Purple eyes shine for you | kooktae

Prologo

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Una leggenda narra che, in un mondo dove Alpha, Beta ed Omega vivono pacificamente suddivisi in branchi e dove ogni tipo di accoppiamento è consentito, una volta ogni cento anni nasce una coppia di lupi speciali. Impossibile riconoscerli, neanche loro sanno bene quale sia il loro destino finché i loro sguardi non si incontrarono per la prima volta. E l'Alpha lo sentirà chiaro e limpido, quell'odore, quel profumo in grado di accenderlo, di smuoverlo fin dentro le viscere, quella sensazione di protezione e appartenenza, il desiderio di volersi sottomettere all'Omega, di trattarlo alla pari, di rispettarlo e onorarlo e di legarsi indissolubilmente.

La stessa leggenda narra che, in un mondo dove gli Alpha hanno gli occhi rossi, i Beta hanno gli occhi gialli e gli Omega li hanno azzurri, la coppia di lupi prescelta è in grado di sviluppare caratteristiche più particolari perché in mezzo ad una vasta popolazione, devono potersi riconoscersi. Ed ecco perché, dopo il primo incontro, i loro occhi cambieranno e quelli dell'Alpha diventeranno viola in presenza dell'Omega e quelli dell'Omega diventeranno arancioni in presenza dell'Alpha.

E non ci sarà ostacolo, difficoltà, persona o animale forte abbastanza da tenerli separati. Non ci sarà morso o legame abbastanza forte da reggere, non importa con quanti lupi si accoppi l'Alpha, non importa con quanti lupi si accoppi l'Omega, niente e nessuno al mondo potrà intromettersi tra di loro, consapevoli o inconsapevoli che essi siano.

E solo quando i due lupi troveranno la forza di accettarsi e comprenderanno la profondità del loro rapporto, che i pianeti si allineeranno e l'intera società gioverà, merito alla ritrovata serenità del branco grazie ad una coppia sola di lupi, l'Alpha e il suo Omega.

Questa è la leggenda dei True Mate, volete che ve la racconti? Sì? Sedetevi comodi allora, chiudete fuori ogni preoccupazione, aprite il vostro cuore e la vostra mente.

La storia comincia più o meno così...

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«Jungkookie, tesoro? Vieni a letto, per favore. È tardi.»

«Arrivo, mamma!»

Il giovane lupacchiotto stava continuando a guardarsi allo specchio, sperando che i suoi occhi brillassero di nuovo come era successo ormai un paio di settimane prima. Ancora non ci poteva credere, era tutto strano per lui e anche se era emozionato e fiero, si sentiva anche leggermente in soggezione.

Il giorno dopo sarebbe stato particolarmente importante dal momento che il padre, capo branco nonché Alpha superiore, l'avrebbe finalmente presentato al resto dei lupi come proprio legittimo erede.

Capitava più o meno a tutti, quando i giovani lupi raggiungevano i dodici anni di età, ogni momento era buono per vivere il momento critico del primo calore. Esplodeva all'improvviso, senza nessuna avvisaglia, poteva capitare in casa, a scuola, durante la caccia, di notte o di giorno. Il lupo andava in calore e i suoi occhi mutavano, rossi se fosse stato un Alpha, gialli se fosse stato un Beta e azzurri se fosse stato un omega. Una volta al mese poi venivano organizzate delle cerimonie per presentare al resto del branco il rango di ogni giovane lupo che ne frattempo era andato in calore per la prima volta. Quel mese sarebbe stato il turno di Jungkook.

La madre si era preoccupata molto, lo aveva sempre visto come piccolo e gracile, da bambino era stato molto cagionevole di salute, gli altri compagni di classe avevano imparato a cacciare e a fiutare certi odori fin dai primi giorni dell'addestramento, Jungkook era stato un po' più lento. Sapeva che il marito lo avrebbe amato lo stesso, di qualsiasi rango avesse fatto parte però sapeva anche che sperava nel poterlo scegliere come legittimo erede. Avevano avuto due figli ma Jungkook era il primogenito, Seokjin era arrivato due anni dopo e sarebbe stato un affronto dover aspettare, sperando che il secondo nato potesse prendere il posto del padre. Ecco perché era stato uno shock ma anche un sollievo nel momento in cui, dopo appena un paio di giorni dal compimento dei suoi dodici anni, Jungkook aveva cominciato a dare sfogo ai primi segnali del calore, o meglio del rut, dal momento che i suoi occhi erano diventati rossi, accessi di rosso fuoco, aveva ululato alla luna e come per magia, anche il suo corpo aveva immediatamente cominciato a cambiare, sua madre lo aveva notato.