Dove Jimin si addormenta nel treno arrivando alla sua ultima fermata, ritrovandosi così perso in una città di cui non conosce assolutamente nulla, con il telefono scarico e senza un soldo in tasca. Nella sua stessa situazione però, incontra un altro...
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"Sarebbe stato tutto più semplice..dicevano. Studia e andrà bene. Lavora e andrà bene. Fatti una vacanza e andrà bene. Ma non andava mai bene ed era questo il problema." Come sono finito a raccontare la mia vita a una persona sconosciuta, questo non lo so nemmeno. Questo Jimin...mi capisce. Non sto parlando con il muro, con il mio pupazzo o con me stesso allo specchio. Sto avendo una conversazione con una persona che riesce a capire la verità o meglio la realtà.
"Riescono sempre a vedere le cose positive. Ma di positivo niente c'è." dice sospirando mentre mi porge un cuscino. Mentre camminavamo persi in questo paesino di campagna, una donna anziana ci offrì accoglienza nella sua piccola e calda casa. Abbiamo messo le coperte sul pavimento e ci siamo preparati per la notte.
"Non voglio più tornare lì." disse quasi sussurrando il ragazzo accanto a me. "Perché?" "Ci sarà l'inferno ad aspettarmi.. Tu Jungkook, non hai qualcuno che si preoccupi per te?". "Non lo so. Dici che adesso qualcuno se ne sia accorto della mia mancanza? Non credo.." "Non essere negativo e come dicono loro vediamo le cose positive della vita." dice in tono buffo facendomi ridere. "Ah si? E quali sarebbero?" chiedo divertito. Volta il capo verso di me mentre mette una mano sotto il mento pensando. "Questo."indica me e lui. "Cosa?" "Per me una cosa positiva di questa vita è che ci ha fatto incontrare in questo paesino abbandonato." Annuisco sorridendo. "Sono importante per te?" che domanda stupida. Come posso chiedere una cosa del genere a una persona che a malapena conosc- "Si. Lo sei Jungkook. E...facciamo che questa calma duri ancora per un po' più a lungo.." "Va bene. Jimin...?" "Mm." "Buona notte." "Notte."
È davvero una bella sensazione. Sentire il respiro di un'altra persona accanto a te.
