Capitolo 5: Fuga notturna

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Guardai il display era Simona:
<Ciao Simo, come va?> era assurdo ci conoscevamo da pochissimo ma già c'era un'ottima sintonia.
<Bene bene, senti volevo dirti una cosa, stasera c'è una festa di benvenuto a casa di Camilla viene tutta la scuola, cioè quasi tutti, Jessica non si sente tanto bene, invece Rachel una ragazza che ho conosciuto oggi non può venire per colpa dei genitori antiquati, ho pensato, ti farebbe piacere accompagnarmi?>.
Bel guaio papà non mi avrebbe mai fatto andare, e se non partecipavo a quella festa addio vita sociale a mai più rivederci. Mettiamo pure il fatto che mi sto annoiando a morte e rimanere a casa di venerdì sera è assurdo, ma dimenticavo un passaggio fondamentale mio padre, nemmeno se avessi pregato tutti i santi mi avrebbe fatto scendere di sera in una città per me sconosciuta, quindi da persona matura gli dissi:
<Okay, a che ora ci vediamo?> risposta sbagliata.
<Che bello ci divertiremo tantissimo ci vediamo alle 20:30 il vicino a scuola da lì andiamo a casa di Camilla> disse euforica.
<Okay, allora a dopo ciao>.
Chiusa la telefonata, lasciai il cellulare a mezz'aria, non potevo crederci avevo accettato senza il consenso di mio padre, e adesso come faccio, che stupida che sono. Mi sedetti sul letto per pensare cosa dirgli, non mi veniva nessuna bugia decente, decisi di controllare dove si trovava e com'era il suo umore.
Aprii la porta di camera mia, scesi solo alcuni scalini per vedere dove si trovasse mio padre, era seduto comodamente sulla poltroncina a vedere la televisione. Scesi il resto delle scale con finta disinvoltura, andai a bere un bicchiere d'acqua e mi sedetti vicino a lui.
"Papà, senti posso andare a casa di una mia amica?" ti prego dimmi di sì. Dimmi di sì.
"Ah ti sei fatta un'amica sono contento, ma non le conosco, e sicuramente nemmeno tu quindi no" disse con quel tono che odio.
"Papà per una volta posso stare con persone di cui non controlli tutta la sua famiglia, ogni volta che ti presentavo delle mie amiche, il giorno dopo non mi parlava più, poi è venerdì sera tutti gli adolescenti escono!" dissi tutto d'un fiato alzando un po' la voce.
"Tutti gli adolescenti tranne te, ora se non ti dispiace, starei guardando la televisione" assurdo gli ho praticamente detto che per colpa sua in Italia non avevo amici e l'unica cosa che sa dire è questa, senza aggiungere altro mi alzai, salii le scale e chiusi la porta di camera mia provocando un rumore fortissimo, per sbollire la rabbia decisi di fare una doccia. Finita la doccia, senza volere mi stavo sistemando bene i capelli, in quel momento decisi che sari andata comunque a quella festa in un modo o nell'altro. Feci un trucco abbastanza semplice, eye-liner, mascara, terra e indossai un vestito bellissimo di mia madre verde. Mentre cercavo di mettere gli orecchini, buttai un'occhiata all'orologio, erano quasi le otto. Misi un cuscino sotto le coperte nell'evenienza mio padre mi venisse a vedere, anche se ne dubito.
Presi la borsa infilandoci le Vans, non si sa mai, infilai il giaccone e scesi lentamente le scale per non farmi sentire. Quando aprii la porta silenziosamente sentii mio padre urlare.              
"Arianna!" la mia fine era segnata.

#Spazioautrice
Ciao a tutti, ecco a voi il capitolo 5, spero vi piaccia.
Adesso vado al prossimo aggiornamento un bacio.❤️
-Anna❤️

Una vita tra amore e amicizieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora