29. «Tutto per te, alpha.»

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Seokjin.





Ero seduto su una panchina in giardino e stavo osservando un gruppetto di omega femmine che chiacchieravano felici mentre una di loro mostrava tutta fiera il nuovo marchio che aveva sul collo, raccontando che il suo alpha era stato eccezionale. Sapevo chi erano, una di loro in passato era stata una mia compagna di classe ma crescendo e dopo aver finito la scuola, era stato complicato per me mantenere certe amicizie, soprattutto dopo essere venuto a scoprire che molti dei miei coetanei tentavano di avere a che fare con me per il mio cognome e per ciò che rappresentavo più che per la mia persona. Quella omega però non mi aveva fatto nulla, ci eravamo semplicemente persi di vista ed infatti, appena mi aveva riconosciuto, mi aveva sorriso e mi aveva salutato timidamente con la mano. Io avevo ricambiato, ripensando a quella volta in cui, durante un compito di fisica, mi aveva passato la sua brutta copia per copiare la risoluzione dei problemi ai quali non ero mai stato in grado di trovare una soluzione.

«Buon pomeriggio, omega.» Una presenza alle mie spalle mi fece rabbrividire e mi morsi il labbro, prima di voltare leggermente il capo ed alzarlo.

«Buon pomeriggio a te, alpha.»

«Che fai di bello?» Namjoon fece il giro della panchina, accomodandosi accanto a me e sorridendomi.

«Cos'hai lì?» Indicai il contenitore termico che teneva in mano.

«Gelato.» Lo osservai per un paio di secondi mentre lui mi mostrava due cucchiaini di plastica.

«Per me?»

«Vedi qualche altro omega qui?»

«Beh.» Allungai nuovamente lo sguardo in direzione del gruppo di ragazze. «Lì ce ne sono un paio.»

«Seokjin.» Namjoon mi prese per mano ed io rabbrividii. «È per te. Solo per te.» Un alpha che offriva del cibo ad un omega era una richiesta di corteggiamento e forse noi eravamo andati già ben oltre dal momento che lui aveva pranzato e cenato insieme a me quasi tutti i giorni dopo il mio calore e soprattutto eravamo già andati a letto insieme però l'idea di avere l'approvazione da parte di mio padre lo aveva reso più intraprendente.

«Ti ringrazio.» Sorrisi, rilasciando feromoni che lo aiutassero a comprendere quanto quel piccolo gesto mi aveva reso immensamente felice.

«Che cosa vedono i miei occhi?!» Una voce poco familiare giunse alle mie orecchie e solo quando notai un alpha in piedi più o meno in nostra prossimità, lo riconobbi. Era il figlio di un membro del Consiglio, era sicuramente più grande di Jungkook e Namjoon ed era viziato, arrogante, fastidioso. Per un periodo di tempo aveva cercato in modo fin troppo insistente di corteggiarmi ma io avevo sempre rifiutato.

«Ciao Chanyeol, sono impegnato.» Gli risposi cinico.

«Lo vedo. E l'Alpha Superiore lo sa che accetti i doni degli alpha adesso? Hai sempre avuto standard alti, come se potessi permettertelo poi.» Io mi rabbuiai mentre Namjoon si alzò e partì come una furia.

Lo vidi avvolgere una mano intorno al collo dell'altro alpha, sbatterlo violentemente contro il tronco di un albero lì a fianco, illuminare gli occhi di rosso fuoco e ringhiargli in faccia. Mi alzai a mia volta solo per controllare che non lo uccidesse ma il mio lupo stava facendo le fusa dalla gioia di avere qualcuno che avrebbe protetto il mio onore e la mia persona a costo di prenderle e uscirne fracassato.

«Cosa cazzo hai detto.» Non era una domanda.

«Sei un lupo morto, Kim. Appena l'Alpha Superiore saprà che-»

«L'Alpha Superiore sa già di me e Seokjin, approva la nostra relazione e tu devi farti una vagonata di cazzi tuoi e sparire dalla circolazione prima che ti strappi la carotine dal collo e ti lasci morire dissanguato.» Violento ma d'effetto.

Purple eyes shine for you | kooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora