La strada di sinistra era completamente diversa, per un primo tratto selciata, serpeggiava tra le case del villaggio con un'andatura artificiale, il più rettilinea possibile, ma mano a mano che si avvicinava al limitare del bosco quel rettile di roccia diventava più indomito e meno corazzato, sempre più sterrata e verdeggiante la strada si dispiegava su un'ampia pianura prima di perdersi tra gli alberi.
Noel corse come un forsennato fin nel fitto della foresta, e anch'egli avrebbe creduto di aver perso la sua preda se in lontananza non avesse udito un rumore ritmico di tonfi metallici, che in un bosco era alquanto insolito. Con il poco fiato che ancora gli restava in copro tentò un ultimo scatto per cercare di scorgere in lontananza cosa stesse succedendo. La densa quantità di alberi rendeva scarsa la visibilità, Noel correva al massimo delle sue possibilità nonostante il bruciore crescente alla milza. L'unica cosa che lo facesse orientare era la sorgente del suono.
Nel frattempo nel folto della foresta Strife aveva raggiunto quello che all'esterno sembrava un semplice casolare di legno ma che all'interno era molto più simile ad una casa delle Metropoli. I mobili, lo stile, i colori e alcuni oggetti elettronici dotati di loro batteria non erano per niente comuni nelle terre libere, l'uomo che cercava era li. Salì le scale, il secondo piano era piccolo come il primo, composto da un breve corridoio e due porte di legno. McKenty sfilò la pistola a proiettili dai pantaloni senza fare il minimo rumore. Le orecchie tese cercavano di udire il minimo suono per capire quale porta nascondesse il suo bersaglio. Il modo silenzioso con cui cercava di scovare la preda era degno del soprannome che gli era stato dato. Ci furono attimi di silenzio assoluto poi il rumore di un passo sulle travi di legno arrivò all'orecchio del Lupo che si girò di scatto e con un calcio scardinò la porta. La stanza questa volta era più simile ad un camera delle terre libere, pareti in legno non verniciate o rivestite, pavimento in assi e mobili fatti a mano con i resti di tronco di quercia. Le finestre e il letto invece avevano un'aria ben più metropolitana.
Al centro della stanza immobile ed impassibile c'era l'uomo sulla sedia a rotelle e dietro di lui il bambino prodigio, nemmeno il suo viso sembrava tradire alcuna emozione.
Strife puntò la pistola contro l'invalido ed iniziò a sbraitare "Mi manda la Fratellanza dei figli rossi, ci hai dato un sacco di problemi storpio e ora ne pagherai le conseguenze".
Noel, smarrito il suono metallico aveva smarrito anche l'orientamento. Alberi da ogni parte e nessun punto di riferimento con cui orientarsi. Vagava sperando che qualcosa lo aiutasse, un albero particolarmente grande, una roccia con una forma particolare, qualsiasi cosa che rompesse l'uniformità e con cui partire per tracciare una mappa mentale. Il suo sguardo vagava tra i tronchi cercando qualsiasi cosa
catturasse la sua attenzione e, dopo aver scandagliato in lungo e in largo, la trovò ma non era ciò che si aspettava. Sul ramo di un albero un uccello che non aveva mai visto prima catturò la sua attenzione: il corpo bianco con le estremità delle ali e della testa dorate, un lungo becco anch'esso dorato ma sopratutto, la cosa che lo colpì maggiormente, quattro ali.
"Allora sono vere le storie sulle terre libere" pensò colpito dal meraviglioso volatile.
Scrollò leggermente la testa, come per scacciare strani pensieri, e si rimise in moto per cercare di trovare una soluzione. Tutto sembrava ripetersi all'infinito. Era una situazione strana negli ultimi sette anni, nella sua vita da girovago ne aveva passate di ogni ma non gli era mai capitato di sentirsi così impotente e perso. Si fece coraggio e continuo a camminare. Ebbe l'impressionare di girare sempre intorno allo stesso albero per ore. Lo spazio e il tempo erano ormai confusi, simili ad una nebbia. Stanco per il continuo movimento Noel si appoggiò ad un albero. Con sua grande sorpresa notò che un'altra creatura mai vista prima vi dimorava. Era un roditore di piccole dimensioni dal manto nero con una lunga coda arrotondata, più grande del resto del corpo, aveva un piccolo corno in mezzo alla fronte e delle iridi rosse che gli conferivano un aspetto minaccioso e allo stesso tempo buffo.
"Non sono solo dicerie delle metropoli, c'è un mondo che non conosciamo" pensò, per la prima volta dopo anni qualcosa stimolò la sua curiosità.
"Ora non ho tempo per questo però..." e riprese la sua ricerca, se di una via di uscita dal bosco o di una qualche traccia che lo portasse da Strife McKenty questo non lo sapeva più nemmeno lui.
Vagò per del tempo indefinito in un paesaggio sempre uniforme fino a che i suoi sensi captarono qualcosa che non apparteneva a quel quadro in cui si ritrovava intrappolato. Odore di fumo. Noel si affidò al naso, come un segugio iniziò seguire quel flebile odore e mano mano che si lasciava guidare diventava sempre più forte. L'utilizzo degli occhi era inutile in quella foresta, l'olfatto insieme all'udito erano gli assi nelle manica di Noel per uscirne fuori. Si avvicinava sempre di più, ora al fumo si aggiungeva anche il crepitio del fuoco che scoppiettava. Dopo quel tempo infinito tra alberi e sassi il cacciatore di taglie non avrebbe mai creduto di vedere in quello stesso bosco una piccola casa di legno in fiamme.
Tracce di ruote erano presenti nel terriccio difronte all'abitazione. Si chinò per poterle osservare meglio.
"AHHHHHH!!" urla lancinanti di dolore provenivano dall'interno della casa.
Noel si fiondò all'interno non curante delle fiamme, si alzò la maglia fin sopra al naso per cercare di ripararsi il più possibile dal fumo e scattò al secondo piano. Dalla stanza senza porta uscivano grida di dolore accompagnate da blasfemie e maledizioni. Le sorprese della giornata non erano ancora finite perché dentro Noel vi trovò proprio la persona che stava cercando, Strife McKenty era lì, sdraiato a terra con entrambe le gambe bucate da dei colpi di proiettile e tre salamandre con il corpo avvolto nelle fiamme che camminavano sul ventre dell'uomo. Il girovago
cercò di liberare il criminale dalla tortura a cui era sottoposto, lo afferrò da sotto un fianco e lo rivoltò. I rettili ignei che passeggiavano tranquilli sul ventre del criminale volarono via e spaventati si nascosero sotto al letto incendiandolo.
Il Lupo ormai prossimo al trapasso cercava inconsultamente di raggiungere con la mano sinistra la gamba. Nonostante lo sforzo fosse eccessivo e doloroso il criminale imperterrito continuò fino a che, dopo aver fatto pressione sulla rotula, questa si aprì mostrando ciò che vi era nascosto. Strife aveva la vista offuscata, non sapeva minimamente chi fosse l'uomo che lo stava aiutando, ma non era importante.
"P-p-prendi questo.." l'oggetto consegnato a Noel era una pietra di colore grigio opalescente. Era poco più piccola del palmo della sua mano e al tatto faceva uno strano effetto, gli provocava ritmicamente dei brividi in tutto l'avambraccio.
Strife McKenty ormai esangue faceva fatica anche a parlare "Non farti in-ing-ingannare da..." morì prima di poter concludere la frase.
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I girovaghi di Danas
FantasiaI girovaghi di Danas è un ciclo di racconti che ha come protagonisti Noel Nihil e il suo socio Owen Peace, due cacciatori di taglie che si spostano di villaggio in città alla ricerca di criminali a bordo della loro peculiare carrozza, la Strerrozza...