Stavamo camminando già da un po' ma non c'era nemmeno l'ombra di una classe, sembrava una strada secondaria.
"Sei sicuro che sia la strada giusta?"- dissi in ansia. Seguiamo uno sconosciuto mossa perfetta Arianna, pensai.
"Guarda che non sei obbligata a seguirmi, se non ti fidi, puoi pure perdenti per la scuola per me, non m'interessa " basta è definitivo e la persona più irritante del mondo. Salimmo delle scale, era incredibile quanto fosse grande questa scuola, mentre camminammo notai dei tatuaggi che spuntavano sul braccio del ragazzo, avevano dei colori stupendi, senza volere incomincia a squadrarlo, notai che era molto più alto di me, anche se non ci voleva tanto e in fine notai anche un dilatatore . All'improvviso si girò, immagino che si sentisse osservato, arrossì, di sicuro aveva notato quanto ero concentrata nell'osservarlo, prima figura di merda fatta, ed ero lì dentro solo da pochi minuti, iniziamo bene.
Continuai a seguire"Mr. so tutto io" fiche non scomparse dietro una porta, affrettai il passo e aprendola andai a sbattere contro di lui, sentii dei risolini, questa giornata non poteva andare peggio. Superato la porta, sembrava un altro mondo, si vedeva un via vai di persone, il ragazzo senza dire niente entrò in una classe ed io ovviamente lo seguii.
Il professore ancora non era arrivato, mi girai intorno, e notai tre ragazze che chiacchieravano in un angolo sembravano simpatiche mi feci forza e andai a presentarmi.
"Ciao, piacere io mi chiamo Arianna"- dissi non con la sicurezza che volevo, se non gli piacevo, se gli sembravo antipatica. Risi mentalmente delle mie stupide preoccupazioni, dopo qualche secondo una ragazza bionda, moto solare decise di parlare:
"Ciao, io mi chiamo Simona e lei è Jessica". Parlammo per pochi minuti finche non arrivò il professore stranamente era molto giovane. Io mi sedetti vicino a Simona.
"Buongiorno ragazzi, io sono il professor Grey, il vostro insegnante di lettere" disse con una voce molto delicata e troppo lenta.
Mentre il prof. spiegava cosa fosse la letteratura Simona mi passò un foglietto accartocciato con scritto "credo che la noia si sia impossessata di me, almeno il prof è carino, speriamo che non abbia gli stessi giusti del Grey che già conosciamo" mi morsi il labbro inferiore per trattenere una risata.
Passammo quasi tutto il tempo a scriverci bigliettini, e in un batter d'occhio la giornata arrivò al termine, m'intrattenei fuori scuola con le ragazze e dopo averci scambiato i numeri di cellulare, m'incamminai verso casa. Camminando misi le cuffie per ascoltare un po' di musica, anche se i miei pensieri erano da un'altra parte, non so, forse era un'ossessione ma il ragazzo di stamattina mi dava sui nervi. Travolta dai miei pensieri, arrivai subito a casa, dove vidi la macchina di mio padre parcheggiata sul via letto.
"Sono tornata" dissi quasi urlando non sapendo dove si trovasse mio padre. Non ebbi nessuna risposta, andai in salone niente, dove poteva essere, i miei dubbi svanirono sentendolo urlare dal giardino, stava parlando a telefono. Cercai di origliare per capire con chi stesse parlando, ma sfortunatamente mi vide e mi chiuse la porta a vetro in faccia. Non ci rimasi male, ormai ero abituata alla sua indifferenza e da quel maledetto 5 agosto era peggiorato di brutto. Mi preparai un sandwich e salii in camera mia. Non avevo la minima idea di cosa fare, decisi di leggere un libro per ammazzare il tempo, finche non suonò il cellulare.#Spazioautrice
Ecco il capitolo 4 spero che vi piaccia, ho cercato di farlo un po più lungo, adesso vado alla prossima ❤️😁
-Anna❤️
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Una vita tra amore e amicizie
RomanceArianna è una ragazza semplice e molto solare di soli sedici anni, in poco tempo si ritrova catapultata in un mondo che non le appartiene con feste, ragazzi, cose che prima non avrebbe mai immaginato di fare. Bugie, verità mai dette, scheletri nell...