Settembre 1998
Hermione Granger torna ad Hogwarts per frequentare il settimo e ultimo anno, decisa a riprendere in mano la sua vita nonostante le cicatrici che la guerra ha lasciato su di lei e su tutto il Mondo Magico, mentre Draco Malfoy combatte...
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Neville, Daphne, Hermione e Blaise stavano perlustrando la Camera ormai da ore e quest'ultimo stava iniziando a chiedersi se Salazar non avesse elaborato una complicata trappola per confondere i suoi nemici e farli vagare per l'eternità. Era ormai quasi una settimana che esploravano quel maledetto groviglio di gallerie, e non avevano trovato nulla — se non si contavano ratti, insetti e resti degli spuntini passati del Basilisco. Le avevano provate tutte: incantesimi, pozioni, persino semplice perquisizione di ogni superficie, ogni mattonella, ma non era servito a nulla. Nessuno di loro l'aveva ancora detto ad alta voce, probabilmente per evitare che lui li affatturasse, ma stavano iniziando a esaurire le idee.
«Mai pensato che potesse essere da un'altra parte, Granger?»
La ragazza lanciò un breve sguardo nella sua direzione, facendo una smorfia. «Malfoy mi ha fatto la stessa domanda ieri.»
Blaise inarcò un sopracciglio. «E?»
«E ti dirò quello che ho detto anche a lui: non vedo dove altro possa essere. Malfoy ha detto di aver controllato sia la vostra Sala Comune che l'ufficio di Lumacorno, per buona misura, e non è riuscito a trovare niente. A meno che Salazar abbia scelto un posto non legato alla sua casa, e spero davvero di no perché sarebbe impossibile trovare la Giratempo in quel caso, deve essere per forza qui.»
«Ed è la scelta più logica, con la doppia protezione del Basilisco e del Serpentese.»
«Esatto.»
Il silenzio scese tra i due, il rumore dei loro passi e del lento gocciolio dell'acqua che riempivano l'aria.
«Zabini...»
«Cosa, Granger?»
«Come...stai?»
Il Serpeverde si bloccò, voltandosi lentamente a guardarla. «Che cosa?»
«Sì, insomma... come te la stai cavando con... tutto questo?»
«Granger, stai arrossendo?»
La Grifondoro abbassò gli occhi, superandolo. «Lascia perdere.»
