Era notte inoltrata quando Aleksander si svegliò a causa del pianto di sua figlia Yelena.
Luda, mezza addormentata al suo fianco, mormorò qualcosa di incomprensibile, facendo ridacchiare piano lui.
"Dormi.." le disse a bassa voce Aleksander "Vado io.." le diede un leggero bacio sulla guancia prima di alzarsi.
Il Grisha oscuro si diresse quindi verso la stanzetta dedicata completamente a loro figlia.
La neonata si agitava nella culla, magari a causa di un brutto sogno.
L'avevano nutrita e cambiata da non molto dopotutto.
Aleksander la prese con cura fra le braccia e se la portò vicino al petto, cominciando sin da subito a cullarla dolcemente.
Luda aprì gli occhi chiari e leggermente assonnati, certa di aver sentito il richiamo piangente di sua figlia, anche se adesso non avvertiva nulla provenire dalla cameretta.
Voltò il viso verso destra allungando contemporaneamente la mano e scoprì che il lato del letto del suo amato era vuoto.
Dato che ormai era sveglia decise di alzarsi.
Avvicinandosi a piedi nudi alla camera iniziò a percepire qualcosa: la voce bassa e armoniosa della sua dolce metà.
Come immaginava la guaritrice, il Grisha oscuro stava canticchiando amorevolmente una vecchia canzoncina popolare, che probabilmente aveva imparato in giovane età.
Luda si appoggiò allo stipite della porta ad osservare quel tenero quadretto.
Dalla finestra filtrava la luce luminosa e pallida della luna piena, segno che era ancora notte, mentre sulla destra le braci del fuoco stavano dando gli ultimi bagliori, sufficienti però a rendere la camera tiepida.
Aleksander era comodamente seduto su una sedia a dondolo posta vicino alla culla e si dondolava leggermente.
Teneva Yelena tra le braccia e attaccata al petto nudo, con la testolina della piccola vicina al suo cuore.
Non si era rimesso la casacca, d'altronde la casa era sufficientemente calda in quel momento.
La luce della luna illuminava quel corpo chiaro e scolpito, che tante volte Luda aveva accarezzato e apprezzato.
L'attenzione di lui era completamente rivolta alla neonata e stranamente non aveva ancora notato la presenza della guaritrice.
"Adora la voce del suo papà.." proferì Luda, attirando così lo sguardo di lui su di sé.
La piccola Yelena aveva ampiamente dimostrato la preferenza per il suo papà; la guaritrice ricordò sorridendo le varie volte in cui sua figlia le aveva tirato dei calci quando era ancora nel pancione e succedeva puntualmente quando sentiva la voce di Aleksander.
Era decisamente la cocca di papà.
Luda non era gelosa però di quel rapporto, poteva ben capire la figlia.
Aleksander era molto cambiato dalla prima volta che lo aveva conosciuto, beh perlomeno con lei.
Era sempre stato cortese e affabile, ma quando i suoi muri erano crollati era venuto fuori il vero lui: un uomo dolce, amabile, premuroso, leale e sincero.
E lei aveva la straordinaria fortuna di poterlo chiamare sua anima gemella.
"Non riuscivo a staccarmi da lei.." disse lui a bassa voce, quasi scusandosi per non essere tornato a letto.
Luda gli si avvicinò sorridendo, quando gli fu accanto gli passò dolcemente una mano fra i capelli color ebano lunghi e setosi.
"Non dobbiamo viziarla.." gli ricordò paziente.
"Senti da che pulpito viene la predica.." ribatté lui in tono scherzoso e sempre a bassa voce.
Di certo non era il caso di svegliare Yelena, ormai profondamente addormentata.
Aleksander con quella frase si riferiva a tutte le volte in cui la sua compagna aveva avuto difficoltà a separarsi dalla figlia.
Yelena era una creatura così piccola e indifesa e i cuori dei due neo genitori traboccavano d'amore per lei.
Doveva essere così per tutti i genitori: dal momento in cui i figli venivano al mondo, le mamme e i papà avrebbero fatto qualsiasi cosa per loro.
Musica ->
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Eccomi qui con la nona one shot, questo significa che la prossima sarà l'ultima e dovremo quindi lasciar andare Luda e Aleksander, ma spero vi siano entrati nel cuore come hanno fatto con me.
Questa storia verte ancora sulla famiglia e in particolare sul rapporto di Aleksander con la piccola Yelena. Io mi sono immaginata così Aleksander come adorabile papà.
Spero vi sia quanto ho scritto e che troviate azzeccata la musica ;)
A martedì prossimo!
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