Settembre 1998
Hermione Granger torna ad Hogwarts per frequentare il settimo e ultimo anno, decisa a riprendere in mano la sua vita nonostante le cicatrici che la guerra ha lasciato su di lei e su tutto il Mondo Magico, mentre Draco Malfoy combatte...
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Quando riaprì gli occhi, Hermione non fu sorpresa di riconoscere il soffitto dell'infermeria sospeso sopra la sua testa. Quello che non si aspettava, era di incrociare altrettanto familiari occhi verdi, che la scrutavano preoccupati.
«Harry...»
Il ragazzo che è sopravvissuto le rivolse un sorriso stanco e sollevato, sfiorandole delicatamente una mano.
«Hey, Hermione. Come ti senti?»
Facendo una smorfia e portandosi una mano alla fronte, la ragazza ricambiò la stretta. «Come se mi fosse passato sopra un camion. O un branco di centauri.»
Harry ridacchiò, scuotendo la testa. «Capisco cosa intendi.»
In un secondo, i ricordi degli ultimi avvenimenti le invasero la mente, facendola sollevare di scatto dal materasso, ogni cellula del suo corpo che protestava. «Addington! Harry, Addington è...»
Il ragazzo le afferrò le spalle con decisione, stringendole leggermente. «Lo sappiamo. Zabini ci ha spiegato tutto.»
Hermione aggrottò le sopracciglia, sistemandosi contro la spalliera del letto. «Zabini? Come...?»
Harry le spiegò di come Addington avesse usato Etienne per ottenere informazioni e di come Blaise avesse intuito che fosse il colpevole. «Purtroppo non hanno fatto in tempo a fermarlo. Sono andati dalla McGranitt per raccontarle tutto e lei ha organizzato una squadra di ricerca, ma Addington era già nascosto nel bagno di Mirtilla ad aspettare te e Malfoy e non l'hanno trovato. Hanno quindi deciso di appostarsi vicino alla Stanza delle Necessità per tendergli una trappola pensando che avrebbe cercato di attaccarvi, ma ovviamente erano nel posto sbagliato.»
La ragazza fece una smorfia. «Il piano era di usare quella, ma le cose non sono andate come previsto.»
«Non che sia una sorpresa. Non abbiamo esattamente dei buoni precedenti quando si tratta di seguire dei piani.»
Risero insieme per lunghi istanti, la complicità che aveva sempre caratterizzato la loro amicizia che riaffiorava quasi non fossero mai stati separati. Senza riuscire più a trattenersi, Hermione lo attirò in un abbraccio, affondando il viso nella sua spalla. Il ragazzo ricambiò la stretta, dandole pacchette leggere sulla schiena che la fecero solo piangere più forte.
