Capitolo 11

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Jungkook's pov

Ancora mezz'ora, mancava mezz'ora prima che i risultati venissero annunciati e da fuori riuscivo a sentire le grida da parte degli altri studenti elettrizzati.

Ero nascosto in una specie di sgabuzzino, la pressione era troppo alta per me così decisi di uscire appena cinque minuti prima dell'annuncio dei risultati, ma l'ansia continuava a salire ed ero come bloccato in uno stato mentale in cui c'ero solo io e la mia ansia, senza vie di fuga.
Ero elettrizzato nel sentire gli altri studenti tifare per me, ma questo non faceva altro che aumentare di conseguenza anche la mia agitazione.

Dopo dieci minuti sentivo che le voci piano piano si dissolvevano e così restai tra me e me seduto in uno stanzino buio, aspettando che il tempo passasse e a dire il vero, in quel momento, pareva che il tempo si fosse completamente bloccato.

Sembrava fosse passata un'eternità, ma erano passati solo altri cinque minuti.
Io ero rimasto ancora fermo immobile, come se per qualche motivo non potessi più muovere nessuna parte del mio corpo.
Come la mente era ferma e bloccata anche il corpo lo era, mancava esattamente un quarto d'ora e per me sarebbe stata la fine.
Ad un tratto sentii un mormorio davanti alla porta dello sgabuzzino, quindi trattenni il fiato per qualche secondo sperando di non far rumore.

Tutto ciò però fu invano quando sentii qualcuno avvicinarsi e cercare di aprire la porta, in quel momento mi feci prendere dal panico e mi mossi distrattamente dalla porta facendo rumore con un oggetto che non vidi data l'oscurità della stanza.
Alla fine decisi di mandare a fanculo il tutto e decisi di parlare con la persona che stava cercando di entrare incessantemente nello stanzino.

"Chi sei?" chiesi in tono rigido e pacato allo stesso tempo, non volevo essere disturbato da nessuno soprattutto in questo momento.
Passò qualche secondo e non sentii alcuna risposta così provai a dire di nuovo qualcosa ma quando stetti per aprire bocca, una voce mi bloccò completamente fino a farmi quasi paralizzare.
"Jungkook... sei tu?"
Conoscevo perfettamente quella voce, che ormai mi ronzava da settimane, ero nel panico più totale. Che voleva da me Taehyung? Perché stava cercando in tutti i modi di entrare qui dentro? Non dissi una parola sperando che se ne andasse il più in fretta possibile.
"Ei, lo so che sei qui dentro" disse calmo l'altro.
Ancora non gli volevo dare per vinta la cosa e decisi di non dire più niente fino a quando non se ne sarebbe andato.
"Ok vabbè... so bene che non dirai più una parola, ma so anche per certo che sei Jungkook".
Cazzo come l'aveva scoperto? La mia voce era così tanto riconoscibile? In quel momento non seppi che fare, non volevo rispondergli ancora per non rischiare di essere beccato nuovamente, non mi restava che sperare che cambiasse idea e pensasse di aver sbagliato persona.

Fece una pausa e non trovandosi di nuovo alcuna risposta continuò a parlare.
"Volevo dirti che probabilmente vincerai tu anche se non l'avrei mai voluto ammettere, soprattutto di fronte a te, ma non posso negare l'evidenza, non mi sono impegnato così tanto quanto te, ma con questo non credere che siamo amici del cuore e robe simili, semplicemente volevo dirti che avrò la mia rivincita e non mi arrenderò. Sappi solo questo."
Misi una mano sulla bocca per non fare rumore, non potevo credere a quello che avevo sentito, non pensavo potesse essere una persona più matura di quanto faccia credere.

Non mi aspettavo proprio che dichiarasse la sua sconfitta di fronte a me, più che una scenata di gelosia o rabbia sembravano delle congratulazioni dal modo in cui lo aveva detto e dalle parole usate.
Potevo percepire il suo respiro da dietro la porta e la cosa mi faceva andare letteralmente fuori di testa, poi ad un tratto sentii i suoi passi andarsene lentamente e la prima cosa che feci era controllare l'ora.
Mancavano quasi sei minuti perciò decisi che sarei uscito fuori anche io a controllare i risultati di persona.
Certamente non ero sicuro al cento per cento di vincere, ma ci speravo davvero, quindi non detti per scontato la mia vittoria come fecero gli altri, ma non riuscivo a smettere di pensare alle parole di Taehyung.

Mi feci forza tra la folla e arrivai davanti alla parete  dove avrebbero appeso il tabellone.
Finalmente arrivò la segretaria che lo mise, facendomi indietreggiare un po' dato il numero e il casino che stavano facendo gli altri studenti.
Appena se ne andò il mio cuore prese un battito, stavo per scoppiare da un momento all'altro.
Le sensazioni che provavo erano indescrivibili volevo solamente tornare a casa e non essere mai entrato in quella scuola e quando lessi finalmente chi fosse arrivato per primo in classifica presi un colpo...

𝐌𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐲 𝐨𝐟 𝐥𝐨𝐯𝐞 // 𝐓𝐚𝐞𝐤𝐨𝐨𝐤 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora