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-Nessuno.-

Ripeté Ashton, si passò una mano sul viso prima di guardare tutti gli altri suoi compagni. Lo scontro li aveva ridotti male, ma nonostante questo, sono stati pronti a salvare Zahila. Lui no.
Strinse i pugni.

-Io ne ho sentito parlare.- disse titubante Calum -Mio nonno faceva parte della squadra Europea, quando era giovane, e c'erano due suoi compagni che erano dei Nessuno.-

Ashton strinse le palpebre piegandosi sulle ginocchia.

-Qualcuno mi può dire chi o cosa cazzo sono?- sbraitò esasperato.

La testa incominciò a fargli male, le sue tempie stavano scoppiando.

-Beh,- balbettò Calum.

Incrociò le braccia al petto deglutendo, andò vicino a Evan guardandolo.

-Mappe.-

Ashton si alzò in piedi, la tuta blu era strappata sul polpaccio, poteva sentire la ferita che lentamente sì rimarginava. Strinse i denti.

-Mappe?-

-Si.- Evan si schiarì la voce -Voi siete due mappe che portano allo stesso punto. Siete uguali, avete lo stesso inizio, lo stesso percorso, e la stessa fine.-

Ashton si chinò di colpo, premette le mani sullo stomaco prima di sentire il proprio diaframma stringersi in se stesso. Spalancò la bocca prima di far uscire tutto il cibo, tossì un paio di volte dopo aver vomitato.

-Cazzo.- sussurrò l'uomo in camicia -Ragazzi andate da Zahila, probabilmente ha lo stesso problema-

Il riccio, ora seduto a terra, fissava il vuoto mentre la sua vista periferica si concentrava sulla scomparsa dei suoi tre compagni. Evan fece qualche passo verso di lui, Ashton si passò una manica contro la bocca tossendo ancora.

-Ora capisci cosa intendo?-

Ashton annuì lievemente appoggiando la testa sulle ginocchia.

-Ce ne sono pochi come voi tra gli eroi, siete come collegati. Potete comunicare, e sentire quello che ha l'altro.-

Ashton arricciò le dita dei piedi nelle scarpe quando sentì una fitta allo stomaco.

-Lei sta male.- sibilò senza fiato.

Tirò un pugno contro l'asfalto creando una crepa.

-Svilupperai nuovi poteri.- concluse Evan.

Gli porse una mano per farlo alzare. Lo guidò fino al magazzino del negozio.

-Devo farti vedere una cosa ora che hai trovato il tuo Nessuno.-

Ashton annuì confuso, osservò l'uomo tirare fuori un libro prima di sbatterlo per terra, le pagine sbrogliavamo veloci senta aiuto di dita. Come se avessero vita propria.

Una luce uscì da una di queste pagine, il riccio fece un passo indietro quando mostrò l'uomo incappucciato.

-Lui è Des.- proferì Evan indicandolo -È molto famoso nella tua specie.-

Il ragazzo annuì avvicinandosi al libro.

-Era un Nessuno.- continuò -Durante una battaglia, il suo Nessuno morì.-

-E perché lui è ancora vivo? Non dovrebbe essere morto con il suo Nessuno?-

-In teoria si, ma si dice che il suo desiderio di vendetta sia così forte da tenerlo in vita.- sospirò Evan girando intorno al libro -Decise che se lui non aveva un Nessuno, nessuno poteva averlo.-

-Vuole ucciderci.- concluse Ashton sentendo di nuovo la testa girare.

-Esattamente. E ora che vi ha trovati dovrai tenerti stretta Zahila.-

Ashton si mise davanti alle labbra una mano rabbrividendo.

-Perché ci chiamano Nessuno?-

-Questa è la parte meno bella.- disse Evan chiudendo il libro per poi porgerlo ad Ashton.

-La parte meno bella? Spero tu stia scherzando. Se lei muore, muoio anche io. Cosa ci trovi di bello?- urlò.
Con un colpo di polso Evan lo sbattè contro la parete, gli bloccò la gola con l'avambraccio facendolo gemere.

-Egoista!- lo accusò -A lei non ci pensi? Se tu muori, muore anche lei. E come se foste la stessa persona. Accettalo.-

Evan lo lasciò cadere a terra. Lui si rialzò in fretta prendendo violentemente il libro tra le mani.

-Siete Nessuno perché è come se non aveste niente. La vostra esistenza è fatta per salvare altri Eroi, una volta tutte le squadre ne avevano una coppia ma ora si sono quasi estinti e le squadre che ce li hanno sono considerate le più potenti.- disse -Avete il potere di donare la propria vita ad un ultra persona.-

Ashton si girò di spalle prima di aprire la porta. Luke teneva con un braccio Zahila, la tuta che aveva usato per l'allenamento era tutta strappata sull'addome. Il ragazzo riccio sospirò prima di chiudere la porta e guardare per l'ultima volta Evan. Aveva ancora le braccia incrociate strette al petto.

-Zahila non deve sapere niente.- sputò riaprendo la porta -Niente.-

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