15 - Epilogo

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Prendo una tela ed esco sulla spiaggia, portando con me la valigetta dei colori.
Posiziono il cavalletto non lontano dalla riva, godendo della solitudine della baia.
Sento la sabbia infilarmisi tra le dita dei piedi nudi. La salsedine sa di fresco, e la brezza mi scompiglia dolcemente i capelli biondi.
La prima pennellata segna l'orizzonte.
Quando rialzo lo sguardo verso quello vero mi sembra di vederci qualcosa in rilievo, come se quella linea non fosse più piatta.
Penso che quaranta, cinquanta metri più sotto potrebbe esserci qualcosa, qualcuno.
Quel posto è lontano da tutti, anche da me. Aveva ragione.
E' lì che ho sempre immaginato si trovasse, e non ho mai cercato di dimostrare a me stesso il contrario. L'ho accettato, ho accettato di dover vivere senza di lei.
E' mai esistita? Si, dentro di me, si.
Non mi importa altro. Mi ha dimostrato di cosa ero capace, mi ha insegnato a vivere, quando pensavo di dover imparare solo a morire.
Sono felice.

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