fiato la ragazza.

-Volevo farti distrarre un po', non. Mi piace quando sei triste.-

-Perché sei triste pure tu.-

-No.- Ashton parlò con un tono più duro -Perché non mi piace vederti triste.-

Si alzò di scatto da Zahila, si mise una maglietta e dei pantaloni prima di avvicinarsi alla porta. Lei poteva sentire la rabbia improvvisa di Ashton, mischiata a nervosismo e incomprensione.

-Dove stai andando?- chiese la ragazza, era preoccupata. Non capiva. Cosa aveva fatto di male?

-Torno prima di cena.- e se andò.

Zahila sentì un vuoto allo stomaco.

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Camminò a testa bassa verso la camera acccanto alla sua.

Non era tornato, e anche se provava a comunicare con lui, era troppo lontano per sentirlo telepaticamente e aveva il cellulare spento.

La preoccupazione iniziò a salirle su per la bocca dello stomaco, si aggrappò alla ringhiera del corridoio che univa tutte le stanze e si piegò in avanti. Il suo diaframma si contrasse ma non uscì niente dalle sue labbra visto che aveva saltato la cena.

L'ansia la riempiva fino al colletto del maglione di Ashoton che aveva indossato, non seppe neanche lei il perché lo fece ma in qualche modo la faceva sentire più vicino a lui. Negli ultimi mesi era abituata a vivere con i suoi pensieri e la sua voce perennemente nella testa, e in quel momento che la sua mente era vuota avrebbe voluto sbatterla da qualche parte.

La mancanza di Ashton era più forte di quella che poteva reggere.

Si accasciò contro la porta, iniziò a sbattere i palmi delle mani su di essa sperando che qualcuno dei ragazzi la sentisse.

Quando la porta si aprì, cadde in avanti, delle braccia la presero prima che potesse colpire il pavimento. Avrebbe preferito farsi male, così che la mancanza di Ashton dentro di se sarebbe stata colmata.

-Calum, aiutami!- gridò Luke, che strinse la ragazza contro al petto. In un secondo il ragazzo dai capelli scuri la prese per le gambe facendola sdraiare sul letto.

-Cosa cazzo è successo? Dov'è Ashton?- domandò di fretta Luke.

Calum si era steso di fianco a lei e incominciò ad accarezzarle i capelli per farla tranquillizzare, questo non fermò però le sue lacrime. Mentre piangeva era consapevole del fatto che anche sul viso di Ashton sarebbero apparite piccole goccioline trasparenti, ovunque si trovasse in quel momento.

-Zahila sta male.- esordì Calum, le gambe della ragazza erano molli e i suoi occhi faticavano a stare aperti -Guarda se ha qualcosa da guarire.-

Luke annuì, scrollò i polsi prima di passare le mani aperte sopra tutto il corpo della ragazza. Una luce fioca e bianca usciva dalle sue dita.

-Non è una ferita. È dentro, c'è qualcosa dentro di lei.- mormorò confuso Luke -Nel sangue.-

Mentre Luke si girò per cercare qualcosa nella propia valigia Calum si avvicinò al viso di Zahila, con il naso le accarezzò i capelli mente cercava di tenerla in quello stato di quiete isterica.

-Vuoi dirmi cos'è successo?- domandò a bassa voce.

Lei fece una smorfia di dolore e schiuse le labbra -Aveva detto che sarebbe tornato, non l'ha fatto. Lui è arrabbiato con me. Non volevo farlo arrabbiare.- biascicò.

Trascinava troppo le vocali per essere solo stanca, Calum le diede un bacio sulla fronte, si sedette e guardò Luke con in mano un piccolo coltellino da tasca.

-Hai in mente qualcosa?- domandò Calum. Il ragazzo davanti a lui si avvicinò a Zahila e annuii all'amico.

Si piegò in avanti e portò il coltellino sopra la coscia della ragazza.

-Cosa fai?- urlò Calum, si precipitò su Luke che alzò una mano per bloccarlo.

-Devo assaggiare il suo sangue per capire che cos'ha, anche solo una goccia. Non le farò male.- si affrettò a spiegare.

Calum rimase interdetto, scosse la testa e si alzò dal letto per prendere il telefono non sapendo bene cosa fare.

Luke fece un piccolo taglio superficiale alla pelle leggermente scura di Zahila, lei neanche fece dei versi di disapprovazione.

Un rigolo rosso uscì dalla pelle e Luke si macchiò l'indice, lo portò alle labbra sotto lo sguardo attentto e preoccupato di Calum.

Raccolse il poco liquido rosso e ne sentì il sapore, subito il suo sguardo incontrò quello di Calum.

-Alcol.- sbottò.

Lo sguardo di preoccupato di Calum mutò in arrabbiato, come poteva Ashton essere così irresponsabile?

-Ashton sta bevendo, tanto.- continuò Luke.

-Puoi fare qualcosa?- chiese Calum stringendo il telefono tra le dita.

-Si, si.- il ragazzo biondo aprì di nuovo le mani, facendo andare la luce biancastra oltre la pelle di Zahila.

-Chiamo Michael e Dane.- digitò i numeri sullo schermo -Dobbiamo essere tutti qui per quando tornerà il bastardo.-


🙆🙆🙆🙆

Secondo voi perché Ashton si è arrabbiato?

Eheh

ciao ciao

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