TRACCIA I: Fantasy

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Finalmente... É da tantissimo tempo che aspettavo questo giorno! Oggi è Sabato, e questo vuol dire che posso andare a casa di Lucia a giocare! Che bello io adoro il Sabato!
Non vedo l'ora che finisca la giornata scolastica, cosí poi io e Lucia possiamo andare a mangiare a casa sua. Sua madre ha preparato la pizza! Che buoonaa!

"Allora Matilde? Puoi rispondere tu alla mia domanda?" chiese la maestra di matematica, severa.

Stetti in silenzio a fissare la maestra cercando di ricordare che cosa stesse spiegando poco prima.

"Scusa maestra, non ho capito la domanda..." dissi arrossendo violentemente sotto gli occhi di tutti

"Quanto fa 58x4?"ripetè lei

La mia testa incominció a riempirsi di numeri, li vedevo vorticare davanti a me in maniera assai confusa. Col pensiero cercavo di incolonnare il 58, ma quel numero dispettoso faceva di tutto per scappare; si spostava, ruotava su se stesso arrivó a tal punto da dividersi dando inizio ad un parcogiochi di numeri. Il 4 si arrampicava sulle pareti della mia testa, il 5 correva in tondo come un forsennato e l'8 saltava sempre piú in alto cercando di far cadere il 4 escursionista.

"Allora Matilde, il risultato?" insistette la maestra per nulla d'aiuto.

Non sapendo cosa dire provai a sparare un numero a caso, anche perchè la maestra odia le scene mute.

"44?" dissi esitando.

Subito attorno a me tutti esplosero in una fragorosa risata. Avrei voluto sparire.

Lucia mi stava fissando dispiaciuta dall'altra parte della classe.

"Matilde, quante volte ti devo dire che devi stare attenta quando parlo?" mi rimproveró la maestra

Io abbassai lo sguardo imbarazzata.

"Marco puoi dire tu a Matilde il risultato?"

"232 professoressa!" esclamó il bambino orgoglioso.

"Bravissimo Marco... Andiamo avanti..." continuó la maestra.

La odio, la odio, la odio! E odio anche voi numeri! Vi odio tutti!

La matematica non mi è mai piaciuta, non riesco proprio a farla. Due anni fa ho fatto l'Esame del Cervello, così lo chiama mamma. Lei mi ha detto che "l'esame le ha detto" che sono discalculica, ovvero che non sono molto brava in matematica, mamma mi ha detto che i bambini come me sono speciali e che non devo sentirmi triste.

Ricordo che quando ho fatto l'esame, mi hanno messo a sedere e mi hanno dato tanti calcoli da fare. Sono riuscita a farne solo alcuni, quelli per me piú facili.

Ogni volta che devo fare dei conti è sempre la stessa storia, nella mia testa si forma il caos piú totale, soprattutto da quando abbiamo incominciato a dover fare i calcoli a mente.

La maestra Carmen sa che sono speciale, eppure continua a mettermi sotto pressione. Mia madre piú volte è andata a parlarle, ma non ha mai ottenuto nulla di concreto.

Le elementari per me sono difficili, quanto vorrei essere brava come Lucia. Lei ha sempre 9 e 10 ovunque. Lei è la mia migliore amica e spesso mi aiuta a fare i compiti, le voglio troppo bene!

Ad un tratto suonó la campanella.

"Per fortuna che il Sabato non abbiamo il rientro, vero Anita?" disse Paolo alla sua compagna di banco. Anita annuì sorridendo e incominció a fare la cartella.

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