Capitolo 11: Osservare

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Mi girai e vidi Dylan.
Si avvicinò verso di me a passi molto svelti, devo ammettere che è proprio un bel ragazzo, indossava una camicia bianca che rilevava i suoi addominali scolpiti, è un jeans scuro che fasciava le sue gambe abbastanza muscolose.
"Hey, come va?" disse con un tono molto amichevole, come se ci conoscessimo da una vita.
"Ehm...ciao" dissi molto imbarazzata.
"Spero che ti ricordi di me. Sono il ragazzo del supermercato...".
"Sì, mi ricordo" in effetti, come potevo dimenticarlo, delle figuracce del genere di sicuro non scendevano così facilmente.
Incominciammo a chiacchierare ma pochi minuti dopo arrivò il pullman, mi girai per salutarlo.
"Aspetta anche io prendo questo pullman. Dove scendi?".
"La fermata vicino alla School of Art, perché?".
"Che coincidenza anch'io vado a scuola lì, oggi è il mio primo giorno, anche se in ritardo"risi, anche se la scuola era iniziata venerdì scorso, essere l'ultimo ad arrivare è sempre più difficile, almeno così la pensavo.
Salimmo sul bus, e parlammo tutto il tragitto, mi raccontò che si era trasferito a casa di un parente, rilevò l'amore incondizionato per New York e che passava tutti gli anni qui in estate a casa dei nonni.
Parlammo molto, anzi se dobbiamo dichiarare la verità, parlò molto, io mi affrettavo solo ad annuire e a dire ogni tanto il mio parere degli odori non piacevoli a prima mattina nel pullman, la sua compagnia non mi dispiaceva, ma sono diffidente, non ci posso farci niente.
Non so come ma ci ritrovammo a parlare dei nostri orari e scoprimmo che avevamo il corso di arte insieme, senza accorgercene arrivammo a destinazione, salutai Dylan e mi avvicinai alle ragazze ma, notai che mancava Simona.
"Ciao ragazze, come va?" sono molto contenta di aver conosciuto maggiormente Jessica e Rachel sono delle ragazze stupende, spero che l'amicizia si rinforzi ancora di più.
"Tutto bene, tu?" risposero entrambe.
"Tutto bene, Simona come mai ancora non è arrivata".
"In realtà oggi non viene, purtroppo la febbre ha colpito anche lei" rispose Jessica, rimasi sbalordita, eppure ieri non mi aveva accennato di non sentirsi tanto bene, boh la chiamerò quando tornerò a casa, pochi minuti più tardi suonò la campanella. Prime due ore matematica che bello, direi che l'unica cosa positiva che almeno non stavo da sola ma c'erano le ragazze.
A passo di bradipo entrammo in classe, dove già trovammo il professore seduto, tutto ciò mi recava ansia, non ci diede nemmeno il tempo di sederci che già disse a che pagina dovevamo aprire il libro.
Non so con quale grazia divina le due ore molto noiose passarono, adesso toccava andare in palestra, ma, l'idea di correre e sudare non mi entusiasmava, d'altronde le ragazze adesso avevano arte che io avrei avuto nell'ora successiva.
Rassegnata, andai in palestra, ma dopo solo dieci minuti rischiavo di diventare una pezza completamente bagnata, quindi finsi un malore decisa di passare il resto dell'ora in corridoio.
Uscii dalla palestra, finalmente aggiungerei, ovviamente il corridoio era vuoto, passeggiai andando sempre dritto, questa scuola fa paura credo che alla fine mi perderò, sperando che quel giorno non sia oggi.
Arrivai quasi vicino ai bagni femminili, ma notai che in quel piccolo spazio di corridoio non ero sola.
Cosa ci fa Manuel in corridoio a quest'ora? Non sapevo se salutarlo o no quindi mi limitai a sorridergli quando passai davanti a lui, ma mi evitò.
Continuai a camminare e non sapevo cosa fare presi il mio cellulare per ascoltare un po' di musica dopo un po' vidi di nuovo Manuel, non ci posso credere, ho girato in tondo come un'idiota adesso peserà che l'ho fatto a posta. Mi affrettai a superarlo e mi appoggiai sul muro continuando ad ascoltare musica. Lo guardai e sfortunatamente anche lui mi stava osservando, distolsi subito lo sguardo consapevole di aver fatto una grande figura di merda.

Manuel's Pov
Mi svegliai tardissimo con un mal di testa esagerato per colpa della sbornia di ieri sera, mi alzai dal letto, con la voglia di andare a scuola sotto zero, ma di sicuro meglio andare in quel carcere che rimanere a casa con mia madre.
Mi alza controvoglia dal mio comodissimo letto, andai in bagno per lavarmi e velocemente indossai una camicia bianca e un jeans scuro.
Per fortuna abitavo vicino a scuola, almeno non ero costretto a prendere il pullman puzzolente.
Dopo qualche minuto arrivai a scuola, avevo chimica alla prima ora e il professore fa sempre tardi, infatti, quando entrai, non c'era, ma pochi minuti dopo del mio arrivò anch'egli.
L'ora sembrava non finire più ma per fortuna il suono della campanella aveva messo fina a quello strazio, anche se mancavano ancora cinque ore, di cui la prossima matematica, dovevo anche sopportarmi Camilla, non riesce proprio ha capire che con lei mi diverto soltanto.
Entrai nell'aula di matematica, e subito fui assalito dalla presenza di Camilla.
"Ciao Manuel, ti va di sederti vicino a ma?" dissi mente si strusciava.
La mia risposta fu l'indifferenza, sopportarla tutta l'ora no grazie.
"Okay ricevuto, se ti serve una mano sai dove trovarmi" detto questo, mi fece l'occhiolino e se ne andò, capii subito di cosa stava parlando.
Dopo essere stato interrogato e ovviamente non avevo studiato un cazzo, finii anche quest'ora, che giornata di merda, non voglio immaginare cosa possa capitare nelle prossime ore.
Per mia grande fortuna il professore dell'ora successiva non c'era quindi decisi di andare un in giro nei corridoi, camminai per un po', misi le cuffie e mi appoggiai al muro nella speranza di incontrare Derek il mio migliore amico, ma in lontananza vidi una ragazza con un viso conosciuto che mi sorrise e proseguì. Dopo pochi minuti la vidi di nuovo passare, all'inizio non gli diedi tanta importanza, ma quando mi sentii osservato mi girai verso la sua direzione, infatti mi stava osservando.
Odiavo questa sensazione, c'è non tieni niente da fare quindi devi osservarmi!
Tolsi gli auricolari e mi avvicinai alla ragazza, quando ormai ero di fronte a lei, la riconobbi, era Arianna la ragazza che accompagnai a casa l'altra volta.
"Senti, non vorrei interrompere i tuoi pensieri perversi su di me, ma evita di osservarmi come una cagna in calore!"- sputai quelle parole come veleno, ero già nervoso di mio.
"Senti coso prima cosa ti calmi, seconda cosa chi ti caga!" sinceramente non mi aspettavo una sua risposta, pensavo fosse la solita stupida di turno che subisce e non risponde.
"Ah sì, forse è meglio che ti asciughi la bava!".
"Bava, quale bava forse sono residui di vomito nel vederti".
Questa ragazza mi dava sui nervi, stavo per ribattere ma il suono della campanella mi fermò, ci guardammo in cagnesco per non so quanto tempo poi ognuno per la sua strada, almeno adesso devo fare arte l'unica ora decente di questa giornata.

Arianna's Pov
Stronzo, stronzo, stronzo.
L'unica parola che mi veniva in mente in quel momento, si okay ammetto che lo stavo osservando, ma chi ti conosce di certo non mi faccio mettere i piedi in testa dall'idiota di turno.
Per fortuna adesso c'è arte, ovviamente la mia materia preferita lì posso sfogare tutta la rabbia acquisita, dopo aver girato, per un po' finalmente trovai l'aula di arte, quando entrai, vidi Dylan, mi ero completamente dimenticata che quest'ora c'era anche lui. Chiacchierammo per un po', finché vidi entrare Manuel, non ci potevo credere adesso dovevo sopportarlo tutta l'ora perché ovviamente l'unico posto libero era affianco a me.
No lo pensai minimamente ma parlai tutto il tempo con Dylan, ridemmo tutto il tempo quando ci accorgemmo che lui è Manuel erano vestiti nello stesso modo, Manuel ci osservava ogni tanto è sembrava...infastidito!? Adesso e lui quello che ci fissa vorrei dirgliene quattro ma purtroppo arriva la professoressa.
Il resto delle ore passarono velocemente, oggi è stata sfiancante, salutai velocemente le ragazze e corsi subito a casa. Una volta arrivata notai che non c'era l'ombra di mio padre quindi ne approfittai per chiamare Simona, squillò un paio di volte finché non rispose. Subito la sentii tirare su col naso. Stava piangendo? Perché?

#Spazioautrice
Ciaooo gente ecco a voi il capitolo, spero che vi piaccia.
Adesso vado lasciate dei commenti per farmi sapere cosa ne pensate, al prossimo aggiornamento.
-Anna❤️

Una vita tra amore e amicizieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora