Capitolo sette

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Draco la raggiunse in un secondo, afferrandola e spingendola a terra

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Draco la raggiunse in un secondo, afferrandola e spingendola a terra. Si accucciarono contro la parete, protetti dall'incantesimo che il ragazzo aveva prontamente scagliato per impedire che restassero schiacciati in caso il soffitto iniziasse a crollare. Hermione riusciva a sentire il braccio del Serpeverde che le avvolgeva la vita e istintivamente gli si strinse contro, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo e chiudendo gli occhi.

Non avrebbe saputo dire per quanto restarono così, aggrappati uno all'altra, unico punto fisso mentre tutto intorno a loro tremava. Nonostante il rombo che riempiva l'aria, Hermione riusciva a sentire il battito accelerato del cuore di Draco contro il suo orecchio, unico appiglio che le impediva di restare sepolta sotto le macerie. Quando finalmente tutto smise di tremare, si scostò abbastanza da riuscire a guardarsi attorno, senza però uscire dal cerchio protettivo delle braccia del ragazzo.

Nonostante il terremoto, il bagno era ancora in piedi, a parte per qualche calcinaccio un'allarmante quantità di polvere che sembrava ora ricoprire ogni superficie. Facendo una smorfia, tossì per liberarsi la gola, portando il collo del maglione sul viso nel tentativo di schermarsi almeno un po'. Tossendo violentemente, Malfoy lanciò un veloce incantesimo, ripulendo l'aria.

«Respira, Granger», una mano calda le si appoggiò sulla schiena, massaggiandola e facendola tossire ancora più forte. Pregando silenziosamente che Malfoy attribuisse il rossore sulla sua faccia a quello, Hermione cercò di alzarsi in piedi, ma le gambe le cedettero prima che riuscisse anche solo a raddrizzarsi del tutto. Draco l'afferrò, abbassandola a terra, le braccia che tremavano. Hermione rimase seduta tra le sue gambe, la schiena che sfiorava il petto del ragazzo.

«Lo senti?»

«Sì.»

La ossa le dolevano e i muscoli sembravano sul punto di liquefarsi. La debolezza che l'aveva accompagnata sin da quando la cupola aveva circondato Hogwarts sembrava essere dieci volte più forte. Era come muoversi nella molassa, ogni movimento che richiedeva tre volte il tempo solitamente necessario.

«Qualcosa mi dice che il tempo a nostra disposizione si è appena ridotto», commentò Malfoy ed Hermione si ritrovò ad annuire, una smorfia a deturparle il viso. Con un grugnito, fece leva sulla parete, alzandosi lentamente. Il Serpeverde la imitò, imprecando sottovoce a ogni passo. Alzando gli occhi al cielo, Hermione lo precedette verso la porta ed entrambi arrancarono faticosamente verso la Sala Grande, recuperando ogni studente sulla loro strada. Una parte di Hermione avrebbe voluto recarsi direttamente all'esterno a controllare lo stato della cupola, ma il suo senso del dovere le impediva di lasciare gli studenti a se stessi, soprattutto se si sentivano tutti fisicamente incapacitati come lei e Malfoy.

Slytherin's Secret | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora