I mutati

8 2 0
                                    

 JUNGKOOK POV'S

Mi svegliai su un lettino abbastanza scomodo dentro una stanza stretta e forzata con muri coperti da superfici morbide in cui vidi delle scritte di sangue come "rest in peace" scritto molteplici volte, "they lie", "he did not kill his enemes" e varie croci in giro per la stanza non molto greadevoli. Trovai la porta chiusa, e dal vetro comparì un paziente con un camice che mi aprì la porta e corse via, uscii subito dalla stanza e vidi altre celle, con un altro paziente che attraverso delle sbarre rotte gridò: <Indietro! Vattene! Vattene via! Cazzo! Argh! Eh? Non guardarmi! Non provare nemmeno a guardarmi!>, allora alcuni pazienti sono giapponesi o coreani. Che ci fanno qui?

Mi allontanai, trovai delle scale trovando altri pazienti che sbattevano la testa conto alle colonne oppure alcuni camminavano avanti indietro ripetendo <Sono nel mio sangue e vogliono uscire. Lo sento...> ritornai su e trovai due uomini che sembrano essere gemelli, senza vestiti con in mano dei manganelli probailmente presi dalle guardie e con numerose cicatrici sull'addome. Mi videro attraverso le sbarre e uno di loro disse: <E questo chi è? Che sia l'uomo di padre Jin?> <Forse. Sembra nervoso. Ho voglia di ucciderlo.> <Anch'io.> mi allontanai da loro spaventandomi e ritornando giù da quei pazienti e uno si alzò dalla sedia a rotelle chiedendomi se avessi visto un fantasma, non risposi e cercai in una di quelle stanze l'uscita. <Non fidarti! Ti dicono che è scienza ma non è vero. Ci aspettavano. Proprio qui. Billy l'ha capito. sono sempre stati qui.> parlano con me? Non voglio avere problemi con qualcunaltro qui. E poi chi sarebbe Billy?

Trovai uno spiraglio per oltrepassare il muro in una di quelle celle al piano di sotto entrai, un vicoletto pieno di tubature, sopra di me c'era uno spiraglio di luce e mi aggrappai trovandomi sul piano superiore nella parte che dov'ero prima era inaccessibile da quei due uomni che occupavano le sbarre d'entrata.

Sul muro di fronte al buco in cui salii, sul muro sempre scritto con del sangue c'era: " God always provides a way, follow the blood" e se me l'avesse scritta Padre Jin per indicarmi la via? Devo seguire il sangue...va bene.. Entrai dentro una specie di ascensore seguendo il sangue per terra, il quale ai lati spruzzò del gas disinfettante e aprì di nuovo le porte, seguì la scia di sangue che andava verso le scale del piano superiore e trovai un uomo che si muoveva di lato attaccato al muro come se ci fosse qualcosa dall'altra parte <Giù per lo scarico. Con il sangue, ha detto. E' l'unica via d'uscita. Giù per lo scarico. Giù per lo scarico. Giù per lo scarico. Giù per lo scarico. Giù per lo scarico. Giù per lo scarico.> mi avvicinai e vidi che su quel muro c'erano altre scritte "down the drain" con in parte una freccia che indicava un buco nel pavimento. Seguii le indicazioni e saltai sotto, in cui c'era un corridoio simile a quello sopra, dietro di me una stanza socchiusa, entrai e c'erano delle celle con un altro paziente attaccato ad esse che sussurrava: <They weren't experiments, they were rituals, witchcraft.> uscii da li andando dall'altra parte, c'erano molte porte sbarrate, una piccola sala di controllo dove un paziente fuori controllo prendeva a calci e a mazzate un'altro paziente inerme, mi vide e cominciò a rincorrermi, scappai chiudendomi dentro la seconda sala di controllo della stanza a gas premendo il bottone che stava al centro aprendo le porte della stanza a gas disinfettante. Corsi in dietro cercando di entrare nella stanza a gas prima che mi raggiungesse e con successo entrai e le porte si chiusero dando di nuovo quel gas e aprendosi nuovamente. Trovai un'altro corridoio con infondo delle porte a sbarre e dietro i due uomini di prima che agitando le mazze di ferro dicevano: <Gli abbiamo dato una possibilià.> <Oh si, siamo stati fin troppo generosi. Un esempio di pazienza> <Siamo stati professionali: abbiamo represso i nostri desideri. Ma adesso> <Adesso ci divertiamo.> <Si.> <La lingua e il fegato.> <I tuoi.> <I miei.> mi avvicinai e loro se ne andarono <Io...non devo morire, non devo morire, non morirò, devo stare calmo, segui la via Jungkookah segui solo la via e..e calmati. Fanculo!> cercai di calmarmi trovando un modo per passare oltre le sbarre. Una finestra spaccata a destra portava nel posto dov'ero prima in cui c'erano pazienti che ripetevano le stesse cose incessantemente, mi aggrappai alla sporgenza muovendomi verso di essa trovando un'altra finestra spaccata dall'altra parte dove entrai dentro sentendo altre grida e rumori di sbarre che venivano sbattute ripetutamente. Seguii di nuovo la scia di sangue trovando una freccia sul muro che indicava le doccie che erano chiuse e tornai indietro per cercare la chiave. Andai verso le grida e i rumori e mi imbattei in un corridoio sbarrato dove potevo vedere attraverso le sbarre in cui al centro al piano inferiore c'era il mutante che mi cercava, che teneva al collo un dottore ancora vivo il quale strappo la testa a quest'ultimo con una mano continuando a ripetere <Dobbiamo contenere il contagio.>...mi accovacciai non facendomi vedere trovando in fondo al corridoio una guardia deceduta con sulla giacca una chiave la presi e tornai indietro aprendo la porta che dava accesso alle docce. Lì mi imbattei nei due gemelli, uno di loro riuscì quasi ad afferrarmi ma fui abbastanza veloce da raggiungere la porta dall'altra parte e scesi le scale in uno stanzino di armadietti che sembrava uno spogliatoio e sangue ovunque con la scritta "Walrider" e da lì entrai nelle docce seguendo sempre la scia che mi portò ad altro un buco dove mi addentrai nelle tubature dello scarico, dove ho avuto accesso alle fogne.

OUTLAST  (taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora