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Stre's pov
Dopo le prime due lezioni c'è stato l'intervallo e ne approfittai per parlare con Cico.
S:"hei Cico! Come credi sia andata la verifica?" gli dissi appoggiandomi alla porta e lui dall'altro l'altro di essa.
C:"credo...bene?"
S:"...vuoi parlarne ora o dopo a casa degli attacchi?"
C:"a casa" si vedeva che era giù di morale e penso sia per la verifica ma anche per paura di parlare degli attacchi.
??:" ragazzi di che parlate?"
S:"oh nulla di importante" dissi guardando con la coda dell'occhio Cico che girò la testa verso il lato opposto.
??:"ma che ha?"
S:"C-cico..."vidi che stava trattenendo delle lacrime non riuscendo a trattenerle tutte dissi...
S:"oi guardami" non ricevetti alcuna risposta
??:" ma che ti prende?"
S:"Cico.." dissi prendendolo dal mento per obbligarlo a vissarmi "vuoi tornare a casa così me ne parli tranquillamente?"
C:"S-stre" disse singhiozzando "ma la scuola?"
S:"fregatene! Prima della scuola c'è la salute...la tua salute" ci furono pochi secondi di silenzio in cui presi fiato per dirgli "mi hai salvato da mio padre portandomi in casa tua e mi hai pure consolato e ascoltato anche se eri su quel letto dell'ospedale, mi hai sempre aiutato...SEMPRE! Se per aiutarti vuol dire saltare delle ore di scuola e rischiare di farci sgridare dai prof, lo faccio. Sai che ti voglio più che bene e che farei di tutto per te?"
C:"si"
S:" ecco quindi prendiamo le nostre cose, ti asciughi le lacrime e ci freghiamo di tutto e di tutti"
C:"o-ok"
??:"se avete bisogno di qualcosa ditemi pure"
S:"grazie mille ma no, ti farò sapere come sta"
??:"ok ciao" gli risposi salutandolo con la mano e andando ai nostri banchi prendendo entrambi gli zaini. Cico? Beh sembrava un manichino senza vita che mi seguiva, era distrutto. Poverino.

Cico's pov
Arrivati a casa non c'era nessuno dentro essendo tutti a lavoro e siamo andati sul divano.
S:"intanto smetti di essere uno zombie e torna a essere il ragazzo che amo"
C:"perché così non mi ami? Mi ami solo quando sono il ragazzo figo che suona ed è perfetto, famoso e seguito da tutte le ragazze?" dissi scoppiando in lacrime
S:"Non intendevo quello..."disse e il silenzio fece da padrone in quella stanza per un sacco di minuti. Il tempo necessario per far tornare mia madre.
MC:" ma che sta succedendo qua? Nicola che piange? Entrambi sul divano ma non vi parlate?"
C:" dai Stre che intendevi allora eh!?"dissi versando ancora più lacrime ignorando mia madre
S:" voglio che torni felice..." disse iniziando a piangere pure lui
C:" beh se credi che questo sia il metodo giusto allora non mi conosci abbastanza"
S:"non so se hai capito che sono in preda al panico perché non so che fare per renderti felice!" ed ecco altri secondi di silenzio rotti poi da lui "cazzo Cico!" pianse di più "Io non sono come te: il ragazzo sicuro che sta sempre calmo in queste situazioni" altri secondi di puro silenzio "lo capisci che ti amo!? LO CAPISCI!?" non riuscivo a rispondere e riniziò ad urlare "TI AMO TI AMO!!" come se qualcosa mi bloccasse non riuscì ancora a rispondere "siamo fidanzati da un giorno e già litighiamo...forse dobbiamo restare a-amici...e ti giuro che fa malissimo per me dirlo...ma se facciamo così...non voglio che soffro io e pure te..."mia madre era palesemente scioccata e io pure e sentivo un dolore al cuore e come se mi avessero messo una spada dritta sul cuore...un dolore indescrivibile.
Si alzò e credo se ne fosse andato nella camera di sua madre o nella mia, invece io rimasi li a soffrire.
Pensavo dovesse essere uno di quei momenti in cui io calmavo lui ma sta volta lui calmava me e invece finí in un litigio e forse...lasciarci.

Stre's pov
Arrivai nella stanza di Cico e mia, dato che era la prima dopo le scale, mi buttati sul letto con la faccia nel cuscino e piansi come mai avevo fatto prima, neanche con mio padre avevo pianto così. Iniziavo a sentire un forte mal di testa per tutte le lacrime versate, il dolore di pensare di esserci lasciati...di averlo lasciato...e il pensiero che forse non mi vuole più in casa e devo tornare da quello che è mio padre.
Intanto tornò pure mia madre e vide Cico distrutto sul divano mentre sua madre cercava di calmarlo con scarsi silultati.
Sentivo troppo dolore al cuore, principalmente, e alla testa. Senza accorgermene tirai un urlo che si sentì fino al piano di sotto.
Cico simase come se avesse visto un fantasma, mia madre pure e la madre di Cico invece rimase calma. Mia madre salì sulle scale di corsa ed entrò in camera.
MS:"Fede che sta succedendo? Pure Nico sta piangendo che succede?" disse sedendosi difianco a me
S:"ma niente semplicemente volevo aiutarlo, parlare degli attacchi di panico che ha e non so perché ha frainteso una cosa e se facciamo così dopo un giorno allora è meglio rompere e lasciare perdere...e pensare che credevo di aver trovato la persona che mi avrebbe amato per tutta la vita"dissi spostando leggermente lo sguardo su di lei.
MS:"in che senso?"
S:"eravamo fidanzati da un giorno, un solo giorno e per una sciocchezza credo che ci siamo lasciati o meglio l'ho lasciato, ed è tutta colpa mia"

-Nel frattempo-
Cico's pov
Vedevo mia madre che parlava ma non capivo ciò che diceva, sentivo solo le mie parole nella mia testa. Continuavo a pensare:"ora sta male e piange per colpa mia", "abbiamo veramente chiuso in questo modo", "ho frainteso ciò che diceva e entrambi stiamo male per me, per colpa mia", "devo andare a chiedergli scusa o lasciare le cose così come sono?"
Che dovevo fare? Non capii più nulla e sembrava esserci solo domande e pensieri di questo genere che mi frullavano nella mente.

-il giorno dopo-
Mi svegliai sul divano e non avevo il coraggio di andare in camera mia  per prendere i vestiti quindi rimasi vestito come il giorno prima. Intanto altro era importante in quel momento.
Scese Stre e neanche mi guardò, andò dritto verso la cucina evitando qualsiasi contatto visivo con me, diede il buongiorno a tutti ma ovviamente non a me, mi sentivo come se non c'ero più in quella casa, mi sentivo come un fantasma: nessuno mi può vedere o sentire e io rimango a soffrire.
Non mangiai a andai direttamente verso scuola, a piedi.
Arrivai e non salutai Anna e Lyon che mi fermarono prendendomi dallo zaino.
L:"non si saluta più?" disse tenendomi ancora dallo zaino per evitare che scappassi, ma non risposi
L:"Non rispondi allora ti faccio un'altra domanda: perché non sei con Stre?" disse tenendomi forte dallo zaino anche se non tenevo forza per scappare dalla scena.
C:"non sono affari tuoi" risposi secco. Lui lasciò la presa e io andai dritto verso un albero isolato.
Nel frattempo arrivò Stre che vidi da lontano per un istante perché poi chiusi gli occhi e mi rilassai.

Stre's pov
Non avevo alcun motivo per cui non salutare Anna e Lyon, si non sto per niente bene ma loro non c'entrano nulla quindi perché non dovrei salutarli. Essendo comunque distrutto dissi un veloce "ciao" ricambiato da entrambi con un tono molto più allegro del mio. Loro due, che mi conoscono benissimo, si accorsero subito che c'era qualcosa che non andava.
A:"ei tutto bene?"
S:"sisi tutto bene tranquilla" dissi fingendo un sorrisetto
A:"sicuro?" disse con tono preoccupato guardandomi in faccia mettendosi davanti a me
S:"sicurissimo" risposi
L:"ma è  successo qualcosa tra te e Cico?" la domanda che volevo più evitare in quel momento me la fece proprio lui, e che dovevo rispondere? Non saprei e rimasi a pensare ad una risposta per un po' non trovandola.
L:"allora Cico non ci ha nemmeno salutati, e non è cosa da lui, andandosene dritto verso un punto isolato, poi tu che ci saluti ma non ci guardi e fingi di sorridere, cosa anch'essa strana. Che pensi? Che siamo scemi? Ti conosciamo da tanto sappiamo qual'è il tuo vero sorriso. Ora fammi il piacere di darmi una risposta"
S:"I-io...non so" dissi ed ero sincero
L:"serio?" disse con tono molto alto e io annui.
A:"Lyon, non urlare magari non si sente di parlarne"
L:"mmh, prima o poi ci dirai che ti prende e anche Cico" suonò la campanella e, stranamente, mi salvò da una situazione che non mi piaceva affatto, dissi un "va bene" per niente convinto e andai dentro per fare quelle lunghe ore di lezioni.
Venni pure interrogato ma, non avendo nè studiato nè la voglia di parlare di qualsiasi cosa e avendo per la testa solo pensieri brutti, tornai a casa con un 2 quindi pronto alle urla di mia madre per sgridarmi.

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